martedì 22 luglio 2014

Cisterna, ipotesi Centrale a Biomasse per Prato Cesarino

A Cisterna potrebbe sorgere una nuova centrale a biomasse. Dopo quello in funzione ormai da un paio d’anni a ridosso del quartiere San Valentino, nei prossimi mesi potrebbe spuntare un altro impianto a Prato Cesarino. Ad informare di questa eventualità è l’associazione “Pontinia, Ecologia e Territorio”, da tempo ormai in prima linea nelle battaglie ecologiste nella nostra provincia. “Pare non ci sia fine alla speculazione e all’aggressione del territorio con gli impianti cancerogeni a biogas e biomasse – scrive in una nota il rappresentante di questa associazione, Giorgio Libralato – Sembra stia per iniziare la costruzione di una nuova centrale, a biomasse della capacità di circa 250 Kilowatt, in località Prato Cesarino nel comune di Cisterna di Latina a circa 800 metri dalla scuola e a ridosso delle produzioni certificate di qualità agricola in particolare il kiwi”. Di questa cosa, al Comune di Cisterna, sembra nessuno sappia niente. Probabile, visto la normativa regionale per l’apertura di questo tipo di impianti è abbastanza agile. “Per le centrali a biogas al di sotto di un Megawatt – spiega in sostanza Libralato – basta una richiesta in Comune e, se dopo trenta giorni nessuno dice nulla, la società è autorizzata a costruire.  Le centrali a biomasse approvate dalla provincia di Latina dal 2010 al 2014 sono davvero tante – continua il rappresentante di Pontinia, Ecologia e Territorio – a Cisterna sono state rilasciate licenze per due, tre impianti da 1,998 MWp complessivi”. Ma se si tratta di impianti che lavorano solo trinciati di prodotti agricoli naturali, quali sono i rischi per il nostro territorio? Secondo Libralato e diverse altre fonti facilmente consultabili, il pericolo è piuttosto concreto. “A temperature elevate – ci spiegano – gli impianti liberano fumi con molte sostanze inorganiche che volatilizzano per poi ricombinarsi sotto forma di polveri sottili ovvero di particolato”. Poi ci sarebbe il rischio di inquinamento idrico: “L’acqua dagli impianti a pressione o quella piovana contaminata può penetrare nel suolo e raggiungere le falde”. Senza parlare poi, del pericolo batteriologico: “La fermentazione anaerobica favorisce la produzione di batteri sporigeni anaerobi”. La questione è comunque tutta da chiarire, compresi i dati allarmanti sui quali non tutti i tecnici concordano. In ogni caso, al momento nessuno smentisce la possibile nascita di un nuovo impianto a biomasse a Prato Cesarino. Un’eventualità che, è giusto specificarlo, non per forza deve assumere connotazioni negative. Ora è interessante sapere cosa ne pensano i residenti della frazione. http://www.h24notizie.com/news/2014/07/22/cisterna-ipotesi-centrale-biomasse-per-prato-cesarino/

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