Cara Alessia Tomasini grazie ancora dell’ospitalità nella sua rubrica del 9/12.
Non è mia intenzione diventare virus o antivirus, né ho la presunzione di essere indispensabile, tutt’altro. Gli inceneritori non risolvono il problema dei rifiuti lo spostano creando diossina e poi ogni tanto salta fuori il genio di turno che scopre che alimenti, colture, ambiente, latte materno hanno dei livelli di diossina pericolosi. Poi ti arriva la notizia dell’ennesimo malato di tumore, leucemia e o di altra grave malattia o dell’ennesima emergenza alimentare o sanitaria che sia. Qui non si tratta né di terrorismo, di augurare il male a qualcuno ci mancherebbe altro. L’umanità ha davanti a sé, per l’ennesima volta, il bivio se continuare la specie oppure distruggerla. Però questa volta sta distruggendo anche un numero notevole di specie animali e vegetali, anche questo è un bivio. Io non sono pessimista, al contrario, chi mi consoce sa che in tutte le situazioni, anche quelle gravi, riesco a trovare la speranza per un mondo migliore. Non da domani, da oggi. Scrivo questo perché non deve essere dalla paura che bisogna scegliere la riduzione, il riuso, il riciclo dei prodotti affinché non diventino rifiuti, non un problema o un costo per la società, una malattia o un’emergenza. Ma devono continuare ad essere una risorsa, un’opportunità per vivere meglio, cioè per creare lavoro, occupazione, attività, risorsa. Chi è pessimista, chi è negativo o semplicemente uno speculatore di paure (leggi emergenza), chi vuole approfittare dei bisogni e delle necessità vuole trasformare i rifiuti in problema. Al contrario per me non devono esistere rifiuti, cose, prodotti inutili. Altrimenti qualcuno un giorno potrebbe pensare che anche alcuni uomini o donne o bambini o anziani o razze lo sono. E magari aprire lager e forni. Queste cose sono state sconfitte dalla storia e siamo tutti d’accordo. Così come siamo tutti d’accordo nel doverci impegnare per lasciare un mondo migliore da costruire tutti insieme, come dice Soru, non con un compromesso ma con una mediazione verso l’alto e i migliori valori dell’umanità.
Grazie dell'attenzione e, se lo ritiene opportuno, dell'ospitalità.
Giorgio Libralato
caro Libralato, condivido in pieno la prima parte del suo intervento. Nel senso che chi le parla è una persona convinta che i tecnici, intesi come coloro che aggiustano i computer, in realtà li distruggono. Tu prendi un computer che funziona perfettamente. Chiami il tecnico per un aggiornamento e quello, il computer, comincia a sfornare problemi di tutti i tipi. Questo per dire che i maghi del Pc o Mac che sia, in realtà sono sciamani che iniettano il virus nella macchina e poi diventano indispensabili al sistema. Lo stesso discorso vale per chi sostiene gli inceneriotori e così via. Però attaccare questo tipo di sistema prendendolo a mazzate dall’esterno è inutile, non produce risultato. Chi contesta deve usare gli stessi mezzi. Iniettare il virus per poi essere indispensabili.
Alessia Tomasini pag. 21 Il Nuovo territorio martedi 9 dicembre 2008
http://www.parvapolis.it/ilterritorio091208.pdf
domenica 14 dicembre 2008
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