lunedì 7 gennaio 2013

non solo arsenico Lazio, decadono competenze sull'acqua: da gennaio caos controlli e sanzioni


EMERGENZA ARSENICO http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_dicembre_11/acqua-pubblica-senza-controlli-2113117242752.shtml

La legge sulla riduzione della spesa pubblica passa le competenze dagli Ato all'autorità Aeeg, ma la Regione non ha emesso il decreto che trasferisce i poteri

Rubinetti a rischio in 91 comuni del Lazio: aumentano i decessi da tumore (Ansa)Rubinetti a rischio in 91 comuni del Lazio: aumentano i decessi da tumore (Ansa)
ROMA - L'acqua non sarà più potabile, ma nessuno potrà farci nulla. E' quanto rischia di accadere dal 1° gennaio nel Lazio. In una regione dove 90 Comuni hanno percentuali di arsenico fuorilegge (la sderoga Ue sui massimi quantitativi scade il 31 dicembre) negli acquedotti, non ci sarà più un’autorità responsabile a cui rivolgersi, per chiedere l’adeguamento e il rispetto della normativa europea: nessuno che decida controlli, sanzioni, divieti a livello regionale.
Entro il 1° gennaio, prima ancora di adeguare l’acqua potabile alle norme europee (meno di 10 microgrammi di arsenico per litro) con impianti di dearsenificazione, il Lazio dovrebbe pensare al passaggio di competenze alla nuova autorità di controllo sul settore. La vecchia autorità Aato (Autorità Ambito Territoriale Ottimale), fino a ieri responsabile della qualità dell’acqua, va a casa a fine dicembre 2012 (legge n. 42/2010, confermata di recente dalla Spending Review). Chi prenderà il suo posto?
Centrale di filtraggio di un acquedotto (Newpress) Centrale di filtraggio di un acquedotto (Newpress)
IL QUADRO NORMATIVO -Toccherebbe all’Aeeg (Autorità Energia Elettrica e Gas) la responsabilità dei controlli: lo stabilisce la legge nazionale che le ha affidato anche la materia acqua. «La gestione delle convenzioni è materia che rimane agli enti locali e alle vecchie Aato» ossia la vecchia autorità, ormai quasi decaduta, «serve una stabilità del quadro normativo, per poter lavorare in maniera continuativa ed efficiente» spiega l’ingegner Alessandro Piotti responsabile ufficio tecnico Aato di Roma.
REGIONE IN RITARDO IRRECUPERABILE - «Nella Regione Lazio, dove il Consiglio non è in grado di funzionare, la situazione è grave – spiega Salvatore Doddi, vice presidente Acea Ato 2–. La continuità dei rapporti contrattuali siglati dalla vecchia autorità, dovrebbe essere garantita con un provvedimento regionale datato non oltre il 31 dicembre 2012. Ma la Regione non ha il tempo di adeguarsi al passaggio normativo nazionale, così come hanno già fatto gli altri enti locali. Il Consiglio è fermo, e l’assessorato competente dovrebbe intervenire entro 15 giorni. Sarà difficile riorganizzare la gestione e il controllo dell’acqua pubblica in tempo utile».
Distribuzione di acqua Distribuzione di acqua
CONVENZIONI IN SCADENZA - Cosa ne sarà delle convenzioni siglate dai gestori con la vecchia autorità (Aato)? E cosa succederà nel passaggio dal vecchio al nuovo regime? Queste le domande dei tre gestori laziali: Acea Spa per Rieti Ato 3, Lazio Centrale Ato 2 e Frosinone Ato 5; Acqua Latina per Lazio meridionale Ato 4; Talete per Viterbo, Ato 1. Serve un provvedimento prima della decadenza della vecchia autorità, altrimenti toccherà proprio all’istituzione regionale gestire le convenzioni. Questo secondo l’Aeeg: «La stessa norma che ha previsto l’abolizione della vecchia autorità – spiega l’Aeeg – ha anche affidato alle regioni il compito di attribuire a nuovi soggetti le sue funzioni. In mancanza di una norma locale però, le funzioni Aato verranno svolte dalle stesse regioni».
SPESA TROPPO BASSA PER L'ACQUA - «In Italia il costo medio dell’acqua è fra i più bassi d’Europa», denuncia dell’Autorità Energia Elettrica e Gas, che, a seguito della serie di inchieste di Corriere.it sulla presenza di arsenico nell’acqua di Roma, Latina e Viterbo, pubblica un report inquietante sullo stato di salute del servizio idrico italiano.«La situazione è paradossale: da un lato il livello dei consumi del settore civile è fra i più elevati d’Europa, con circa 44 miliardi di metri cubi all’anno, l’88 per cento della disponibilità complessiva; dall’altro siamo al penultimo posto in Europa, quanto a spesa sostenuta per garantire qualità e sicurezza a questo bene prezioso».
INEFFICIENZA DEI DEPURATORI - Anche secondo Acea spa ci posizioniamo subito prima della Grecia, all’ultimo posto in Europa, quanto a efficienza della rete infrastrutturale. «Il gap da colmare è enorme - spiega Andrea Bossola, direttore area idrica Acea spa. Il sistema di depurazione è fermo al 30 per cento del fabbisogno nazionale, mentre le fognature appena al 20 per cento, e gli acquedotti al 4,5. Ad ostacolare lo sviluppo della rete c’è la paura di inasprire le bollette» conclude.
TARIFFE A RISCHIO AUMENTO - In Italia c’è la tariffa più bassa d’Europa, anche considerando quelle delle capitali dell’Est, Bucarest e Budapest. Dunque, anche se l’ultima decisione sul costo dell’acqua è stata presa il 22 maggio scorso (D.co 204/2011, D.co 290/2012) in futuro l’autorità potrebbe ritornare di nuovo sula decisione, «perché – spiega Bossola – si dovrà valutare il costo finanziario della fornitura e contemporaneamente rispettare il principio, fissato dall’UE, del recupero dei costi di chi investe, secondo la regola “chi inquina paga”».
SPENDING REVIEW E SERVIZIO IDRICO - Leggendo la Spending Review (d.lgs 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge n. 135/2012) un’altra novità balza all’occhio: alla nuova autorità per il servizio idrico Aeeg (già attiva ieri solo per il servizio dell’energia elettrica e il gas), dovrà predisporre «le convenzioni tipo» . Non solo. Si passerà dall’attuale «sistema contrattuale ad un sistema con al vertice un regolatore», che sarà appunto l’Aeeg. Un passaggio, questo, che potrebbe stravolgere l’attuale quadro di affidamento dei servizi.
 (modifica il 13 dicembre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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