domenica 24 marzo 2013

Ambiente: medici Isde, 'no' a centrali biogas e biomasse, pericolo per la salute


ultimo aggiornamento: 26 novembre, ore 17:38

Roma, 26 nov. (Adnkronos Salute) - "Le centrali a biogas e biomasse sono inutili e dannose per la salute e l'ambiente. Questi impianti vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici. Così sono spacciati per fonti rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente". Ad affermarlo è Gianni Tamino, biologo dell’Università di Padova e membro del comitato scientifico dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde) intervenuto sabato all'incontro 'Biogasbiomasse e biodigestori. Scelta ecologica o ecotruffa?' organizzato a Manziana (provincia di Roma), promosso dai comitati locali impegnati in difesa dell’ambiente e della salute. "Gli interventi degli esperti - afferma Antonella Litta, referente Isde per la provincia di Viterbo - hanno dimostrato con solidità scientifica l’inutilità e la dannosità per ambiente e la salute delle centrali a biogas a biomasse e dei biodigestori in un territorio in cui non vi è necessità di aumentare la produzione di energia elettrica. Mentre - avverte - si dovrebbero ridurre subito le fonti d’inquinamento già presenti a cominciare dal polo energetico più grande d'Europa quello costituito dalle centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro che da oltre 50 anni immette in aria tonnellate di gas e polveri nocivi con danni gravi e fin mortali per la salute delle persone come evidenziato anche da studi epidemiologici".
Secondo Mauro Mocci del Coordinamento dell’Alto Lazio dell'Isde "serve una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che se realizzata attraverso la raccolta differenziata, con il 'porta a porta', con una reale politica del riuso del riciclo e della riduzione dei rifiuti e soprattutto dei materiali da imballaggio, non avrebbe alcun bisogno della realizzazione di impianti di incenerimento, biodigestione e discariche".
http://www.adnkronos.com/IGN/Daily_Life/Benessere/Ambiente-medici-Isde-no-a-centrali-biogas-e-biomasse-pericolo-per-la-salute_313933608272.html

Centrali a biogas e biomasse, per i medici Isde "inutili e dannose"

Scritto da: Andrea Spinelli - martedì 27 novembre 2012
Si è tenuto sabato 24 novembre l’incontro pubblico “Biogasbiomasse e biodigestori. Scelta ecologica o ecotruffa?“, organizzato a Manziana (Roma) e promosso dai comitati locali impegnati in difesa dell’ambiente e della salute che ha visto una partecipazione numerosissima ed attenta di cittadini e della stampa locale e nazionale.
Numerosi esperti si sono avvicendati nel manifestare il loro “no” aprogetti di centrali a biogas, biomasse ed impianti biodigestori, documentando dettagliatamente il loro parere negativo:
Le centrali a biogas e biomasse sono inutili e dannose per la salute e l’ambiente. Questi impianti vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici. Così sono spacciati per fonti rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente
ha dichiarato Gianni Tamino, biologo dell’Università di Padova e membro del comitato scientifico dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde).
Tamino, nella sua lunga relazione, ha mostrato chiaramente l’inutilità e la dannosità per salute e ambiente di questi impianti che vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici in quanto spacciati per fonti rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente.
Anche Antonella Litta, referente Isde per Viterbo, è sulla stessa lunghezza d’onda:
Gli interventi degli esperti hanno dimostrato con solidità scientifica l’inutilità e la dannosità per ambiente e la salute delle centrali a biogas a biomasse e dei biodigestori in un territorio in cui non vi è necessità di aumentare la produzione di energia elettrica.
Nello specifico, ha spiegato Litta, il Lazio è al centro del problema: il grave stato d’inquinamentoprovocato dal più grande polo energetico d’Europa, quello costituito dalle centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro (che da 50 anni immettono nell’atmosfera tonnellate di gas e polveri nocivi), che causa ingenti danni alla salute pubblica, come evidenziato da numerosi studi epidemiologici.
Serve una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che se realizzata attraverso la raccolta differenziata, con il ‘porta a porta’, con una reale politica del riuso del riciclo e della riduzione dei rifiuti e soprattutto dei materiali da imballaggio, non avrebbe alcun bisogno della realizzazione di impianti di incenerimento, biodigestione e discariche
sostiene invece Mauro Mocci del Coordinamento dell’Alto Lazio dell’Isde nella relazione “Biodigestori anaerobici alimentati da rifiuti organici – La situazione nel nostro territorio – Le soluzioni alternative“.
Foto | Ecoblog
http://www.ecoblog.it/post/43361/centrali-a-biogas-e-biomasse-per-i-medici-isde-inutili-e-dannose



Gli interventi del Prof. Bohnel a Capalbio e del Prof. Gianni Tamino, biologo dell’Università di Padova, al convegno tenutosi recentemente a Manziana, corredati dalla relazione di due medici dell’ISDE, hanno definitivamente chiarito molti dubbi afferenti i diversi aspetti della questione. Se ne elencano sinteticamente solo alcuni:
Aspetto sanitario
Le centrali a biogas non sono affatto innocue. La fermentazione anaerobica favorisce la produzione di batteri sporigeni anaerobi come il clostridium botulinum che attraverso, il digestato sparso nei campi, colpiscono in modo anche mortale animali d’allevamento, specie volatili, e persone. Posto che il 90% dei batteri è assolutamente sconosciuto e che le loro interazioni non sono ancora note, posto che il territorio dell’Alto Lazio presenta già un tasso d’inquinamento d’insieme (“effetto cumulativo”) allarmante, e considerata l’alta percentuale di gravi patologie anche mortali legate all’inquinamento, soprattutto nei bambini, ci chiediamo che tipo di responsabilità si stia prendendo un politico o un amministratore nel favorire la proliferazioni di queste centrali. Per non parlare del rapporto CO2 – ossigeno, che con la progressiva sottrazione di aree verdi e di deforestazione, salta, favorendo l’effetto serra.
Aspetto ambientale
Il territorio dell’Alto Lazio presenta delle fragilità drammatiche che, unite ai cambiamenti climatici in atto, promettono ai nostri figli un futuro allarmante. Moltitudine di fonti d’inquinamento (radon, arsenico, emissioni tossiche continue, inquinamento falde acquifere, microcistine, siti inquinati da stoccaggi armi chimiche, sversamenti in cave dismesse di rifiuti tossici, percolati, ecc.) stanno mettendo a durissima prova il delicato equilibrio degli organismi viventi, e quindi dell’interazione ambiente-salute-futuro. Peraltro,
- l’uso generoso di pesticidi per favorire più raccolti l’anno da destinare a una macchina favorisce l’inquinamento delle falde acquifere e la desertificazione dei terreni, con conseguente alterazione del micro e macroclima;
- la coltivazione intensiva incoraggia l’uso (incontrollabile) di mais transgenico;
- la combustione del “biogas” è fonte di emissioni tossiche;
- il biogas è più inquinante del metano;
- i limiti di legge misurano la quantità di sostanze inquinanti per metro cubo, ignorando che il calcolo reale andrebbe fatto sul totale di metri cubi prodotti in un anno.
Aspetto energetico
L’Alto Lazio ha il più grande polo energetico d’Europa (centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro) e quindi non ha bisogno di energia elettrica. In un computo nazionale, l’Italia ha 50.000 MW in più del necessario: la potenza installata è quasi il doppio della massima potenza richiesta alla punta.
Aspetto etico
Si preferisce consumare selvaggiamente centinaia di ettari di terreni agricoli, mandandoli ad erosione sicura, per dar da mangiare a una macchina piuttosto che alle persone, aprendo peraltro la porta all’uso degli OGM.
Aspetto economico
Queste centrali sono in linea con un modello di sviluppo economico lineare che finirà col determinare una serie di dittature (del cibo, dell’acqua, dell’aria, ecc.), perché logica del profitto vuole che nella scarsità il profitto cresce.
Aspetto politico
Truffare semanticamente il prossimo ponendo il prefisso “bio” a qualcosa che fa solo male va contro ogni forma di equità sociale e quindi contro qualsiasi forma di buona politica.
Dire che le biomasse sono fonti rinnovabili è politicamente e scientificamente scorretto. Le biomasse usate in questo modo non sono più recuperabili. Il digestato è inutilizzabile (a meno che non venga disperso sui terreni come fertilizzante!), tanto che si è pensato alla sua pelletizzazione.
L’unica fonte davvero rinnovabile, e democratica, è il SOLE. Basterebbe un decimillesimo dell’energia solare per coprire il fabbisogno di tutta l’energia umana. Buona politica vorrebbe che si applicasse questa logica.
Tratto da appunti sulla centrale a biogas da derrate agricole a Pian della Carlotta (Cerveteri) a cura del comitato terra nostra.
http://comitatibiogas.wordpress.com/tag/manziana/

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