Il ritorno dell'inasprimento delle
guerre legali e personali a Pontinia riafferma la necessità del
rinnovamento della classe politica. Non si può bloccare l'attività
amministrativa, rimandare le risposte urgenti ai vari problemi ed
esigenze del territorio e della cittadinanza per colpa di una parte
politica che denuncia tutto e tutti. Occorre mettersi alle spalle
questo astio che porta solo danni anche civili. Bisognerà quindi
sostituire tutti gli esponenti con i nuovi per dare un messaggio di
rinnovamento. Occorre sostituire il metodo di amministrare attuale
con quello moderno della trasparenza e dell'efficienza sia pratica
che on line. Pontinia deve recuperare terreno nell'amministrazione,
nella cultura, nella partecipazione. Basta con le nomine e con la
privatizzazione di settori importanti. Il rinnovamento in parte deve
essere generazionale (abbiamo visto che non tutti i giovani sono
capaci e spesso hanno un atteggiamento e una mentalità affaristica e
opportunistica) e in parte di genere (non necessariamente essere
donna significa attenzione, sensibilità, partecipazione,
abbattimento di pregiudizi e di steccati). Il cambiamento non deve
essere verticistico e sopratutto deve far tornare in secondo piano la
causa dell'inefficienza cioè i partiti e la loro immagine di
spartizione e lottizzazione. Per questo occorre un dibattito ed un
confronto tra cittadini, associazioni, parti sociali. Che non deve
essere ostacolato da chi viene percepito come il vecchio. In altre
parole chi siede in consiglio comunale da prima del 2011 è meglio si
faccia da parte. E' evidente che se le accuse
sull'amministrazione vengono da chi ha dichiarato il dissesto,
da chi ha ammesso che ha sbagliato a dichiarare il dissesto, da
chi ha preso soldi dalla giunta Polverini (esempio nazionale
della pessima amministrazione con festini, shopping con la scorta,
soldi agli amici degli amici massacrando la sanità e tutti i servizi
pubblici) la denuncia può essere poco credibile. Per questo
continuo a difendere Tombolillo: tante accuse, denunce e querele
e nessuno ha mai dimostrato (né dubito dimostrerà) che abbia avuto
interesse personale, contrariamente a qualcuno che tenta di
danneggiarlo. Ma non basta dobbiamo difendere questa amministrazione,
come cittadini, come tecnici, come operatori economici, perchè
Pontinia ha bisogno che venga realizzato il vincente programma
elettorale fino alla scadenza naturale del 2016. Il discorso
diverge tra le 2 parti politiche in causa: quella per il bene comune
del progetto popolare di Pontinia e quella guerricida di una parte
della destra. Ce n'è almeno una terza parte politica (quella dei
grillini ammesso che sopravviva allo stato di confusione
parlamentare). La parte del progetto popolare nasce da un passo
indietro dei partiti (richiesta da me e da altri) nel 1993/94 e della
regola dell'incandidabilità di chi aveva svolto almeno 2
legislature. Eravamo in piena tangentopoli e la parola d'ordine
era anche allora rinnovamento. Ho posto una serie di condizioni al
PSI e al PCI sull'esclusione dei “vecchi” che sono state
accettate loro malgrado. Poi c'è stato un forte e positivo (oltre
innovativo e propositivo) confronto con le varie realtà sociali,
imprenditoriali, semplici cittadini che, facendosi da parte la
fazioni storiche politiche che bloccavano lo sviluppo di Pontinia,
avevano ritrovato l'entusiasmo della partecipazione politica. Il
consenso popolare è cresciuto con entusiasmo e con l'elezione di
Eligio Tombolillo. Viceversa quando i partiti (in particolare
margherita e socialisti) hanno ribadito l'arroganza di
posizioni precostituite (2003) si è andati ad una sonora
e facilmente prevedibile sconfitta. Il pd ritenta
periodicamente questa politica dell'arroganza ovviamente con
risultati deludenti. Non è un caso che se si candida Tombolillo
(lui) vince alla grande. Il pd e i suoi candidati invece non
funzionano. Ovviamente sulla parte politica di destra guerricida
e rancorosa possono incidere solo gli interni alla stessa parte
politica. Alcuni dei quali, in varie occasioni e in vari modi, hanno
preso le distanze oppure, addirittura, hanno sostenuto Tombolillo o
si sono candidati con lui. A livello locale destra e sinistra non
hanno molta importanza ci si confronta sugli obiettivi, le esigenze e
il percorso per raggiungerlo. Tombolillo sempre attento alle esigenze
diventa facilmente vincitore. Qualcuno ricorderà che a novembre
del 2004, nella conferenza pubblica (centinaia di persone in
piedi nel pienone del teatro parrocchiale) dopo la prima sentenza che
annullava, dimostrandone l'inesistenza, la prima delibera del
dissesto, avevo ribadito che l'unica uscita dal dissesto era il
rinnovamento della classe amministrativa. Altrimenti, avevo
previsto, la nuova dichiarazione di dissesto, la nuova sentenza che
lo annullava e un percorso di almeno 10 anni con continue battaglie
legali con il condizionamento e il blocco della vita amministrativa.
Purtroppo ho avuto ragione e, mannaggia, ancora una volta nessuno mi
ha dato retta. Qualcuno ricorderà le mie proposte pratiche per
uscire dal dissesto (anche all'amministrazione di destra) e il forte
scontro interno con scambio di accuse tra sindaco e assessore alle
finanze. Come il cambio di versione del sindaco (pro o contro il
dissesto a seconda dei momenti, almeno così sembrava dai comunicati
e dagli articoli di giornale). Non mi sono mai tirato indietro per
scongiurare questa guerra legale. Nel 2004 ho proposto il mio aiuto e
la mia mediazione a Mochi perchè non dichiarasse il dissesto
indicandogli le 3 alternative, anche con il sostegno del centro
sinistra (ero presidente provinciale dei verdi che proprio nel 2004,
2005 e 2006 ottennero in provincia di Latina i migliori risultati
elettorali). Lo stesso ho fatto nel 2005 e 2006 tornando a dialogare
con una parte della destra nello spirito della deposizione delle armi
tra destra e centro sinistra. Ricordo che questo aveva dato molto
fastidio proprio nella parte che aveva tentato fino alla fine ricorsi
su ricorsi per restare al comando di Pontinia pur non avendo né
numeri in consiglio comunale, né consenso. Paradossalmente il forte
impulso al rinnovamento può essere dato solo dalla terza forza
politica di Pontinia, quella dei grillini ammesso che riescano a
trovare anche localmente credibilità e programmi. Se acquistasse
forza la necessità di rinnovamento espressa dai 5 stelle questa
potrebbe portare al cambiamento di atteggiamento di quello che una
volta era il centro sinistra, liberandolo dalle imposizione dei
vecchi e dal direttivo che anziché guardare al territorio, alle sue
esigenze continua a rimirarsi l'ombelico.
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