Dai giudici l’ ennesima batosta a Spacca ed alla Regione Marche.
Annullata anche l’ autorizzazione rilasciata per la centrale di Petriolo (MC), sempre per non aver sottoposto il progetto preventivamente a screening di VIA!!!
Al seguente link, la sentenza del TAR Marche n. 707 del 15.07.2014:
E siamo a otto sentenze favorevoli ai cittadini su otto.
Otto batoste su otto !!!
Interessante, fra gli altri, questo passaggio della sentenza n.707/2014:
“…Né può assumere rilevanza, nella presente questione, la direttiva Direttiva 2014/52/UE, con oggetto:”Modifica alla Direttiva 2011/92/UE: disciplina della Valutazione di Impatto Ambientale di progetti ed opere”, pubblicata il 24.4.2014 ed entrata in vigore solo il 14.5.2014, quindi ben posteriormente al rilascio dell’autorizzazione e alla più volte citata decisione Corte Cost. 93/2013. In ogni caso, ad avviso del Collegio, non appare che nelle modifiche previste alla direttiva 2011/92, in particolare ove si prevede la modifica dell’articolo 3 del paragrafo 4, sia riscontrabile un potere di fissare senza altro criterio delle soglie dimensionali per l’esenzione da VIA degli impianti quali quello oggetto del ricorso.”
E’ chiaramente l’ interpretazione di un TAR sulla nuova direttiva europea che disciplina la VIA, interessante perché smonta le tesi difensive di diverse ditte che nei ricorsi si sono appellate alla nuova direttiva per giustificare in qualche modo la legittimità di autorizzazioni senza preventiva sottoposizione a screening di VIA.
Molto forte la censura dell’ operato della Regione Marche evidenziata in diversi passaggi ed, a nostro parere, assai calzante al punto 4.4 anche per casi simili in altre Regioni:
“…L’esenzione sulla base delle mere soglie dimensionali è del tutto esclusa dalla Corte (Costituzionale, ndr) e, appare, del resto, del tutto ragionevole che la sottoposizione a VIA dei progetti dell’allegato II si decida attraverso un apposito procedimento, in applicazione dei criteri di cui all’allegato III e non sulla base di soglie predeterminate a priori. Ne consegue che la Corte ha inteso censurare in maniera chiara le esenzioni dallo screening basate su criteri astratti, quali appunto la soglia di potenza o il tipo di combustibile l’esenzione basarsi su una valutazione complessiva…”
Ribadiamo che l’ unico strada che appare perseguibile per sanare la situazione assurda creata da chi non ha voluto ascoltare i cittadini e non ha voluto tener conto di diffide e memorie legali depositate agli atti in cui si preannunciava dettagliatamente e con precisi riferimenti normativi e giurisprudenziali il cul de sac in cui si stava ficcando la Regione, era e rimane la revoca in autotutela delle autorizzazioni, come quella che il coordinamento Terre Nostre Marche ha presentato e promosso con specifica istanza quasi un anno fa, condivisa e sottoscritta poi già da decine di cittadini. Sarebbe anche l’unico modo per non continuare a sperperare soldi pubblici in ricorsi ormai dall’ esito chiaro e prevedibile e per non incorrere nel rischio di una ennesima procedura di infrazione europea.
Jesi, 17 luglio 2014
Per Terre Nostre Marche
(Coordinamento regionale di Comitati a tutela dell’Ambiente, della Salute e del Territorio, aderente al Coordinamento nazionale Terre Nostre)
Il Presidente
MASSIMO GIANANGELI
338.4674945
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