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Rifiuti, c'è il super commissarioPoteri più ampi a chi dovrà gestire i problemi della Capitale |
di Mauro Evangelisti
ROMA - Uno degli ultimi provvedimenti del governo Monti servirà a salvare - forse - Roma dall’emergenza rifiuti. Nel mare magnum della legge di stabilità, in discussione alla commissione bilancio del Senato lacui approvazione in Parlamento dovrebbe avvenire prima delle ferie natalizie, ci sono anche tre emendamenti che consentiranno la nomina di un super commissario che risolva i problemi dei rifiuti di Roma ed eviti che la spazzatura resti per strada. Ma c’è di più: in queste ore è in corso un confronto bipartisan, che vede da una parte il sindaco Gianni Alemanno e dall’altra il Pd (è stata coinvolta la Provincia di Roma guidata da Zingaretti), per limare gli emendamenti del governo, con dei subemendamenti romani che vadano a definire meglio i poteri del commissario.
IL FALLIMENTO Da sapere: il 31 dicembre scade il mandato del prefetto Goffredo Sottile, commissario per i rifiuti che ancora sta ragionando sulla discarica provvisoria a Monti dell’Ortaccio, a ridosso di Malagrotta. Ma il suo potere è limitato e l’unico altro atto che potrà firmare sarà la proroga di Malagrotta. Dal primo gennaio - senza un intervento del Parlamento - Roma si troverebbe in emergenza perché ha fallito quasi in tutto: la discarica provvisoria non è stata realizzata in tempo, quella definitiva non è stata individuata, la differenziata va a rilento, l’assegnazione del servizio di trasporto all’estero dei rifiuti è in ritardo, gli impianti di trattamento non vanno a pieno regime. E si troverebbe nel buco nero di un vuoto di governo, poiché la Regione ha un presidente dimissionario, la Provincia pure. Dunque, Corrado Clini, ministro dell’Ambiente, da un mese ha annunciato l’intervento del governo. IL SALVAGENTE Ora però con le elezioni anticipate alle porte, anche questo salvagente rischiava di sfuggire. Il governo aveva previsto la nomina di un super commissario nel decreto salva infrazioni, che però è in bilico con la fine anticipata della legislatura. A quel punto si è deciso di trasferire le norme sul commissariamento di Roma nell’unico provvedimento la cui approvazione è certa, la legge di stabilità. Cosa scrive il governo? Nella gestione del ciclo dei rifiuti di Roma in caso di inadempimenti degli enti locali, «viene nominato con decreto del Ministro dell’Ambiente, un commissario che provveda in via sostitutiva»; «con il medesimo decreto sono determinati i compiti e la durata della nomina». Dunque Clini, prima dell’arrivo del nuovo governo, dovrebbe nominare un nuovo commissario che si faccia carico dell’emergenza (non è chiaro se sarà Sottile o qualcun altro). Alemanno però ha giudicato troppo vaga questa formulazione, ha attivato un canale di dialogo con la Regione e la Provincia, ma anche con il Partito democratico, e ora in una concertazione bipartisan tutta romana si sta riflettendo su una nuova formulazione inserita in cinque subemendamenti. I subemendamenti (ma l’accordo ancora non è concluso) confermano la nomina di un super commissario, ma chiedono che il ministro dell’Ambiente ne definisca meglio i poteri per l’autorizzazione e realizzazione di impianti per il trattamento e di discariche. C’è un passaggio discusso: i rifiuti potrebbero essere portati anche fuori regione, dunque non solo all’estero. Ma questo potrebbe causare la rivolta dei parlamentari del nord Italia, perché in alcuni regioni hanno già detto: «Non vogliamo i rifiuti di Roma».
Sabato 15 Dicembre 2012 - 10:49
Ultimo aggiornamento: 20:53 |
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