mercoledì 24 giugno 2015
“Polveri nocive nei cantieri Tav” Guariniello apre un’inchiesta - documenti L’indagine si basa su alcuni accertamenti dell’Asl
» ANDREA GIAMBARTOLOMEI
C
i sarebbe un’indagine della
Procura di Torino sulle
condizioni di lavoro degli operai
del Tav a Chiomonte, in
Val di Susa. Emerge dall’e nnesimo
diniego ottenuto da
Francesca Frediani, consigliere
regionale del Movimento
5 Stelle in Piemonte.
Da marzo la “grillina” sta cercando
di capire quali siano i rischi
per la salute tutti gli abitanti
dell’area attorno al cantiere
dell’Alta Velocità, ma
l’assessorato alla Sanità e le Asl
non le hanno ancora fornito
una risposta. Adesso, alle risposte
elusive e alle porte in
faccia, si aggiunge anche il segreto
istruttorio: il sostituto
procuratore Raffaele Guariniello
indagherebbe sulle
condizioni di lavoro nel cantiere.
IL TIRA E MOLLAfatto di interrogazioni
e moduli per le richieste
di documenti comincia
il 31 marzo scorso, quando
in Consiglio regionale Frediani
afferma che nel progetto
preliminare della grande opera
“Ltf prevede un incremento
delle malattie cardiocircolatorie
e respiratorie per i soggetti
ipersuscettibili, quindi
parliamo di bambini e di anziani”.
Così ha chiesto all’as -
sessore Antonio Saitta “quali
provvedimenti siano stati predisposti
da Regione e Giunta e
quali siano stati i relativi risultati,
al fine di tutelare la salute
per gli abitanti coinvolti nello
scavo del tunnel della Maddalena
di Chiomonte per il Tav
Torino-Lione”.
L’A SS ESS O R E le ha risposto
che due organi delle Asl To 3
sono stati coinvolti nelle valutazioni.
Si tratta dello Spresal
(Servizio Prevenzione e Sicurezza
degli Ambienti di Lavoro)
e del Sisp (Servizio Igiene e
Sanità Pubblica) che una decina
di giorni prima avevano
tenuto un incontro nell’area di
lavoro per coordinare le azioni
di vigilanza: “Lo Spresal ha
attivato un programma di vigilanza
e controlli sul cantiere
fin dal mese di giugno 2013”,
sosteneva l’assessore per poi
rassicurare la Frediani: “Il
programma di controlli sulla
sicurezza del cantiere, per
l’ampiezza e la particolarità
d el l’opera, supera notevolmente
la frequenza media di
controlli previsti di routine
negli altri cantieri di lavoro”.
Da allora il consigliere ha cercato
di ottenere i documenti
sulle valutazioni svolte dall’Asl:
“Finora non ho ottenuto
nulla – racconta –. La prima
volta mi hanno detto che il modulo
era sbagliato. La seconda
mi hanno risposto che non avevo
un interesse diretto, poi
gli ho detto che sono un consigliere
regionale e di averne
diritto e così arriviamo all’ul -
tima risposta in cui emerge la
presenza del segreto istruttorio
su quei documenti”. Alla
sua ultima richiesta, datata 8
giugno, l’Asl To3 le fa sapere
che lo Spresal, “sentito il parere
dell’ufficio del dottor
Raffaele Guariniello della
Procura della Repubblica di
Torino, non risultano atti relativi
alla vigilanza effettuata
nel cantiere Tav di Chiomonte
che possano essere dati in visione”
perché quegli atti hanno
dato origine a notizie di reato
e quindi sono coperti da segreto
istruttori. “La notizia
dell'apertura di un'indagine
relativa agli effetti sulla salute
prodotti dal cantiere Tav è positiva
– dichiara –. Da tempo
denunciamo la devastazione
ambientale e i possibili effetti
negativi sulla salute pubblica e
di chi vi lavora”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA il fatto quotidiano 24 giugno 2015
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