giovedì 9 gennaio 2014

che farà il comune di Latina a proposito dell'organizzazione criminale gestione dei rifiuti?

Dopo le notizie di stampa e la nota del Comando dei Carabinieri
(i fatti di inaudita gravità anche per le dirette implicazioni sulla politica di gestione dei rifiuti e per le ricadute negative sulla collettività” l’esistenza, a far data almeno dal 2008, di una stabile struttura organizzativa “informale” sovrapposta a quella formale delle società relative al gruppo imprenditoriale guidato da Manlio CERRONI (dagli stessi sodali chiamato con l’appellativo di “Supremo”) avente un indeterminato programma criminoso e un assetto variabile secondo le attività svolte, le vicende della vita o i cambiamenti all’interno dell’apparato politico-amministrativo. Accanto alla presenza di un nocciolo duro costituito dalla stesse persone vi è la presenza di altri soggetti che si associano con riferimento a vicende specifiche. Subito sotto il Cerroni, nella piramide organizzativa, si trovava il LANDI quale organizzatore, in grado di condizionare l’attività dei vari enti pubblici coinvolti nella gestione del ciclo dei rifiuti nel Lazio (a partire dalla Regione sino all’ARPA) al fine di consentire al gruppo imprenditoriale riconducibile al suddetto CERRONI di realizzare e mantenere un sostanziale monopolio nella gestione dei rifiuti solidi urbani prodotti dai comuni delle varie aree territoriali ottimali  http://www.unita.it/italia/manlio-cerroni-discarica-malagrotta-avvocato-potentissimo-rifiuti-blocco-roma-paralizzata-truffa-lan-1.543881?page=3.) penso ci sia consentito, come cittadini qualche dubbio sulla gestione del ciclo dei rifiuti in provincia di Latina (vedere anche il riferimento a proposito della provincia di Latina e della tariffa applicata http://pontiniaecologia.blogspot.it/2014/01/la-regione-lazio-ha-favorito.html). Sono state più volte evidenziate, notizie, fatti, atti che lasciavano diversi dubbi sull'effettivo agire in difesa del bene pubblico, della salute e della tutela dei cittadini. Dubbi ovviamente che riguardano solo parte di qualche istituzione ma che di fronte alla mancata informazione per oltre 20 mesi sui dati delle preoccupanti analisi per inquinamento delle falde diventano qualcosa di più. Dubbi che aumentano davanti al proliferare di impianti di trattamento dei rifiuti con progetti in provincia di Latina che diventano due, 4, 10 volte superiori alla produzione dei rifiuti. Dubbi aumentati dal proliferare di impianti energetici alimentati sempre da rifiuti (biomasse) che secondo diverse procure potrebbero nacondere smaltimento illeciti dei rifiuti. Dubbli sull'effettiva localizzazione e ricerca dei rifiuti o fusti tossici (anche secondo l'assessore provinciale all'ambiente o ex assessore visti gli eventi oltre che del pentito Carmine Schiavone). Dubbi sulla mancata costituzione di parte civile al processo contro Ecoambiente da parte del comune di Latina e Regione Lazio (che si è costituita solo come parte offesa). Dubbi sulla effettiva bonifica delle falde (la riunione di ieri in regione è stata rinviata per aggiornare il progetto ed era ancora una volta assente la Asl) dentro la discarica e fuori, dove sembra ieri non sia stata presa alcuna decisione. Una bonifica urgente e necessaria che invece continua ad essere rimandata. Dubbi sul conferimento fuori provincia dei rifiuti non trattati e non differenziata fuori provincia che sono costati centinaia di migliaia di € per pochi giorni. Dubbi perchè conferiti in impianti che secondo il Tar sarebbero non idonei. Dubbi sull'effettiva necessità e interesse pubblico di ridurre il vincolo sulla discarica per far realizzare l'impianto di Tmb Ecoambiente. Credo che questi dubbi dal comune di Latina potrebbero essere risolti, per esempio, attivando la sostituzione (o la temporanea sospensione) dalle cariche in Latina Ambiente dove uno degli arrestati risulta amministratore delegato in una società partecipata per circa 61 mila € dal comune di Latina. Dubbi che andrebbero affievoliti sospendendo, per esempio, qualsiasi progetto all'interno della discarica e di una delle società che oltre al processo in corso per inquinamento delle falde, oggi vede interessato da provvedimenti restrittivi un suo rappresentante.

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