MICROSPIE
Sapeva
dell’ordinanza
(da
eseguire) per il re
dei
rifiuti romano. Il Csm
vuole
capire se ci sono
state
interferenze come
dicevano
i commensali
di
Valeria
Pacelli
Anche
le parole del
presidente
della Lazio,
Claudio
Lotito,
sono
state registrate
dalle
cimici piazzate nel privè
dell’Assunta
Madre – noto ristorante
nel
centro della Capitale –
dalla
Procura di Roma. Si tratta
delle
stesse microspie che l’8 novembre
2013
avevano intercettato
Alberto
Dell’Utri e l’imprenditore
Vincenzo
Mancuso che parlavano
della
fuga del più noto Marcello
verso
Beirut, dove il cofondatore
di
Forza Italia si trova ancora.
Ma
i due non erano gli unici
a
chiacchierare nel ristorante di
Gianni
Micalusi, indagato per riciclaggio
dalla
Procura di Roma.
Quattro
giorni dopo che venisse
intercettato
Alberto Dell’Utri, il
12
novembre 2013 al tavolo del
privè
dell’Assunta Madre sedeva
il
presidente della Lazio Claudio
Lotito
con altri commensali, che i
pm
romani stanno cercando di
identificare.
Settimane fa Panora
-
ma
aveva
rivelato di un noto imprenditore
che
“avrebbe raccontato
–queste
le parole nell’articolo
pubblicato
sul settimanale – di
poter
fare pressioni su alcune toghe
importanti
per scongiurare
una
serie di arresti”. A quel tavolo
però
si dicevano cose diverse.
L’imprenditore
intanto è Claudio
Lotito
e l’arresto eccellente è quello
di
Manlio Cerroni, il re delle discariche
romane
finito ai domiciliari
(ora
revocati) il 9 gennaio
scorso.
Il presidente della Lazio
tra
un crudo di pesce e l’altro, straparla
con
i commensali, quando
viene
introdotto l’argomento del
“Supremo.”
Nei brogliacci della
Procura
in riferimento a questa
conversazione
è riportato che “i
commensali
parlano del caso
Cerroni;
Lotito dice che la Procura
di
Roma ha fatto pressioni sul
gip
per arrestare Cerroni. Altre
voci
dicono che altri magistrati si
sono
mossi in senso opposto (ossia
ostacolando
l’arresto, ndr).
Lotito
dice
di sapere anche questo”. I
commensali
quindi sembrano alludere
al
fatto che la richiesta di
domiciliari
per Cerroni è stata ferma
per
mesi sul tavolo del gip. Ma
per
spiegare l’iter di questo arresto
sono
importanti le date.
LA
RICHIESTA dei
domiciliari
per
Manlio Cerroni e altri (misure
tutte
revocate ad aprile scorso) era
stata
mandata del gip Massimo
Battistini
il 21 marzo 2013. Per
mesi
la voce di un’operazione sui
rifiuti
circolava nei corridoi di
piazzale
Clodio e non solo. Arriva
l’estate
e la richiesta di arresto viene
rubata
dalla cassaforte del gip,
tanto
che Alberto Galanti, titolare
dell’inchiesta
su Malagrotta, ha
aperto
un fascicolo ancora contro
ignoti
per questo furto. Intanto la
procura
sollecita la cattura con
due
integrazioni alla richiesta di
misure
cautelari: la prima il 18 ottobre
e
la seconda il 16 dicembre.
Il
2 gennaio viene firmata l’ordi -
nanza
dal gip e il 9 scatta l’arresto
per
il ras dei rifiuti. La vicenda giudiziaria
però
corre su binari diversi
dalle
chiacchiere da bar. Le tante
parole
dette e intercettate all’As -
sunta
Madre adesso sono finite
anche
in un fascicolo del Consiglio
Superiore
della Magistratura
che
ottenuto oltre la trascrizione
integrale
dell’intercettazione, anche
la
relazione del procuratore
capo
Giuseppe Pignatone. E adesso
sul
caso sarà il Csm a valutare se
ci
sono state interferenze, e magari
potrebbe
essere sentito anche
Lotito,
per chiarire la vicenda.
Twitter
@PacelliValeria
il fatto quotidiano 5 giugno 2014
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