APPELLO
ACQUA
Ripubblicizziamo,
dal bassso! Napoli,24/04/2012
Oggi,24
aprile ,Giornata mondiale delle ripubblicizzazioni, abbiamo voluto
celebrare insieme( Comitati campani dell’acqua e Comune di Napoli)
, nella splendida cornice di Castel dell’Ovo, la nascita di
ABC(Acqua Bene Comune)-Napoli. Lo abbiamo fatto in un’intensa
giornata di studio con la presenza sia dei comitati acqua coordinati
da Consiglia Salvio, sia del Comune rappresentato dal Sindaco L. De
Magistris, nonché dal presidente di ABC prof. U. Mattei e
dall’ex-assessore all’acqua, prof. A. Lucarelli. “Napoli è
l’unica grande città in Italia-così ha aperto i lavori il
Sindaco- ad aver obbedito al Referendum.” Infatti, grazie alla
forte pressione del comitato acqua, il Comune di Napoli ha deciso di
trasformare l’azienda che gestisce la propria acqua,ARIN Spa,
trasformandola in ABC-Napoli, azienda speciale che per sua natura,
non può fare profitto. E’ quanto prevede il Referendum del 2011,
che ha sancito che non si può fare profitto sull’acqua.
Purtroppo
sia il governo Berlusconi che il governo Monti hanno totalmente
ignorato il Referendum. Anzi il governo Berlusconi ha tentato di
ripristinare l’obbligo della privatizzazione dei servizi pubblici
locali, per fortuna, bollato dalla Corte Costituzionale perché
contrario al Referendum. E sotto il governo Monti, lo scorso
dicembre, l’ Authority dell’energia
e gas ha reintrodotto il principio del profitto sulle tariffe
dell’acqua, prontamente sconfessata dal Consiglio di Stato sempre
in nome del Referendum. E’ una dura lotta questa, in difesa della
gestione pubblica dell’acqua.
Per
questo ci è sembrato importante celebrare la straordinaria vittoria
ottenuta a Napoli. Da una Napoli, ritenuta ‘monnezza’ da tanti in
Italia, viene invece un luminoso e lungimirante esempio di come
gestire ‘sorella acqua’, con la partecipazione della cittadinanza
attiva sia nel cda come nel comitato di sorveglianza di ABC. Solo
così, recuperando il controllo dei beni fondamentali coma acqua,
aria, energia, terra, si potrà parlare di vera democrazia. La strada
è lunga!
Ma
ci sono segni di speranza che nascono sempre dal basso. Comuni come
Reggio Emilia ,Piacenza, Torino, Pistoia, Palermo si stanno
lentamente muovendo verso la gestione pubblica dell’acqua. Piccoli
comuni come Roccapiemonte(Salerno) stanno resistendo all’abbraccio
mortale delle aziende private come la GORI.
Per
questo da Napoli rilanciamo con forza la Campagna
di Obbedienza Civile per il rispetto
dell’esito del secondo quesito referendario che chiedeva di
eliminare la rimunerazione del capitale investito
(www.obbedienzacivile.it).
Sarà un impegno molto duro perché ci scontriamo con i veri poteri
di questo paese e dell’Europa: i poteri economico-finanziari.
Ancora più duro sarà l’impegno in Europa, in particolare a
Bruxelles che è sotto un ‘enorme pressione delle multinazionali
dell’acqua da Veolia a Coca –Cola, da Suez alla Pepsi , perché
dichiari l’acqua una merce
. “Il mercato globale privato-afferma O. Hoedeman di CEO, nel suo
studio Poisoned Spring
– è interamente dominato dai giganti europei dell’acqua e la
Commissione Europea ritiene suo compito assistere all’espansione di
queste multinazionali.”
Infatti
il 14 novembre scorso, la Commisssione europea ha approvato il “
Piano di azione per la salvaguardia delle risorse d’acqua d’Europa”
che considera l’acqua come ‘capitale naturale’ e invita a
monetizzare il capitale idrico e i suoi servizi, e a recuperare i
costi totali di produzione, profitto compreso. E’ questa ‘ la
bibbia’ che guiderà la politica europea per i prossimi anni: è la
resa all’Europa dei mercati, alla finanza, alle banche. Ed infatti
l’acqua sta diventando uno degli obiettivi della speculazione
finanziaria, anche perché, con il surriscaldamento globale,
diventerà l’elemento più prezioso:l’oro blu.
Per
questo rilanciamo con forza da Napoli l’Iniziativa
dei cittadini europei (ICE) promossa dai
sindacati europei dei servizi pubblici (EPSU) per chiedere il diritto
all’acqua per tutti i cittadini europei,l’esclusione dei servizi
idrici da qualsiasi forma di privatizzazione ed infine l’impegno
della UE a garantire l’accesso universale all’acqua. Questa
iniziativa, prevista dal Trattato di Lisbona, deve raccogliere entro
fine giugno , in
almeno sette paesi ,un milione di firme,e in ognuna deve raggiungerne
almeno 50.000. Finora Germania,Austria, Belgio, Slovenia e Slovacchia
hanno raggiunto il quorum. Spagna e Italia (siamo a quoata 40.000!)
mancano all’appello. Dobbiamo raggiungere il traguardo per
obbligare la Commissione europea a rispondere ai firmatari con un
atto legislativo. Abbiamo poco tempo e la situazione in Europa è
grave! Si può votare on line all’indirizzo;www.acquapubblica.eu
Da
Napoli, dove abbiamo ottenuto una splendida vittoria, rilanciamo con
forza il nostro impegno sull’acqua , sia in Italia che in Europa.
E’ una questione di vita e di morte per milioni di persone.
Coraggio,
possiamo e dobbiamo farcela!
Alex
Zanotelli
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