Per rendersene conto basta dare un’occhiata per strada: le strade di Roma sono ogni giorno più affollate da ciclisti di ogni età. Stando all’indagine realizzata dall’ Agenzia per i servizi alla mobilità capitolina durante la primavera del 2012, sarebbero infatti una cifra compresa tra 150mila e 170mila il numero di persone che utilizzano abitualmente (almeno 5 volte a settimana) la bicicletta a Roma per i propri spostamenti. Se il dato in termini assoluti non desta grande meraviglia, quello che colpisce è il trend di crescita del fenomeno: rispetto all’ultima rilevazione ufficiale risalente al periodo tra il 2010 e il 2011, si è passati da una quota di spostamenti in bicicletta dello 0,4% a un 4%, percentuale che si eleva fino al 7% per la fascia di età tra i 24 e i 60 anni, e arriva a circa il 10% tra gli anziani residenti nella zona 1 (ztl più mura Aureliane).
Nonostante le salite dei colli romani, stando alle proiezioni effettuate, sarebbero oltre un milione le persone che usano la bici anche solo sporadicamente. Il dato è quindi una netta conferma degli altri trend rilevati nel corso del 2012 quando per la prima volta dal dopoguerra ad oggi si è verificato un sorpasso del numero di biciclette vendute rispetto alle automobili, a fronte di un calo nei consumi di carburanti di circa il 10% su base annua. “Prima ancora della crisi economica sull’evidente aumento del numero di persone che hanno abbandonato l’auto per salire in bici pesa la gravissima crisi della mobilità romana, acuita più che dal malgoverno dell’amministrazione capitolina dalla scelta di non governarla affatto. Come si vede, i cittadini si stanno organizzando da soli, avendo capito solo usando il buonsenso che la macchina in città è un ostacolo, non un aiuto” è il commento diAlberto Fiorillo, responsabile Aree urbane di Legambiente.
Anche Simone Dini, attivista del movimento di #salvaiciclisti, coglie l’occasione di evidenziare la mancanza di adeguate politiche per la mobilità: “Se ci fossero politiche per la ciclabilità il dato sarebbe immensamente moltiplicato. Ma la tendenza è ormai inarrestabile, anche se gli amministratori fanno finta di niente. Occorre favorire la ciclabilità con politiche davvero efficaci, senza agitare la bandiera demagogica dei km di piste ciclabili per raggranellare consenso tanto facile quanto disinformato: non è solo una questione di tutela di ciclisti, per quanto priorità assoluta, ma un modo per iniziare a ragionare sulle reali esigenze di spostamento delle persone, e non più sulla gestione dei flussi di automobili”.
Questo spostamento delle abitudini di mobilità dei romani sembra quindi dare forza all’ipotesi circolata in rete nei giorni scorsi riguardo alla creazione di un nuovo soggetto politico capitanato dagli attivisti di #salvaiciclisti per partecipare alle elezioni del Comune di Roma del maggio prossimo. Il “twitbattito” organizzato poche settimane fa e che ha coinvolto i candidati a sindaco della capitale ha dimostrato che il tema “mobilità nuova” è caldo e ampiamente sentito. Il dato emerso dall’indagine dell’Agenzia per la mobilità del Campidoglio in ogni caso dimostra che il numero di cittadini che potrebbero essere interessati ad una reinterpretazione del concetto di mobilità a Roma inizia ad assumere delle dimensioni rilevanti.
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