martedì 21 gennaio 2014
In attesa del Riesame dopo gli arresti per lo scandalo rifiuti Presentati i ricorsi per Fegatelli e De Filippis, ancora ai domiciliari
Ma sulla gestione e la programmazione regionale si accende il dibattito politico
SIMEONE: LA REGIONE
HA ABDICATO AL SUO RUOLO,
SERVE UN PIANO ADATTO
ALLE ESIGENZE DEI TERRITORI
Nel giro di una decina
di giorni il Tribunale
del Riesame dovrà
vagliare le richieste di scarcerazione
dal regime dei domiciliari
per le sette persone
coinvolte nello scandalo del
traffico dei rifiuti finalizzato
a garantire il monopolio al
gruppo di Manlio Cerroni.
Ieri mattina sono state depositate
le ultime istanze della
difesa, in questo caso si tratta
della richiesta di libertà per i
dirigenti regionali Luca Fegatelli
e Raniero De Filippis.
Ricorsi dello stesso tenore
erano stati presentati anche
dagli avvocati degli altri indagati.
Sullo sfondo ci sono
eventuali altre implicazioni
che si stanno verificando ma
intanto l’inchiesta ha già
aperto nuovi scenari sulla gestione
dei rifiuti nel Lazio,
sul ruolo della Regione e sul
futuro di un settore che è
sotto stretta osservazione
dell’Unione Europea. Argomento
quest’ultimo su cui è
intervenuto anche il consigliere
regionale di Forza Italia,
Giuseppe Simeone, il
quale si rivolge direttamente
al presidente della Regione e
all’assessore Civita con una
lettera aperta. L’o b i e t t ivo ,
come lo stesso consigliere ha
dichiarato, è quello di «evitare
che si ripetano gli errori
del passato». «Scandalo dei
rifiuti, monopolio delle discariche,
livelli di differenziata
al di sotto di quanto
previsto dalla legge, inadempienza
a quanto imposto dalla
Comunità Europea»: queste
sono solo alcune delle
denunce avanzate dal consigliere
Fi, il quale punta il dito
contro una Regione definita
«incapace» di programmare
e di scegliere. «Lo scandalo
oggi è figlio dell’assenza di
una politica capace di scardinare
un sistema che si è concentrato
solo sul mantenimento
e il consolidamento
del monopolio delle discariche
- ha affermato Simeone -
Oggi il perdurare dell’incer -
tezza nel settore dei rifiuti è
legata all’assenza di un piano
regionale in grado di dotare i
territori degli strumenti adeguati
a far fronte all’emer -
genza». Ed è proprio sulla
questione dell’« e m e rg e n z a »
che si focalizza l’i n t e r ve n t o
di Simeone, il quale sottolinea
come le misure che dovranno
essere attuate devono
assolutamente essere differenti
da quelle utilizzate finora.
«Per queste ragioni ho
chiesto al presidente Zingaretti
di attualizzare il piano
regionale dei rifiuti recependo,
non a parole ma nei fatti,
le istanze dei territori che
come la provincia di Latina
vogliono cambiare l’intero
settore dei rifiuti, abolendo
una volta per tutte i privilegi
economici di qualcuno
nell’interesse di tutti». Insomma,
sarà solamente attraverso
le scelte politiche, categoricamente
serie e trasparenti,
che si potrà ribaltare
una situazione ormai prossima
al collasso, da tempo congestionata
da «quel filo che
sembra aver tenuto sotto
scacco la politica a beneficio
del sistema Cerroni». E giunta
l’ora di passare ai fatti, ma
il consigliere regionale riesce
comunque a trovare il tempo
per rimarcare quelle che sono
state le colpe della Regione
in merito alla questione, accusata
soprattutto di aver alzato
delle vere e proprie barriere
verso la Provincia di
Latina che «ha più volte cercato
un dialogo con la Regione
per risolvere in modo concreto
il nodo della raccolta e
dello smaltimento dei rifiuti
nel territorio». Latina Editoriale Oggi 21 gennaio 2014
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