domenica 2 dicembre 2012

emergenza rifiuti a Roma Ama aveva risorse ma ha fallito

L'emergenza "Ama aveva risorse ma ha fallito" Rifiuti, nuovo dossier in Procura http://www.paesesera.it/Cronaca/Ama-aveva-risorse-ma-ha-fallito-Rifiuti-nuovo-dossier-in-Procura Nessuno degli obbiettivi posti all'interno del Piano industriale 2009 è stato raggiunto. E' la denuncia del consigliere capitolino De Luca (Pd) che sarà depositata alla Procura della Repubblica. Oltre 20 milioni erano stati previsti per la realizzazione della discarica, mai costruita e che avrebbe mandato in pensione Malagrotta già nel 2010 DI V. MORENO ALEMANNO "Proroga di Malagrotta anche per pochi mesi" GOVERNO Clini: "Rifiuti all'estero messaggio negativo" RIFIUTI ALL'ESTERO Senatori Pd a Clini "Fermi il progetto insensato" DIFFERENZIATA "Nessun progetto", a rischio 52 milioni DI V. MORENO Alemanno: "No a discarica dentro Roma" Provincia: "Le mappe ci sono" L'INTERVISTA/PECORELLA "Né condizioni e tempi per l'Ortaccio" L'INCHIESTA Malagrotta, “Così ci siamo ammalati” DI E. F. “Benché Ama disponesse delle risorse”, nessuno degli obbiettivi posti all'interno del Piano industriale 2009 “è stato raggiunto”. Questo il contenuto del dossier redatto da Athos De Luca, consigliere capitolino Pd e vicepresidente della commissione Ambiente, pronto ad essere inviato alla Procura della Repubblica. “La domanda alla quale il sindaco e Ama non sono in grado di rispondere, è per quale ragione non si sia attuato il Piano industriale del 2009 – dice De Luca - Escludendo la mancanza di risorse, resta l’incapacità e la volontà di creare l’emergenza rifiuti, per favorire la scelta dell’incenerimento. L’interesse a non trattare i rifiuti per portare l’indifferenziata a Malagrotta ad un costo inferiore, risparmiando 15 milioni nel solo 2012”. IL PIANO INDUSTRIALE 2009-2013 – Gli obbiettivi principali che Ama si era posta, e che sono all'interno del Piano industriale, sono quattro: raggiungere il 35% di differenziata (con un incremento in 5 anni del 15%), realizzare un impianto di pretrattamento dei rifiuti di 400 mila tonnellate, potenziare gli impianti esistenti, individuare entro il 2010 una nuova discarica di proprietà di Ama. È tutto messo nero su bianco. Con una previsione di investimenti di 748 milioni di euro, 505 milioni solo per l'impiantistica. Oltre 20 milioni erano stati previsti per la realizzazione della discarica, mai costruita, e che avrebbe dovuto mandare in pensione Malagrotta già nel lontano 2010. Ma che ne è stato di questo piano e di questi fondi? IL FALLIMENTO DI AMA – Questa inadempienza della municipalizzata, ha dunque spinto il consigliere capitolino De Luca, a predisporre un dossier da inviare alla Procura della Repubblica, che “accertarti i reali motivi di questa colposa e (o) dolosa mancanza da parte del Campidoglio e di Ama, che ha comportato e comporterà gravissime conseguenze ai danni dell’erario, dei cittadini e dell’ambiente”. “La differenziata è aumentata di soli 6 punti in 5 anni, dal 19 al 25%, e gli impianti di trattamento non sono stati potenziati – continua De Luca - Non è stato neppure presentato un progetto alla Regione per accedere ai 52 milioni stanziati per la differenziata e si sono impiegati cinque anni per scoprire che il così detto sistema duale era un totale fallimento”. Una situazione che colpisce, soprattutto perchè, negli ultimi mesi lo stesso presidente Piergiorgio Benvenuti parla di una grande “rivoluzione per Roma”, riferendosi alla differenziata da poco partita nel IV municipio. Anche questa formulata in emergenza e che, a detta dei residenti, stenta a decollare. RIFIUTI ALL'ESTERO – Il sindaco Alemanno, nelle dichiarazioni degli ultimi giorni, continua a sostenere con forza che “Roma non è in emergenza”. Eppure, i rifiuti andranno all'estero a partire da gennaio 2013, Malagrotta sarà ulteriormente prorogata e il commissariamento sulla gestione dei rifiuti capitolini potrebbe essere prolungata. Ma se il Piano industriale fosse stato eseguito, avremmo potuto evitare il “collasso”? “La realizzazione di questi obbiettivi, avrebbe assicurato il trattamento di tutti i rifiuti – continua De Luca - evitando il trasferimento all’estero al costo di 180 euro a tonnellata, che comporterà un ulteriore aumento della Tari per i cittadini romani, che già oggi è la più alta d’Italia con Napoli”. di Veronica Moreno

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