martedì 18 dicembre 2012

Pontinia sentenza Trasco respinto ricorso di Farris


Pontinia, la nuova decisione della Corte dei Conti
Trasco, ricorso bocciato
L’ex consigliere Farris aveva impugnato la sentenza
DELLA vicenda Trasco se ne era parlato nelle ultime settimane ed in sede di bilancio. Molte le accuse sollevate da alcuni consiglieri d’opposizione, una faccenda che procede su due binari paralleli, quello politico e quello giudiziario. E’ di settembre, anche se è stata pubblicata solo ora, la nuova sentenza della Corte dei Conti sul ricorso per revocazione della prima sentenza presentato dall’ex consigliere Giovanni Farris che insieme ad altri nove amministratori (Tombolillo, Gasparini, Guidi, Bilotta, Mantova, Pedretti, Sperlonga, Francia, De Angelis) era stato condannato ad un risarcimento per oltre 800mila euro complessivi. La richiesta di Farris si basava sostanzialmente sul suo ruolo politico rispetto alle decisioni prese sulla Trasco e votate, quando cioè la società passò alla gestione di altri servizi oltre al trasporto scolastico. Una questione di responsabilità erroneamente attribuite dal Tribunale secondo la difesa dell’ex consigliere. Nella sentenza si fa poi riferimento alle deduzioni del pm, in base al quale invece il politico era ben addentro alla vicenda. «Ricorda ancora il Requirente - si legge in un passaggio della sentenza - che il Farris ha sposato la propria iniziativa sulla Trasco. al punto da impugnare innanzi alla giustizia amministrativa la deliberazione del dissesto del Comune di Pontinia, grandemente determinata dal punto di vista causale dalla fallimentare gestione della predetta società comunale; il giudizio innanzi al Consiglio di Stato si è chiuso con il rigetto delle istanze dei ricorrenti. Nel caso di specie mancherebbero quindi del tutto i requisiti che consentono la percorribilità della strada del ricorso per revocazione; mancherebbero persino i documenti e gli atti dai quali iniziare una analisi dell’errore; errore che, a tutto concedere, potrebbe essere semmai di diritto». Poi la richiesta del Procuratore generale finalizzata a rigettare il ricorso per revocazione, richiesta accolta dalla Corte dei Conti (Sezione prima giurisdizionale centrale d’appello) per inammissibilità. La prima condanna è stata quindi confermata, risarcimento compresi. M.S.G.http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4d90beecd/pag22sabaudia.pdf

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