di
Domenico
Finiguerra
Sottosuolo
marcio e corrosivo.” Questa frase
dell’ultimo
discorso del Presidente della Repubblica
si
potrebbe riferire non solo alla situazione
politica,
economica e sociale del nostro
paese,
ma anche allo stato di salute dell’ambien -
te
in cui viviamo, del suolo che coltiviamo e dei
pozzi
da cui beviamo. Dalla Terra dei Fuochi, da
anni
considerata come la zona intossicata per
antonomasia,
all’enorme vastità dei terreni da
bonificare
in Sardegna, 445 mila ettari, 100 mila
in
più rispetto alla Campania (non più felix), il
sud
Italia è un’enorme buca per rifiuti tossici ed
un
grande poligono di tiro a pagamento.
Non
si commetta però l’errore di cascare nel
luogo
comune che vede nel mezzogiorno l’unica
discarica
del Paese!
In
Lombardia i siti contaminati sono oltre 800, e
ben
359 si trovano in Provincia di Milano. La
Pianura
Padana, tra le più fertili al mondo, è un
gruviera
di cave aspiranti discariche per rifiuti.
Paradigmatica
la situazione della provincia di
Brescia,
che già abbiamo raccontato a proposito
delle
Mamme Volanti di Castenedolo e su cui
ritorneremo.
Insomma, è l’Italia intera a necessitare
di
una grande bonifica, di un “Atto di Salute”.
Nel
1997 con legge dello Stato venivano
istituiti
i Siti di Interesse strategico Nazionale
(SIN),
ovvero aree gravemente inquinate che lo
Stato
stesso riteneva indispensabile bonificare.
La
lista dei siti è distribuita lungo tutto lo stivale,
dal
Friuli alla Sicilia. Si è sancita l’urgenza di intervenire,
ma
purtroppo le priorità e le attenzioni
dei
Governi ed i moniti dei Presidenti della
Repubblica
sono sempre stati riversati altrove.
Ignorando
tra l’altro che risanamento e conversione
ecologica
produrrebbero posti di lavoro,
migliorerebbero
la qualità della vita e ridurrebbero
i
rischi per la salute.
In
più di 15 anni, dei 57 siti individuati, ne sono
stati
bonificati solo due. Bilancio finale brutale:
la
“polvere” di un settantennio di sviluppo industriale,
consumismo
ed esercitazioni militari
l’abbiamo
messa sotto il tappeto, ed il sottosuolo
del
nostro Paese è materialmente “marcio e corrosivo”.
E
così, a sua insaputa, Napolitano ha
proprio
ragione.
Ma
negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative
di
cittadinanza attiva e di comitati contro
l’inquinamento.
Ci sono state decine di manifestazioni
come
#fiumeinpiena e #stopbiocidio
che
hanno visto la partecipazione di centinaia di
migliaia
di persone. L’indignazione e la coscienza
di
essere privati del diritto alla vita in un ambiente
salubre
sta crescendo parallelamente alla
prescrizione
per i reati ambientali. E crescerà
ancora.
Nonostante i vari Gigi D’Alessio.
Anzi,
sarà proprio l’ostinazione con cui le istituzioni
e
i politici preferiscono spendere soldi
pubblici
per negare l'evidenza e coltivare consenso
con
concerti e cantanti piuttosto che disintossicare
la
terra dove vivono i propri cittadini
ad
aumentare le persone come Carmine
Piccolo,
il podista contro la discarica Cava Inferno.
Ma
di lui parleremo la prossima settimana…
IL
FATTO QUOTIDIANO DEL
LUNEDÌ LUNEDÌ
5 GENNAIO 2 01 5 17
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