giovedì 19 dicembre 2013

Inquinamento atmosferico, la linea dura della Commissione europea

di  | 19 dicembre 2013 Lo sapevamo già. Ma sentircelo dire e ribadire dall’Unione europea che la mal’aria è causa di malattie spesso gravi, come il cancro e problemi seri al cuore, non ci conforta affatto. Anzi. E sapere poi che il tributo di vite umane che si pagano proprio per questa causa è pure più alto di quello imputabile agli incidenti stradali, crea davvero un po’ di panico. I più esposti sono i bambini con asma e problemi respiratori. Così non si può andare avanti, dice, quindi, con fermezza la Commissione e occorre subito correre ai ripari. Tutti gli Stati devono darsi da fare e adottare delle politiche che mirino a preservare la salute dei propri cittadini. Già… ma come?
Intanto partendo da un richiamo ufficiale da parte dell’Europa a quegli Stati che non si sono conformati alle norme sulla qualità dell’aria già esistenti e che disattendono tranquillamente gli orientamenti sull’inquinamento atmosferico dell’Organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite. Uno Stato non può sottovalutare che l’inquinamento dell’atmosfera oltre a provocare elevate spese sanitarie per la cura di soggetti più deboli come i bambini e gli anziani, crea problemi anche all’ecosistema con danni alle colture e all’ambiente in genere. Con costi molto alti a carico della società. Si parla addirittura di 23 miliardi di euro all’anno. Occorre cambiare abitudini. E per farlo la Commissione ha proposto nuove misure che riducano le emissioni nocive provenienti dall’industria, dal traffico, dagli impianti energetici e dall’agricoltura.
Questi i punti principali:
- un nuovo programma con nuove misure che possano garantire il conseguimento degli obiettivi entro il 2030.
- limiti nazionali più rigorosi per sei inquinanti principali.
- una nuova direttiva che aiuti a ridurre “l’inquinamento da impianti di combustione di medie dimensioni”.
L’obiettivo dichiarato dunque è salvare sì l’ecosistema ma soprattutto evitare i 58 000 decessidovuti essenzialmente alla mal’aria. Non solo. Perla Commissione “i vantaggi per la salute, da soli, consentirebbero alla società di risparmiare dai 40 ai 140 miliardi di euro in esternalità e si otterrebbero benefici diretti nell’ordine di circa 3 miliardi di euro grazie all’incremento di produttività della manodopera, minori costi sanitari, aumento delle rese agricole e minori danni agli edifici”.
E questo anche se l’aria che respiriamo oggi è più pulita rispetto ai decenni passati. Ce lo conferma anche Janez Potočnik, Commissario responsabile per l’Ambiente, che ribadisce però che l’inquinamento atmosferico continua a essere un killer invisibile che impedisce a molte persone di vivere appieno una vita attiva. Per cui, sono necessarie quelle azioni che stanno mettendo in campo e che consentiranno di dimezzare il numero di decessi prematuri dovuti all’inquinamento atmosferico, di tutelare di più i gruppi vulnerabili e di migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini europei. Ed è da queste azioni e dalle nuove decisioni prese che si avranno risposte positive sulla natura e sugli ecosistemi fragili, dando anche un importante “impulso all’industria delle tecnologie pulite, che è un importante motore di crescita per l’Europa.” http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/19/inquinamento-atmosferico-la-linea-dura-della-commissione-europea/820056/

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