giovedì 20 dicembre 2012
centrale nucleare Garigliano interrogazione dopo inchiesta procura
DOPO L’APERTURA DELL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE SUI DANNI
I n t e r r o ga z i o n e
sulla centrale
La richiesta di Forte a Pedica
GIANPIERO Forte, presidente del consiglio di Castelforte ha chiesto all'onorevole
Pedica di presentare un'interrogazione parlamentare in
merito alla situazione riguardante la centrale nucleare del
Garigliano. Forte fa riferimento all'inchiesta avviata
dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (con indagini condotte
dalla guardia di finanza), che
ipotizza il disastro ambientale
nei confronti della Sogin per
irregolarità in materia di sicurezza ambientali, unico responsabile del decommissioning nell'impianto aurunco.
"In attesa dei riscontri agli
accertamenti in corso -ha
spiegato Gianpiero Fortechiedo come è possibile che
un'operazione così delicata
come il progetto di scarifica e
demolizione del camino di
ventilazione, non debba assolutamente interessare le popolazioni residenti al punto
che non esiste piano esterno
di sicurezza e protezione per
popolazioni confinanti per incidenti, sia naturali (un terremoto, una inondazione), sia
dovuti ad imperizia o errori
umani e di progetto, durante
la scarifica e l'abbattimento
del camino" L'ex sindaco di
Castelforte, tra l'altro, chiede
se è possibile conoscere
quantitativamente e non qualitativamente l'attività di radionuclidi presenti all'interno
del camino e perchè i Comuni
limitrofi, sia essi casertani che
pontini, non sono informati
della presenza e localizzazione dei 29 punti di prelievo e di
sorveglianza ambientale.
"Inoltre -ha continuato Forteho chiesto quali sono e da chi
sono certificati i dati dell'eventuale contaminazione dell'aria, terreno, delle falde acquifere superficiali e profond e e q u a l ' è l ' a t t i v i t à
radiologica delle trincee, che,
secondo la stampa, sembrano
essere ancora nella fase preliminare di progetto di bonifica?" Gianpiero Forte vuol conoscere se risponde al vero
che c'è radioattività superiore
ai limiti consentiti a pochi
centimetri dal terreno che copre le trincee e se gli scarichi
del reattore sono ancora a
contatto col fiume Garigliano. Una serie di domande che
contengono anche quelle relative ai controlli dell'Arpa e
quando sarà disponibile il report dell'indagine epidemiologica sulle cause di morte
degli ultimi trenta anni della
popolazione residente nel
raggio di 25 chilometri di distanza dalla Centrale Nucleare del Garigliano. "Lungi da
noi -ha concluso Forte- il voler cercare la dimostrazione
scientifica che i casi tumorali
registrati nel nostro territorio
siano effetto della causa di
fuoriuscita di sostanze radioattive, ma è bene conoscere i dati nell'ottica di rassicurare e tranquillizzare le popolazione residenti. E', però, il
caso di puntualizzare che la
stessa indagine epidemiologica, da sempre richiesta, deve
tener conto non solo della
causa finale della morte (per
esempio arresto cardiocircolatorio) ma, invece, come sarebbe corretto, della causa
primaria dalla quale è derivata la morte stessa (e cioè del
tumore per esempio ai polmoni dal quale è derivato l'arresto cardiocircolatorio". Domande che ora attendono una
risposta.
Gianni Ciufo http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4d90bedca/pag14regione.pdf
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