di
Andrea
Giambartolomei
Torino
Dal
Cipe arriva l’ok alla
Torino-Lione
in vista
della
richiesta di fondi
all’Unione
europea. Ieri pomeriggio
il
Comitato interministeriale,
presieduto
dal
premier
Matteo Renzi, ha approvato
il
progetto definitivo
della
Tav per la tratta transfrontaliera
lunga
17 chilometri
(di
cui 12 in galleria)
che
va dal confine con la
Francia
fino a Bussoleno e
comprende
il tunnel di base,
la
stazione internazionale di
Susa
e altre opere. “È un
grande
risultato”, ha dichiarato
il
ministro delle Infrastrutture
e
dei trasporti Maurizio
Lupi
in una nota.
Il
costo, stando a quanto sostiene
la
Regione Piemonte,
ammonta
a 2,7 miliardi di
euro
di cui 1,6 miliardi a carico
dell’Italia,
mentre il resto
sarà
pagato dalla Francia.
Però
poi sarà anche l’Italia a
pagare
una parte della tratta
transalpina
una volta che anche
i
francesi avranno approvato
il
progetto definitivo dal
confine
fino a Saint Jean de
Maurienne.
Approvando
questo
progetto definitivo il
Cipe
ha anche dato l’ok alla
variante
che potrebbe costare
circa
200 milioni in più: la
modifica
permetterà ai costruttori
di
sfruttare il cantiere
di
Chiomonte (dove al
momento
stanno scavando
solo
un tunnel esplorativo)
procedendo
verso Susa, così
da
mettere l’opera al riparo
dalle
contestazioni.
Secondo
i promotori
dell’opera
i costi potrebbero
essere
più bassi se la Commissione
europea
deciderà di
destinare
alcuni fondi al progetto.
Prima
però ci sono alcune
operazioni
da portare a
termine:
lunedì verrà creato
il
nuovo “promotore pubblico”,
la
società che curerà i lavori
prendendo
il posto di
Lyon-Turin
Ferroviaire
(Ltf),
mentre martedì a Parigi
ci
sarà un summit intergovernativo
per
la firma di
un
nuovo protocollo per avviare
le
fasi più rilevanti
dell’opera,
fa sapere il ministero
delle
Infrastrutture in
una
nota. Due giorni dopo i
governi
depositeranno a
Bruxelles
un dossier congiunto
per
partecipare allo
stanziamento
dei fondi del
bando
“Meccanismo per collegare
l’Europa”
della Commissione
europea,
che stanzia
in
totale 26 miliardi di euro
per
progetti tra il 2014 e il
2020.
Molti danno certa
l’erogazione
di una grossa
parte
di questo budget per la
sezione
transfrontaliera della
Torino-Lione,
il cui costo
sembra
aver superato gli 8,5
miliardi
di euro del 2010,
stando
alle recenti stime di
Rfi
e del Centro studi di
Montecitorio.
IL
PRESIDENTE dell’Osser
-
vatorio
sulla Torino-Lione
Mario
Virano è sicuro che
dall’Ue
arriverà la cifra richiesta:
“Andiamo
a Bruxelles
con
tutte le carte in regola
per
ottenere la quota del 40
per
cento del finanziamento
comunitario”,
ha detto ieri
all’Ansa.
Di diverso avviso il
presidente
di Ltf, il francese
Hubert
du Mesnil: nei giorni
scorsi
ha dichiarato a Le
Monde
che
“potrebbe esserci una
revisione
al ribasso, con un
finanziamento
solo al 20 per
cento,
o un rinvio”. Oppure -
come
sostengono alcuni amministratori
No
Tav che hanno
partecipato
a un incontro
con
Lupi e Virano il 22 gennaio
-
si farà uno spezzatino,
spacchettando
la realizzazione
della
linea in base alla disponibilità
di
fondi Ue. Proprio
oggi
pomeriggio alcuni
di
loro, in particolare 21 sindaci
della
Val di Susa, scenderanno
in
piazza insieme al
movimento
No Tav per riportare
l’attenzione
sui costi
e
sull’utilità della Torino-
Lione:
“Invece che sprecare
un
mare di denaro pubblico
per
un’opera inutile e
devastante
- spiegano i promotori
-
destiniamo le risorse
alle
urgenze dell’Italia: la sicurezza
nelle
scuole, la sanità
e
l’assistenza, i treni dei pendolari”.
Il
fatto quotidiano 21 febbraio 2015
Nessun commento:
Posta un commento