Progetto di un nuovo mega-porto a Latina, raddoppio del porto di San Felice Circeo, ampliamento del porto di Anzio.
Con la realizzazione del porto, inevitabilmente come al giorno segue la notte, saranno prodotte ulteriori erosioni delle spiagge, per la modifica delle linee di costa.
L’erosione delle nostre spiagge, prima inesistente, è di costante attualità. Nonostante siano eseguiti regolarmente i lavori di ripascimento, alla prima mareggiata le spiagge appena ricostituite, spariscono nuovamente e si richiedono altri finanziamenti. Finora sono stati spesi più miliardi di ripascimento, di quanto siano serviti per la realizzazione dei porti che li hanno causati, vedi S. Felice Circeo.
I danni e gli inesauribili ripascimenti di sabbia li pagano i cittadini.
Barriere sommerse, emerse, soffolte (semisommerse), verticali o orizzontali alla costa o di qualunque tipologia, hanno prodotto sempre erosioni e danni più a valle.
Osservazioni:
1) Il mega-porto di Foceverde non è previsto nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR).
2) Il porto non è previsto nel Piano di coordinamento dei porti regionale (che prevede porti ovunque esista un pur minimo specchio d’acqua, anche in zone protette). Il Piano porti è stato redatto dall’allora dirigente della Regione Lazio ing. Besson, oggi vice presidente di Acqualatina.
3) La realizzazione delle strutture foranee del porto producono l’inevitabile erosione della costa sottoflutto. Nel comunicato, allegato, di Italia Nostra si precisa che il prof. Alberto Noli, che è lo stesso progettista del porto di Latina, nello studio, commissionato dalla Regione Lazio nel 1998, “Studi e indagini per la difesa della erosione del litorale da Torre Paola a Foce Verde”, dichiarava che le opere rigide producono “effetti devastanti a valle, e non solo nelle immediate vicinanze”.
4) Il porto sarà realizzato con società mista, un altro mostro? La procedura adottata dal comune di Latina è quella semplificata, con la sola acquisizione dei pareri preliminari in sede di Conferenza dei servizi.
5) “Dovrebbero” far parte della società realizzatrice la Sogin e l’Enel Hydro, quest’ultima già socia di Idrolatina, che è la parte privata di Acqualatina.
venerdì 25 luglio 2008
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