lunedì 6 gennaio 2014

''Bici senza frontiere'', meeting nazionale dei ciclisti urbani

Ogni città formerà una squadra, pronta a sfidare le altre in una serie di gare su due ruote: appuntamento l’8 e il 9 febbraio in Piazza Maggiore. L’evento è creato dall’associazione #salvaciclisti, da 2 anni impegnata sul fronte della sicurezza dei ciclisti nelle città italiane

02 gennaio 2014 BOLOGNA – Bologna regina su due ruote: sarà la città delle Due Torri a ospitare la giornata nazionale ''Bici senza frontiere''. L’8 febbraio i ciclisti di tutta Italia si daranno appuntamento in Piazza Maggiore. L'evento è creato dall'associazione #salvaciclisti, a 2 anni dalla sua nascita. Ogni città formerà una squadra che sfiderà le altre in duelli “all’ultima bici” su un terreno di gioco su cui sono allestiti percorsi urbani. Ogni città può dare sfoggio dei suoi migliori pedalatori con ogni tipo di ciclista quotidiano, da 0 a 99 anni. Come in ogni competizione che si rispetti, ci saranno prove da superare per testare la propria abilità ciclistica. Qualche esempio? Bike to work: la bici è il mezzo più veloce per andare al lavoro, a meno di qualche imprevisto. Vince la squadra che timbra prima il cartellino. Bike to school: quanti bambini si possono portare a scuola su una cargo-bike? Dipende dalla gamba del genitore, ma anche dal traffico. Fa vincere la sua squadra il genitore che porta a scuola più bambini. Bike in progress: cosa hanno ottenuto in questi 2 anni i gruppi attivi nelle città italiane per favorire l’uso della bicicletta?
La città più informata sulle ultime novità in materia di mobilità ciclistica vince la sfida. Per rispondere bisogna prenotarsi: ovviamente con una sprint race. O ancora, Bike to sky: una volata verso il cielo (un gioco a sorpresa). Domenica 9 ci sarà una riunione (luogo da definire) per discutere sulle esperienze di cicloattivismo fatte in questi 2 anni nelle realtà locali e programmare gli impegni futuri. Per partecipare, basta compilare il form di iscrizione al link: http://www.salvaiciclistibologna.it/appuntamenti/bici-senza-frontiere/.
Il movimento #salvaciclisti è nato l’8 febbraio del 2012. In 3 mesi ha riunito 50 mila persone a Roma per chiedere ai sindaci misure di sicurezza a favore dei ciclisti. Da lì sono nati gruppi di attivisti, discussioni e una nuova coscienza secondo la quale andare in bici non è solo un modo di spostarsi, ma uno stile di vita. “Dopo 2 anni molte delle nostre richieste per la vivibilità delle città sono state disattese, ma sono ormai percepite da tutti come prioritarie – spiegano gli organizzatori –: ‘Bici senza frontiere’ è un momento per festeggiare la nostra esistenza, giocare insieme e confrontarsi su come proseguire insieme verso un obiettivo comune: rendere ciclabile l’Italia”.
Lo scorso novembre Aci e Istat hanno reso noti i dati sulla mortalità stradale: il numero di ciclisti morti in strada nel 2012 è aumentato del 2,5 per cento rispetto all’anno precedente. “I ciclisti quotidiani sono sempre di più – oggi sono circa 5 milioni –: questo rende il dato ancora più amaro. Per l’ennesima volta chiediamo al potere legislativo di approvare le proposte recentemente avanzate dall’Anci per una modifica radicale del codice della strada, a partire dal limite massimo in città di 30 km/h, che non deve essere disgiunto dalle altre misure, positive, individuate dall’associazione dei comuni italiani”. (ambra notari)

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