venerdì 10 maggio 2013

Tra Latina , Nettuno ed Aprilia il far west.


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COMUNICATO STAMPA

Tra Latina , Nettuno ed Aprilia il far west.
Il territorio compreso tra i comuni di Latina e Nettuno è da anni considerato una sorta di terra di nessuno. Questo il giudizio che si legge in una nota a firma di Antonio Turri, presidente dell’associazione I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE. Si sono stabiliti tra le località di Borgo Montello, Le Ferreiere e lo stesso comune di Nettuno vere e proprie colonie di famiglie criminali riconducibili a più o meno noti clan della camorra campana o della ‘ndrangheta calabrese. Tutta l’area confina, tra l’altro, con il comune di Aprilia, altra zona fortemente colonizzata da pericolosissimi clan siciliani e calabresi ,alcuni dei quali di spessore criminale internazionale. L’area è interessata,altresi, stabilmente da gruppi criminali di origine albanese e rumena e nigeriana, particolarmente attivi nel settore dello sfruttamento della prostituzione e della tratta degli esseri umani, quest’ ultima, continua Turri, esercitata alla luce del sole o della luna in particolare lungo la strada pontina e la nettunense.L’ennesimo tentato omicidio ai danni di un agricoltore delle Ferriere è solo la punta dell’iceberg di una situazione fortemente compromessa e degradata dal punto di vista della sicurezza dei Cittadini.
Per questo motivo,l’associazione I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE chiede ai Prefetti di Roma e Latina di convocare un comitato congiunto dell’ordine e della sicurezza pubblica che fuori da ogni logica di ottimistica analisi prenda atto della situazione ed avvii concrete azioni di controllo del territorio e di repressione dei fenomeni delinquenziali che sommate ad auspicabili accurate indagini patrimoniali nei confronti dei noti singoli e gruppi criminali possano far tornare nei limiti della norma la situazione che, come dimostra l’ultima vicenda di sangue, non puo’ essere minimizzata. Non si puo’ continuare,conclude Turri, a far finta che le prostitute non siano numerose ed organizzate lungo le vie della zona, che il traffico delle sostanze stupefacenti sia tra i più consistenti della Regione e che mafiosi italiani o stranieri operino da troppi anni nell’area.


Uff. stampa  

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