Ing. Cicerone, esagerate le dimensioni della centrale a biomasse
L’ing. Cicerone Giancarlo (Pontinia Rinnovabili srl) il 26 marzo 2007 in un convegno della Confindustria del 26 marzo 2007, parla anche della centrale di Bando D’Argenta (20 mega watt come per Mazzocchio).
Questo intervento, grazie alla segnalazione che mi ha fatto Paolo Cima, può essere visto all’indirizzo http://www.confindustriaixi.it/it/intervento/latina/cicerone.html.
Dimensione esagerate, Crotone, Bando D’argenta, Stromboli, non si è partiti nel modo corretto visto che non ci si è basati sui combustibili disponibili
Secondo l’ing. Cicerone, in base alla produzione tipica italiana, afferma che in base alla produzione di biomassa, le varie regioni italiane (ogni regione) può sostenere (combustibili da biomasse solidi) potrebbero alimentare una centrale che va dai 20 ai 40 Megawatt.
E’ conveniente fare tanti piccoli impianti, visto che c’è grande consumo di combustibili?
Sempre l’Ingegner Cicerone considera anche di portare il legno dal Brasile per alimentare le centrali a biomasse italiane.
Altro problema affrontato dall’ing. Cicerone la convenienza della centrale a biomasse che potrebbe essere di soli 12 anni, perché tanto durerebbe il finanziamento statale.
Alcune domande sorgono spontanee:
- pare che l’ing. Cicerone confermi lo studio dell’amministrazione provinciale di Latina, propedeutico al piano energetico provinciale, secondo il quale né la situazione attuale, né investimenti futuri possono assicurare la quantità di biomasse necessaria (proveniente dalla nostra provincia) per far funzionare la centrale delle dimensioni per la quale è stata progettata. Perché quindi non ridurre la capacità della centrale, come buon senso, associazioni varie e amministrazioni locali chiedono?
- In assenza di finanziamento pubblico la centrale a biomasse non è conveniente. Se non serve al territorio (visto che un impianto di queste dimensioni ha bisogno di biomasse proveniente da altre province, se non da altre regioni o dal Brasile) a quale scopo farla di queste dimensioni?
- Considerato che la centrale non serve al territorio (visto che è sovradimensionata come sono d’accordo amministrazione provinciale e ing. Cicerone), che la Regione Lazio produce il doppio dell’energia che consuma (senza contare le 12 centrali a turbogas che ne triplicherebbero la produzione) perché autorizzare una centrale inutile?
- Se non è stato corretto, secondo l’Ing. Cicerone, costruire la centrale di Bando d’Argenta, perché lo dovrebbe essere per Pontinia, visto che ha le stesse dimensioni?
L'ing. Cicerone si chiede inoltre cosa fare della centrale a biomasse tra 12 anni (cioè ritiene scontato che quando finiscono i finanziamenti la centrale si chiuderà?).
Sta a vedere che adesso è un problema nostro.
I finanziamenti e i guadagni sono dell'impresa (del privato) e i costi di smantellamento e bonifica pubblici?
Quali saranno le garanzie che gli enti pubblici (regione, amministrazione provinciale, comune, Arpa, USL, vigili del fuoco, consorzio per lo sviluppo industriale) metteranno nell'autorizzazione che seguirà alla conferenza dei servizi del 13 gennaio 2009?
Chi si impegnerà a smantellare l'ennesimo scheletro nella zona industriale di Mazzocchio?
Perchè finanziare con oltre 7 milioni di euro un'attività che non porta indotto, occupazione (circa una ventina di persone) quando con lo stesso importo potremmo far nascere una decina di aziende artigianali con 10 volte l'occupazione prevista da questa centrale, che serve alle esigenze del territorio e crei indotto?
Pontinia 8 gennaio 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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3 commenti:
Invettiva contro la casta,
Abbiamo riposto in loro le nostre speranze per un futuro migliore, li abbiamo votati per amministrare la nazione il nostro territorio l'economia la cultura la nostra vita ci hanno traditi nel peggiore dei modi, l'inganno la menzogna la truffa è il nuovo ordine costituito e diffuso tra i partiti e di chi li compone, individui disposti a tutto per rimanere al comando o per arrivarci anche formando orde di barbari per ottenere il potere, ingestibili uomini, impossibili compromessi, inattuabili programmi elettorali ma con un solo obiettivo raggruppare voti e consensi popolari per razziare la ricchezza comune, non uno di questi immondi esseri è in grado di mostrare un cenno d'umiltà intellettuale, ne un barlume di autocritica ne di coscienza, ignoranti che non hanno una giusta valutazione delle proprie doti, delle proprie capacità di intendere, di conoscere, di rendersi conto di qualcosa, del giudizio etico, sensibilità morale, neppure quell’avvertimento interiore che porta l'uomo ad approvare o a disapprovare le proprie azioni, secondo il concetto che ha del bene e del male, ne in grado di capire una circostanza nella quale si impone una scelta morale, stolti uomini che subdolamente s'ingraziano il popolo tra cene e sorrisi ipocriti truffandone la buona fede per poi con protervia dilapidare tutto, dalle ricchezze economiche alle risorse naturali, sociali perfino quelle umane ed intellettuali premiando altri esseri come loro stolti individui prezzolati disposti a pagare per farsi corrompere affiancando così la barbarie di chi ottiene il potere.
Luigi
Travaglio ripete spesso che c'è chi pagherebbe per vendersi. Questo è una predisposizione di molti amministratori, politici e aspiranti tali.
scusate ma quante nuovi investitori sono arrivati a Pontinia negli ultimi tempi?
Quanti posti di lavoro sono aumentati e quanti sono andati perduti?L'area industriale di Pontinia avrà mai un futuro.
Basta con la casta del no che sa solo criticare senza proporre alternative. Pensate che sia semplice fare l'artigiano? Il mondo intorno a noi si muove non possiamo pensare che allontanando le iniziative si possano generare posti id lavoro ed indotto locale.
Chi andrà a mangiare nei nostri ristoranti o a dormire all'hotel se non vi è movimento e nuovo sviluppo. Non facciamo morire tutto grazie al partito del NO. I nostri giovani dovranno emigrare e diventare noi la nuova Calabria senza lavoro ed in mano alla dilagande criminalità, poichè dove c'è sottosviluppo c'è miseria ?
Gino
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