domenica 8 giugno 2008

contro le zanzare pesci e piante

Oggetto: contro le zanzare pesci e piante

E’ tornata come ogni anno la bella stagione e già ci sono le prime fastidiose zanzare.
Abbiamo imparato quali danni possono creare pesticidi e sostanze chimiche varie che non danneggiano solo parassiti o insetti che si vorrebbero combattere, ma anche quelli utili (ammesso che vi sia qualche insetto che non è utile alla catena alimentare).
La pianura di pontina e il nostro comune sono popolati da anni di numerosi esemplari della zanzara tigre che non è certo di origine locale e che si potrebbe e dovrebbe combattere con mezzi naturali.
Tra questi sicuramente alcuni pesci che ne divorano le larve.
Ovviamente la disinfestazione sarà fatta quando la bella stagione sarà inoltrata e comunque non risolve né previene il problema.
Sarebbe quindi utile divulgare l’utilizzo del pesciolino che si chiama Gambusia affinis ed è ghiotto di larve di zanzare.
E' di piccole dimensioni, 2-3 centimetri, ed è molto resistente riuscendo a vivere anche in piccole pozze di acqua stagnante sia dolce che salmastra, con temperature da 3 a 30°C.
Oltre ai pesci anche molte piante sappiamo tengono lontane le zanzare.
Tra queste, (vedere immagini http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/catambra-zanzare/2.html) una pianta tropicale potrebbe risolvere il flagello delle zanzare. Si chiama Catambra e tiene lontani i fastidiosi insetti in modo del tutto naturale. A mettere alla prova le effettive capacità della pianta sarà Buccinasco, un paesone a sud di Milano con 30.000 abitanti, dove partirà un progetto che prevede la realizzazione di un'area delimitata da questa nuova specie dalle proprietà repellenti. La Catambra grazie all'elevata concentrazione di catalpolo eserciterebbe una potente azione repellente contro zanzare e insetti volanti a sei zampe, compresa la zanzara tigre
Pontinia 8 giugno 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato


2008-05-10 13:52 (ansa)
ZANZARE ADDIO COL PESCE-KILLER CHE DIVORA LE LARVE
ROMA - Un pesciolino che vive nell'acqua stagnante, anche in contenitori deposti sul balcone, può diventare il peggior killer delle zanzare. Parola di Federcoopesca-Confcooperative che su questo pesciolino che si chiama Gambusia affinis ed è ghiotto di larve di zanzare sta impiantando una serie di allevamenti per lanciare un business che farà concorrenza allo spray insetticida, con il vantaggio inoltre di non lasciare nell'aria vapori nocivi.

Importato dal Nord America dal Mississippi nel 1922 per combattere la malaria nelle aree paludose del centro Italia oggi, dopo qualche decennio di oblio, la Gambusia è tornata in auge grazie a sperimentazioni condotte con successo dal Cnr per fronteggiare la crescente aggressività degli insetti. La Gambusia si riproduce con molta facilità, basta seminare esemplari adulti nel periodo invernale in piccoli stagni o canali di bonifica, dopo aver eliminato ogni possibile predatore. E' di piccole dimensioni, 2-3 centimetri, ed è molto resistente riuscendo a vivere anche in piccole pozze di acqua stagnante sia dolce che salmastra, con temperature da 3 a 30°C.

In Toscana, secondo il Cirspe, centro studi della Federcoopesca-Confcooperative, negli ultimi 5 anni sono state seminate da 2 a 4 milioni di unità, acquistate a sua volta da enti locali e consorzi di bonifica. Un efficace strumento di lotta biologica adottato già da qualche anno con successo nel Lazio, sia nei giardini di Farfa in provincia di Rieti, che nel Parco di Ninfa vicino a Latina.

In Italia sono presenti 60 specie di zanzare, 2 le più diffuse, la zanzara comune (Culex Pipiens) e la tigre (Aedes Albopictus) avvistata per la prima volta a Genova nel 1990; punge di giorno e di notte e ha larve resistenti che passano da una stagione all'altra sopportando piogge, siccità e sbalzi di temperatura di decine di gradi. Benvenga dunque la diffusione di questo metodo naturale, spiegano dal Cnr, perché i pesciolini divoratori di larve possono essere tenuti da chiunque, in casa, sul terrazzo o in giardino; hanno solo bisogno di contenitori - acquari, tinozze, vasche o piccoli bacini - con della terra sul fondo e qualche pianta; insomma acqua stagnante dove le zanzare non potranno fare a meno di depositare le uova e, una volta eliminate le larve, il problema, secondo il Cnr, si ridurrebbe dell'85%.

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