sabato 28 dicembre 2013

Latina ennesima emergenza rifiuti: blocco conferimento a Rida e conferimento a Sal Colfelice e discarica Mad Roccasecca

nuova emergenza DAL 26 dicembre è ripartito il blocco dei camion ai cancelli dell’unico impianto di trattamento meccanico biologico presente in provincia di Latina, quello di Rida Ambiente ad Aprilia, che per la mancanza di capienza annuale pari a 1,5% del totale non può accettare altri rifiuti. In pratica è stato raggiunto il tetto massimo autorizzato in quella struttura dalla Regione Lazio. Da tre giorni i Comuni conferiscono presso la Saf di Colfelice, come stabilito peraltro anche a luglio scorso, in seguito allo sforamento di Rida del tetto semestrale autorizzato. La Saf di Colfelice è gestita da un gruppo di Comuni, dunque a totale controllo pubblico ma secondo il pronunciamento del Tar del Lazio non è in grado di accogliere rifiuti provienenti da centri doversi da quelli riuniti in Saf. Il secondo impianto di trattamento esistente in provincia di Latina si trova a Castelforte ma non può accogliere tutti i tipi di rifiuti e comunque non viene utilizzato neppure dalle città limitrofe e non se ne conosce (né comprende) il motivo. La Rida ha superato il tetto massimo annuo autorizzato, adesso soluzione tampone La tratta caotica dei rifiuti Fino a martedì ottocento tonnellate spedite ogni giorno in Ciociaria DI PIERFEDERICO PERNARELLA Circa ottocento tonnellate al giorno. È il «regalo» che l’emergenza rifiuti della provincia di Latina consegna alla Ciociaria. Stante infatti l’impossibilità dell’i m pi a nt o «Rida» di Aprilia di ricevere i rifiuti, avendo esaurito la capacità di trattamento autorizzata su base annua, la Regione Lazio, a partire dal giorno di Santo Stefano e fino al 31 dicembre, ha disposto il trasferimento dell’im - mondizia pontina nell’impianto di trattamento meccanico biologico della «Saf spa» di Colfelice, in provincia di Frosinone. L’emergenza si è venuta a determinare perché la «Rida» ha sforato di circa il 2 per cento rispetto alla capacità annua autorizzata che è pari a poco meno di 200mila tonnellate. La soluzione tampone è stata adottata nel giro di poche ore per evitare che la provincia di Latina venga sommersa dai rifiuti. Peccato però che il provvedimento, contrariamente da vicende analoghe avvenute nei mesi scorsi, questa volta sia sotto silenzio. Strano, molto. Eppure da un paio di giorni è un continuo via vai di camion diretti all’impianto della «Saf» di Colfelice, quindi alla discarica di bacino che si trova a Roccasecca, gestita dalla società «Mad». Tanti camion, forse troppi. La disposizione della Regione Lazio riguarda tutti e trentratré i Comuni pontini, isole di Ponza e Ventotene comprese, ma anche i Comuni di Anzio e Nettuno che fanno parte dello stesso Ato. Per un totale che si aggira intorno alle 800 tonnellate al giorno. Cifra tutt’altro trascurabile che pone più di qualche dubbio sulla decisione della Regione. Decisione ancora più assurda se si conside ra un altro importante dettaglio. Nella provincia di Latina, oltre all’impianto «Rida» di Aprilia, è attivo anche quello della «Csa» a Castelforte, vicino Formia, nel sud pontino. Impianto che può lavorare soltanto la frazione secca, non quella umida, e quindi pronto a ricevere i rifiuti dei Comuni che fanno la raccolta differenziata. Cosa che non avviene se è vero che la struttura di Formia lavora soltanto 3 giorni a settimana e a tutt’oggi potrebbe ancora lavorare 15mila tonnellate rispetto alle 60mila autorizzate. Perché anche in questo caso l’impianto di Castelforte è stato ignorato? Perché si spediscono i rifiuti, anche dei Comuni che si trovano a due passi dall’impianto di Castelforte, a Colfelice, dove peraltro la «Saf» applica una tariffa più alta? Si tratta di un’emergen - za annunciata. Da mesi la «Rida» di Aprilia lamenta il ritardo della Regione nel rilascio delle autorizzazioni per l’aumento della capacità di trattamento dei rifiuti. Trattamento per il quale la «Rida » nei giorni scorsi ha già inaugurato, polemicamente, i nuovi impianti. Strutture che hanno già ottenuto una valutazione d’im - patto ambientale positiva ma non possono entrare in funzione fino a quando la Regione non completerà l’iter autorizzativo. Nel frattempo i rifiuti pontini vengono spediti in Ciociaria, dove nessuno a quanto pare sembra essersi accorto del «regalo». Un bel «pacco», tanto per restare in tema con le festività natalizie, peccato che la notizia sia passata sotto silenzio. Eppure il Comune di Colfelice e gli altri centri circostanti sono molto sensibili all’ar - gomento. Quando l’ex ministro all’Ambiente del Governo Monti, Corrado Clini, dispose il trasferimento in Ciociaria dei rifiuti romani, si alzarono le barricate e il Comune di Colfelice vide riconosciute le proprie ragioni dal Tar. Il peggio in quel caso venne sventato. Ma oggi si è ripresentato anche se nessuno batte ciglio. Ma a Natale, si sa, sono tutti più buoni. Per portare i rifiuti a Colfelice in questi cinque giorni che ci separano dal 2014 verranno spesi circa 300mila euro in più per il trasporto. Latina Editoriale Ogi 28 dicembre 2013

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