il consumo di petrolio non può finire da qui a domani mattina”
Matteo Renzi,
premier d’Italia
“Sunshine is free.
The cost advantage over fossil fuels will continue to increase”
Jenny Chase,
New Energy Finance
E poi c’è la scienza – e il Papa! -che continuano a ricordarci che icambiamenti climatici sono veri, e sono una cosa di oggi, fatta da noi, fatta dal troppo pompare e bruciare idrocarburi che ne soffriremo noi, i nostri figli ed il creato intero.
Questo tempo di cambiamenti così radicali per la geopolitica mondiale, e di presa di coscienza a livello cosi capillare, porta con se una opportunità enorme per la nostra generazione e per quelle che verranno. Si può e si deve avere il coraggio di cambiare il nostro modo di generare e di usare energia.
Le rinnovabili corrono, crescono, assieme ai migliori tentativi di migliorare la nostra efficienza energetica, nonostante tutti gli ostacoli seminati da petrolieri, lobby e speculatori ciecamente aggrappati allo status quo. Nonostante tutti i gufeggiamenti, il costo dell’energia sostenibile continua a scendere, ci sono investimenti e progressi nel creare batterie capaci di immagazzinare l’energia in eccesso, i villaggi indiani trovano nuova vita con soluzioni dienergia solare low-tech, la Tesla ci fa sognare, la Germania ci mostra la strada maestra, e ogni giorno nei laboratori le migliori menti cercano di fare nuovi passi verso pannelli solari sempre più efficienti.
Non è più una questione di produrre energia, costi quel che costi e distruggi quel che distruggi, quanto invece come fare per gestire il tutto e perfezionare la nostra transizione verso l’energia sostenibile in modo fluido. E’ solo una questione di volontà.. E qui è il nocciolo della questione: usiamola questa crisi dei petrolieri del frackingcontro quelli dell’Opec per “decidere” di guardare in grande, per programmare oltre le trivelle, e non per aggrapparci ai relitti del passato.
E’ facile: togliamo ogni forma di sussidio ai petrolieri – 550 miliardi di dollari nel 2014 a livello planetario. Una cifra con troppi zero a ditte che non hanno fatto altro che avvelenare noi, le nostre democrazie, il pianeta.
Sì, il sole e il vento costano meno del petrolio e del carbone, se queste ultime non ricevessero i soldi delle nostre tasse. E nonostante tutto, a livello globale, il 28% dell’energia elettrica generata nel 2014 è stata dalle rinnovabili, che sono raddoppiate in soli dieci anni.
In Italia, secondo Legambiente, regaliamo circa 9 miliardi di dollari ai petrolieri ogni anno. Perché dobbiamo dare i nostri soldi pubblici all’Eni? Alla Schlumberger? Alla Shell? Di cosa esattamente in cambio? Di trivelle e di air-gun nei nostri mari? Di particelle tossiche nei nostri polmoni? Perché tutti questi sussidi non li diamo invece alle rinnovabili, alla scuola, alla sanità, alle opportunità per i giovani invece? Mistero.
Ancora, gli analisti finanziari ricordano che negli anni a venire i costi delle rinnovabili caleranno ancora, rendendole ancora più accessibili. Specie nei paesi in via di sviluppo il solare e il vento a microscala faranno la parte da leone per quanto riguarda i nuoviinvestimenti, eclissando quelli nel petrolio, carbone e nucleare.
Ecco, io credo che non ci sia un momento più propizio di questo per “voler” cambiare: il supporto pubblico, la tecnologia, i risvolti economici, gli esempi ci sono tutti. E da questo punto di vista l’Italia non manca di niente. Basta solo volerlo ed essere seri. E se veramente lo si vuole, caro Matteo Renzi, se inizia a seminare e a programmare, invece che bucare, ce la facciamo molto prima di quanto lei non possa pensare. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/28/energie-rinnovabili-senza-sussidi-pubblici-sole-e-vento-costerebbero-meno-di-petrolio-e-carbone/1822818/
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