lunedì 20 gennaio 2014

Da Cerroni a Strozzi, la questione morale affonda nei rifiuti capitolini

Roma affonda nei rifiuti, oggettivamente e metaforicamente, e una classe politica imbarazzante non sa trarne le conseguenze e adottare le dovute contromisure. E’ una tragedia con tutti i connotati di una farsa, è una questione morale. Il nuovo presidente dell’Ama, l’azienda che il sindaco Marino prometteva di trasformare in una gioiosa macchina da guerra – obiettivo raccolta differenziata di rifiuti all’65% in un anno, è durato sei giorni, travolto da una omissione (della quale pure un certo numero di persone doveva avere contezza) su una sciocchezza di indagine su traffico di rifiuti. Marino pesca da fuori Roma, non vuole altri Panzironi, studia personalmente i dossier e i curricula e poi si fa rifilare un funzionario di partito che fin qui ha amministrato i rifiuti di La Spezia e poco altro, ma è garantito dalla casacca Pd. Ora fanno tutti le scimmiette e cadono dalle nuvole, sono stati tutti imbrogliati. Ma questo accade nei film, nelle commedie all’italiana, non in seno alla amministrazione della capitale. E alla commedia appartiene l’uscita di scena del reprobo, costretto a calci a confessare le sue colpe e a farsi da parte con tante scuse. Pazzesco. Come è pazzesca la vicenda parallela, del re della “monnezza”, Manlio Cerroni, troppo in là con gli anni per temere troppo per sé. Cerroni ha sfidato e irriso i giudici che lo accusano delle cose più incredibili (anche queste da romanzo, da film) e che svelano connivenze, complicità, intrecci di potere che tutti sospettavano, che molti conoscevano perfettamente. Un delirio, quello del “”Re di Malagrotta”, capace di fomentare e pilotare le rivolte di piazza (sostengono i giudici) per favorire i suoi interessi e le sue discariche: “Io ho salvato Roma dal caos rifiuti, in questa materia sono l’oracolo, dovreste farmi un monumento”, pare abbia detto nel corso dell’interrogatorio. Con lui sono finiti agli arresti i suoi collaboratori e dei dirigenti regionali già inquisiti e che prima la Polverini e poi Zingaretti hanno lasciato al loro posto. Pare che possa finire nei guai anche il commissario Sottile, ex commissario governativo per la questione dei rifiuti. Sembra ci vogliano prendere in giro. Nel prossimo numero de Il Corriere di Roma” verrà pubblicato un reportage fotografico realizzato proprio in queste ore. I camion continuano a entrare e ad uscire dai cancelli della discarica di Malagrotta, ufficialmente sigillata. Cosa trasportano? Indovinate. Insomma è difficile per tutti, e soprattutto per giudici e cittadini, districarsi nel pantano. Sembra che nessuno abbia veramente a cuore gli interessi delle collettività e che l’etica della politica sia diventata una algida espressione letteraria. Nessuno si assume responsabilità, nessuno si vuole fare da parte. Quel che è peggio, non c’è una alternativa all’orizzonte. http://www.online-news.it/2014/01/15/da-cerroni-a-strozzi-la-questione-morale-affonda-nei-rifiuti-capitolini/#.Ut2Nq9I1jDf

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