Ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Io sottoscritto, Cittadino Italiano, tenuto conto che:
- La caccia rappresenta una forma di violenza, sfruttamento e prevaricazione nei confronti di milioni di animali selvatici, barbaramente uccisi o feriti ed un elemento di grave disturbo per numerose specie protette ed in via di estinzione;
- L'attività venatoria è fonte di grave inquinamento a causa delle migliaia di tonnellate di piombo depositate nell'ambiente ed un pericolo per tutti i fruitori di aree verdi e boschi, che rischiano di finire impallinati, come puntualmente accade ogni anno, con decine di drammatici episodi, che vedono come vittime innocenti podisti, raccoglitori di funghi, semplici appassionati di natura;
- Ai cacciatori è consentito di entrare senza permesso nelle proprietà private, rappresentando una violazione del principio di uguaglianza dei cittadini;
- La maggioranza degli Italiani è nettamente contraria a questa pratica: ben il 79% dei cittadini considera infatti la caccia una crudeltà da vietare o da regolare più rigidamente. Spesso, inoltre, a livello locale la situazione viene peggiorata da deroghe concesse da governi legati alle lobby di armieri e cacciatori, che estendono la caccia sia per quanto concerne le specie cacciabili, che i periodi di caccia;
- In tale contesto, la procedura di infrazione comunitaria avviata nel 2006 nei confronti del nostro Paese per le ripetute violazioni in materia prevede, quale estrema azione, sanzioni all'Italia che possono arrivare a ben 300.000 Euro al giorno, cifra che graverebbe sulle spalle di tutti i contribuenti italiani, per di più in un momento di grave crisi economica;
- Per quanto concerne la stagione 2012-2013, la situazione appare aggravata a causa della lunga siccità e dei numerosissimi incendi, che hanno causato la morte di migliaia di animali e la distruzione di habitat estremamente importanti per la loro sopravvivenza. In tale contesto l'apertura della stagione venatoria rappresenterebbe il colpo di grazia per milioni di animali in gravissima difficoltà.
Alla luce di quanto sopra premesso, io sottoscritto, chiedo:
- la proclamazione dello stato di calamità naturale, con immediata sospensione della stagione venatoria;
- l'abolizione totale della caccia in Italia, in quanto pratica barbara ed anacronistica.
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