lunedì 19 gennaio 2015

Per il Quirinale è sempre più Amato: l’ha deciso Berlusconi

w TAT T I CA w L’ex-Cavaliere si riscopre socialista per
sostenere il Dottor Sottile, evocato anche da Cassese
w RISCHIO SCISSIONE w I primi da cacciare sarebbero
i civatiani. Fassina: “Conseguenze sul voto per il Colle”
Effetto Cofferati: il Pd
vuole espellere i dissidenti
SEMPRE FANGO IN LIGURIA
Il Pd è pronto
a epurare chi sta
con Cofferati
PA RO L A
DI FASSINA
”È STATA OFFESA
LA DIGNITÀ
D E L L’EX
SEGRETARIO CGIL.
QUESTO PESERÀ
SUL VOTO PER
IL QUIRINALE”
O
ggi no. Domani sicuramente.
Sergio
Cofferati attende le
motivazioni con le
quali la Commissione di garanzia
del Pd ha cancellato il
risultato di 13 seggi alle Primarie
liguri del centrosinistra.
Dopodiché è pronto a trasmettere
gli atti alla Procura
della Repubblica, per fare luce
sugli eventuali aspetti penali
degli inquinamenti del voto
avvenuti domenica 11 gennaio
in tutta la Liguria.
A DUE GIORNI dalle clamorose
dimissioni pubbliche dal Pd,
l’ex segretario Cgil è combattivo.
E risponde indirettamente
a Debora Serracchiani, vicesegretario
del Partito democratico,
secondo la quale “non
si resta in un partito solo se si
vince”. “Mi aspettavo reazioni
come queste – commenta Cofferati,
che rincara la dose rispetto
a sabato – La realtà è che
esco fuori perché non posso
accettare la cancellazione dei
valori di questo partito e il
massacro che è stato fatto nei
confronti delle Primarie, snaturate
da poveri stranieri in
massa e dalla destra fascista”.
Ma quella di Cofferati potrebbe
essere solo la miccia che darà
il via a un esodo di massa dal
partito. L’addio dell’europar -
lamentare ha provocato una
reazione a catena nella corrente
ligure a sinistra di Renzi. I
primi a fare le valigie potrebbero
essere i civatiani di “Li -
guria Possibile”, che attendono
solo l’espulsione da Roma,
dopo il ritiro del sostegno a
Raffaella Paita e l’annuncio
SEMPRE FANGO IN LIGURIA
Il Pd è pronto
a epurare chi sta
con Cofferati
G
reta e Vanessa si scusano, ma la
politica ormai non le ascolta neanche
più, troppo assorbita dalle polemiche.
Greta Ramelli, dalla sua casa del
Varesotto, aveva parlato sabato, ieri
Vanezza Marzullo da Verdello (Bergamo),
ha detto: “Ci dispiace per il dolore
che abbiamo causato”, ma anche “non
siamo responsabili del nostro rapimento.
Siamo state chiuse per cinque mesi e
mezzo”.
L’associazione dei consumatori Codacons
guidata da Carlo Rienzi, però, ha
presentato una denuncia alla Corte dei
Conti per accertare se è stato pagato un
riscatto (si era parlato di 12 milioni) che
potrebbe determinare un danno erariale.
La presidente della Camera Laura
Boldrini difende le due ragazze: “R itengo
che ci siano alcune polemiche veramente
inaccettabili, insopportabili e
non degne di considerazione. La solidarietà
è un valore fondante anche nella
nostra Costituzione”. Replica subito il
leghista Matteo Salvini: “È una poveretta.
Vada in Siria, l’aspettano”.
L’altra polemica è quella che riguarda il
senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri
che sabato ha twittato: “Vanessa
e Greta, sesso consenziente con i guerriglieri?
E noi paghiamo”. Poi ha provato
a ridimensionare: “È una notizia
che ho trovato su un sito: 'Piovegovernoladrò.
Mi sono limitato a chiedere se
fosse vero”. Si diffonde la campagna
“#GasparriFuoridaTwitter” mentre lo
scrittore Roberto Saviano chiede, sempre
con un tweet, ai senatori di lasciare
l’aula quando Gasparri la presiede (come
vicepresidente del Senato).
Il medico siriano Nabil Al Muredden,
citato nell’informativa dei carabinieri
del Ros rivelata dal Fatto Quotidiano s u lla
rete bolognese che avrebbe aiutato
Greta e Vanessa a organizzarsi per la
Siria, dichiara all’Ansa: “Sono segreti
della sicurezza italiana che scappano
fuori e vengono pubblicati senza nessun
timore. La cosa della telefonata,
quelle sono cose segrete. Come hanno
fatto ad uscire dal controllo della sicurezza
e andare in mano a giornalisti,
secondo me anche un pò maleducati:
non solo hanno trasmesso questa chiamata,
ma anche hanno commentato
malamente”.
DOPO IL RISCATTO?
della creazione di una nuova
lista di centrosinistra in vista
delle Regionali di maggio. Lo
ha confermato anche il leader
di Liguria Possibile, il deputato
Luca Pastorino: “La nostra regione
è la fotografia di un Pd
ormai spaccato a metà. Non ci
riconosciamo più in un partito
che si prepara a cambiare 40
articoli della Costituzione e
che continua a sottovalutare
quello che è accaduto alle ultime
Primarie. Intanto andiamo avanti sulla nostra linea e aspettiamo una risposta da Roma”.
Intanto, nella giornata di ieri, il
vicesegretario nazionale Pd
Lorenzo Guerini ha provato a
fare il pompiere, telefonando
personalmente a Pastorino per
far tornare sui loro passi i dissidenti.
“Con il solito tono superficiale,
mi ha invitato a riconsiderare
le mie posizioni –
rivela Pastorino – Ma io sono
anche il sindaco di un piccolo
paese, e da qui le cose le vedo
molto bene”.
Le parole di Pastorino sintetiz -
zano un mal di pancia sempre
più diffuso tra i civatiani liguri,
tra cui compaiono anche Andrea
Ranieri (membro del direttivo
nazionale Pd) e l’euro -
parlamentare Renata Briano,
ex assessore all’Ambiente della
Regione Liguria, dirottata a
Bruxelles nel maggio scorso
anche per presunte frizioni
con il governatore Burlando.
La stessa Briano che Raffaella
Paita (candidata uscita vincitrice
dalle primarie) ha preso
di mira indirettamente con ripetute
esternazioni.
PER LORO e per un’altra decina
di civatiani è pronta ad arrivare
una raffica di espulsioni.
E Civati? “Sa benissimo quello
che è accaduto in Liguria e segue
attentamente l’evolversi
della situazione, – fanno sapere
da Liguria Possibile – Prima
di fare una mossa, attenderà almeno
l’elezione del Presidente
della Repubblica”. E proprio
sul tema Quirinale ieri è intervenuto
Stefano Fassina, altro
esponente della minoranza
dem: “Il modo sbrigativo, offensivo
per la dignità di Cofferati
con cui la sua scelta è stata
trattata – dichiara a Rainews24
– peserà notevolmente
sul voto per il Quirinale. Bisogna
individuare innanzitutto
i criteri della scelta, prima
del nome. Dobbiamo costruire
le condizioni per andare oltre il
patto del Nazareno, per il massimo
coinvolgimento possibile
delle forze di opposizione” .
IN ATTESA DEI VERDETTI
della Procura e della Dda
sull’esito delle Primarie, sono
cominciate le prove per una
grande coalizione di sinistra
che andrebbe dai civatiani a Sel
(“siamo pronti a discuterne”
ha fatto sapere Angelo Chiaramonte,
coordinatore regionale
di Sel). Con l’incognita
Movimento 5 Stelle, dove è in
atto una faida interna sulla
scelta del candidato da proporre.
Paolo Putti, capogruppo M5S
in Comune, ha aperto a un
“volto fuori dal nostro recinto”,
ma i duri e puri del movimento
chiudono le porte a
qualsiasi tipo di compromesso
sulle alleanze e sui nomi. Un
post sul sito di Beppe Grillo ha
liquidato la questione: il candidato
si sceglie con le solite
regole, niente “salvatori della
patria”. E sarà uno del Movimento.
Neanche a parlarne di
una coalizione.
L’altro rebus è legato alle prossime
mosse di Sergio Cofferati,
che qualcuno vede come possibile
“padre nobile” di una
coalizione in chiave elettorale.
Per ora il “Cinese” conferma la
volontà di dedicarsi solo alla
sua fondazione. Ma lascia
aperto qualche spiraglio: “È
una fondazione culturale, ma
si occuperà anche di politica”.

w E D I TO R I A L E w Monsieur Morimoto,
dalla vita per strada al Grand Palais
L’artista clochard,
lezione di umiltà
per tanti politici
il fatto quotidiano 19 gennaio 2015

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