ultimo aggiornamento: 26 novembre, ore 17:38
Roma,
26 nov. (Adnkronos Salute) - "Le centrali a biogas e biomasse
sono inutili e dannose per la salute e l'ambiente. Questi impianti
vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per
conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici.
Così sono spacciati per fonti rinnovabili quando in realtà lo sono
soltanto formalmente". Ad affermarlo è Gianni Tamino, biologo
dell’Università di Padova e membro del comitato scientifico
dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde)
intervenuto sabato all'incontro 'Biogasbiomasse e biodigestori.
Scelta ecologica o ecotruffa?' organizzato a Manziana (provincia di
Roma), promosso dai comitati locali impegnati in difesa dell’ambiente
e della salute. "Gli
interventi degli esperti - afferma Antonella Litta, referente Isde
per la provincia di Viterbo - hanno dimostrato con solidità
scientifica l’inutilità e la dannosità per ambiente e la salute
delle centrali a biogas a biomasse e dei biodigestori in un
territorio in cui non vi è necessità di aumentare la produzione di
energia elettrica. Mentre - avverte - si dovrebbero ridurre subito le
fonti d’inquinamento già presenti a cominciare dal polo energetico
più grande d'Europa quello costituito dalle centrali di
Civitavecchia e Montalto di Castro che da oltre 50 anni immette in
aria tonnellate di gas e polveri nocivi con danni gravi e fin mortali
per la salute delle persone come evidenziato anche da studi
epidemiologici".
Secondo
Mauro Mocci del Coordinamento dell’Alto Lazio dell'Isde "serve
una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che se realizzata
attraverso la raccolta differenziata, con il 'porta a porta', con una
reale politica del riuso del riciclo e della riduzione dei rifiuti e
soprattutto dei materiali da imballaggio, non avrebbe alcun bisogno
della realizzazione di impianti di incenerimento, biodigestione e
discariche".
http://www.adnkronos.com/IGN/Daily_Life/Benessere/Ambiente-medici-Isde-no-a-centrali-biogas-e-biomasse-pericolo-per-la-salute_313933608272.htmlCentrali a biogas e biomasse, per i medici Isde "inutili e dannose"
Si è tenuto sabato 24 novembre l’incontro pubblico “Biogasbiomasse e biodigestori. Scelta ecologica o ecotruffa?“, organizzato a Manziana (Roma) e promosso dai comitati locali impegnati in difesa dell’ambiente e della salute che ha visto una partecipazione numerosissima ed attenta di cittadini e della stampa locale e nazionale.
Numerosi
esperti si sono avvicendati nel manifestare il loro “no”
aprogetti
di centrali a biogas,
biomasse ed impianti biodigestori, documentando dettagliatamente il
loro parere negativo:
Le centrali a biogas e biomasse sono inutili e dannose per la salute e l’ambiente. Questi impianti vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici. Così sono spacciati per fonti rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente
ha
dichiarato Gianni
Tamino,
biologo dell’Università di Padova e membro del comitato
scientifico dell’Associazione italiana medici per l’ambiente
(Isde).
Tamino,
nella sua lunga relazione, ha mostrato chiaramente l’inutilità e
la dannosità
per salute e ambiente di
questi impianti che vengono costantemente proposti su tutto il
territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti
incentivi economici in quanto spacciati per fonti rinnovabili quando
in realtà lo sono soltanto formalmente.
Anche Antonella
Litta,
referente Isde per Viterbo, è sulla stessa lunghezza d’onda:
Gli interventi degli esperti hanno dimostrato con solidità scientifica l’inutilità e la dannosità per ambiente e la salute delle centrali a biogas a biomasse e dei biodigestori in un territorio in cui non vi è necessità di aumentare la produzione di energia elettrica.
Nello
specifico, ha spiegato Litta, il Lazio è al centro del problema:
il grave
stato d’inquinamentoprovocato
dal più grande polo energetico d’Europa, quello costituito dalle
centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro (che da 50 anni
immettono nell’atmosfera tonnellate di gas e polveri nocivi), che
causa ingenti danni alla salute pubblica, come evidenziato da
numerosi studi epidemiologici.
Serve una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che se realizzata attraverso la raccolta differenziata, con il ‘porta a porta’, con una reale politica del riuso del riciclo e della riduzione dei rifiuti e soprattutto dei materiali da imballaggio, non avrebbe alcun bisogno della realizzazione di impianti di incenerimento, biodigestione e discariche
sostiene
invece Mauro
Mocci del
Coordinamento dell’Alto Lazio dell’Isde nella relazione
“Biodigestori
anaerobici alimentati da rifiuti organici – La situazione nel
nostro territorio – Le soluzioni alternative“.
Foto
| Ecoblog
http://www.ecoblog.it/post/43361/centrali-a-biogas-e-biomasse-per-i-medici-isde-inutili-e-dannoseGli interventi del Prof. Bohnel a Capalbio e del Prof. Gianni Tamino, biologo dell’Università di Padova, al convegno tenutosi recentemente a Manziana, corredati dalla relazione di due medici dell’ISDE, hanno definitivamente chiarito molti dubbi afferenti i diversi aspetti della questione. Se ne elencano sinteticamente solo alcuni:
Aspetto
sanitario
Le
centrali a biogas non sono affatto innocue. La fermentazione
anaerobica favorisce la produzione di batteri sporigeni anaerobi come
il clostridium botulinum che attraverso, il digestato sparso nei
campi, colpiscono in modo anche mortale animali d’allevamento,
specie volatili, e persone. Posto che il 90% dei batteri è
assolutamente sconosciuto e che le loro interazioni non sono ancora
note, posto che il territorio dell’Alto Lazio presenta già un
tasso d’inquinamento d’insieme (“effetto cumulativo”)
allarmante, e considerata l’alta percentuale di gravi patologie
anche mortali legate all’inquinamento, soprattutto nei bambini, ci
chiediamo che tipo di responsabilità si stia prendendo un politico o
un amministratore nel favorire la proliferazioni di queste centrali.
Per non parlare del rapporto CO2 – ossigeno, che con la progressiva
sottrazione di aree verdi e di deforestazione, salta, favorendo
l’effetto serra.
Aspetto
ambientale
Il
territorio dell’Alto Lazio presenta delle fragilità drammatiche
che, unite ai cambiamenti climatici in atto, promettono ai nostri
figli un futuro allarmante. Moltitudine di fonti d’inquinamento
(radon, arsenico, emissioni tossiche continue, inquinamento falde
acquifere, microcistine, siti inquinati da stoccaggi armi chimiche,
sversamenti in cave dismesse di rifiuti tossici, percolati, ecc.)
stanno mettendo a durissima prova il delicato equilibrio degli
organismi viventi, e quindi dell’interazione
ambiente-salute-futuro. Peraltro,
-
l’uso generoso di pesticidi per favorire più raccolti l’anno da
destinare a una macchina favorisce l’inquinamento delle falde
acquifere e la desertificazione dei terreni, con conseguente
alterazione del micro e macroclima;
-
la coltivazione intensiva incoraggia l’uso (incontrollabile) di
mais transgenico;
-
la combustione del “biogas” è fonte di emissioni tossiche;
-
il biogas è più inquinante del metano;
-
i limiti di legge misurano la quantità di sostanze inquinanti per
metro cubo, ignorando che il calcolo reale andrebbe fatto sul totale
di metri cubi prodotti in un anno.
Aspetto
energetico
L’Alto
Lazio ha il più grande polo energetico d’Europa (centrali di
Civitavecchia e Montalto di Castro) e quindi non ha bisogno di
energia elettrica. In un computo nazionale, l’Italia ha 50.000 MW
in più del necessario: la potenza installata è quasi il doppio
della massima potenza richiesta alla punta.
Aspetto
etico
Si
preferisce consumare selvaggiamente centinaia di ettari di terreni
agricoli, mandandoli ad erosione sicura, per dar da mangiare a una
macchina piuttosto che alle persone, aprendo peraltro la porta
all’uso degli OGM.
Aspetto
economico
Queste
centrali sono in linea con un modello di sviluppo economico lineare
che finirà col determinare una serie di dittature (del cibo,
dell’acqua, dell’aria, ecc.), perché logica del profitto vuole
che nella scarsità il profitto cresce.
Aspetto
politico
Truffare
semanticamente il prossimo ponendo il prefisso “bio” a qualcosa
che fa solo male va contro ogni forma di equità sociale e quindi
contro qualsiasi forma di buona politica.
Dire
che le biomasse sono fonti rinnovabili è politicamente e
scientificamente scorretto. Le biomasse usate in questo modo non sono
più recuperabili. Il digestato è inutilizzabile (a meno che non
venga disperso sui terreni come fertilizzante!), tanto che si è
pensato alla sua pelletizzazione.
L’unica
fonte davvero rinnovabile, e democratica, è il SOLE. Basterebbe un
decimillesimo dell’energia solare per coprire il fabbisogno di
tutta l’energia umana. Buona politica vorrebbe che si applicasse
questa logica.
Tratto da appunti
sulla centrale a biogas da derrate agricole a Pian della Carlotta
(Cerveteri) a cura del comitato terra nostra.http://comitatibiogas.wordpress.com/tag/manziana/
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