lunedì 19 gennaio 2015

Terra dei fuochi: i risultati delle analisi. Ad Acerra e Caivano oltre il 60% dei suoli è inquinato

Saranno presentati la prossima settimana i risultati delle analisi sui terreni della terra dei fuochi svolte dalla commissione interministeriale. Fanpage anticipa il contenuto dei documenti. Allarme rosso a Caivano ed Acerra

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Saranno presentati la settimana prossima i risultati delle prime analisi condotte dal gruppo interministeriale sui terreni della Terra dei Fuochi. Fanpage è entrata in possesso della griglia dei risultati su cui stanno lavorando i tecnici. I risultati fanno scattare un pericoloso campanello d’allarme in alcuni comuni, su tutti quelli di Acerra e Caivano.
Ad Acerra e Caivano bollino rosso – Si tratta di un centinaio di campioni di particelle di terreni che rientrano nella mappa che fu presentata a Marzo del 2014, quella per intenderci, che raccontava che solo il 2% del territorio campano è inquinato. Riguardano i terreni ricadenti nei comuni di Acerra, Caivano, Castelvolturno, Succivo, Nola, Giugliano, Villa Literno. Si tratta in ogni caso di un primo blocco a cui si aggiungeranno nei prossimi mesi nuovi risultati. Le analisi tengono conto tra l’altro, dei parametri critici nei suoli, della contaminazione del suolo stesso, della presenza di rifiuti e metalli nel sottosuolo. Quello che ne viene fuori è una classificazione di rischio per la produzione agricola, una scala che va da “A”- terreno ritenuto idoneo alla produzione agroalimentare – , fino a “D” – che indica i terreni con divieto di coltivazione. Le zone che destano maggiore preoccupazione sono quelle in cui la classificazione “D” risulta maggioritaria. E’ il caso di Acerra con l’87% dei campioni classificati con divieto di coltivazione, segue Caivano con il 66%.
I terreni di Caivano risultano avere un alto parametro critico di berillio, ed in alcuni casi anche di piombo e diossine. E’ molto lunga invece la lista delle sostanze trovate nei campioni presi sui terreni di Acerra: Ipa, piombo, antimonio, rame, diossine, zinco. Proprio nel comune che ospita l’inceneritore si registra una situazione davvero preoccupante, infatti su molti terreni la commissione ha prescritto la necessità di effettuare scavi e trincee per approfondire da dove provenga l’inquinamento del terreno. Ad Acerra in 6 casi i campioni provenivano da particelle di terreno dove si coltivano patate come viene specificato nella griglia delle analisi al vaglio della commissione interministeriale. Proprio queste 6 zone risultano essere le più inquinate dell’area acerrana rispetto ai risultati che saranno presentati la prossima settimana. C’è da aggiungere che, come si legge dalle carte in possesso di Fanpage, nella maggior parte dei terreni analizzati complessivamente non è stato possibile campionate il tipo di coltivazione sui terreni analizzati. Pertanto quello di Acerra non può considerarsi il solo caso in cui in terreni inquinati hanno ospitato coltivazioni.


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