martedì 27 gennaio 2009

Biomasse, dopo la bocciatura del comune di Pontinia, cosa succederà

Biomasse, dopo la bocciatura del comune di Pontinia, cosa succederà
Il sindaco del comune di Pontinia, come richiesto, il parere negativo al progetto della centrale a biomasse in base agli articoli 216 e 217 del R.D. 1265/1934.
Ai sensi della normativa in materia di conferenza dei servizi, che si allega nelle parti interessanti, l’amministrazione provinciale di Latina deve inviare entro 10 giorni la documentazione alla conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
Di seguito si riporta anche il predetto articolo 8.
La conferenza unificata di fatto avrà 100 giorni da oggi per concludere il suo lavoro.
Il sindaco di Pontinia ha espresso il suo parere negativo, articolato e spiegato in 4 pagine, supportandolo con studi espressi in 22 pagine che dimostrano, tra l’altro:
- secondo l’Agenzia Sanitaria Regionale del Lazio il comune di Pontinia ha il più alto indice (nel Lazio) di incidenza tumorale nell’apparato respiratorio femminile;
- secondo il registro tumori della popolazione dell’Azienda Usl della provincia di Latina il distretto di Latina (che comprende i comuni di Latina, Sermoneta e Pontinia) ha la più alta incidenza nelle malattie e nella mortalità per neoplasia uomo e donna dell’apparato respiratorio;
- la mancanza della filiera corta
Sono stati poi ribaditi i concetti da sempre espressi cioè l’incompatibilità territoriale delle centrali elettriche (sia biomasse che turbogas) con le aziende esistenti a rischio di incidente rilevante (anche nota come Direttiva severo) nell’area del consorzio industriale, ma anche il danno che le stesse centrali recherebbero ai prodotti agricoli locali con riconoscimenti e marchi di qualità e provenienza, con i programmi e gli investimenti agricoli sia provinciali che regionali, ma anche l’esclusione delle centrali a turbogas dai piani energetici regionale e provinciale, così come gli stessi piani non prevedono la possibilità di una centrale a biomasse di questa potenza.
Per fare un esempio, nella provincia di Latina, anche ammesso che tutte le biomasse esistenti o programmabili conferissero nella centrale progettata si potrebbe arrivare a circa 5 megawatt anziché i 22 richiesti.
Qui Tombolillo ha richiamato più volte l’assessore provinciale all’ambiente Roberto Migliori affinché prendesse posizione contro un progetto che smentisce lo studio commissionato dall’amministrazione provinciale all’università di Roma che attesta, appunto, una capacità non superiore a 5 megawatt.
Anche il rappresentante del comando provinciale dei vigili del fuoco di Latina ha ricordato che il parere espresso sul progetto, in data 31/8/6 non teneva certo conto degli effetti domino e dell’irraggiamento termico e degli incendi che potrebbero svilupparsi da e per le centrali elettriche alle 2 centrali a incidenti rilevanti.
Un rappresentante della ditta proponente ammetteva: bisognerebbe conoscerli gli impianti esistenti..
Questo perché il progetto delle centrali, contrariamente a quanto prescritto in materia, non analizza aspetti per i quali il comune di Pontinia ha espresso un inevitabile parere negativo.
I rappresentanti della ASL, in particolare il dottor Amilcare Ruta confortava il parere del sindaco di Pontinia che, una evidente situazione di malattie dell’apparato respiratorio era più che giustificabile un discorso dubitativo dove deve prevalere il principio di cautela.
Anzi aggiungeva che un’eventuale autorizzazione doveva contenere prescrizioni per ridurre le emissioni in modo da garantire una sensibile probabilità di incidenza negativa sulla salute umana, anche se mancava una corrispondenza causa –effetto tra le malattie finora riscontrate.
Su sollecitazione del presidente della rete Paolo Cima, la ditta proponente ammetteva di non essere riuscita a concludere alcun accordo di massima con gli imprenditori e le associazioni locali per una preclusione a priori di eventuali accordi.
Il Sindaco Tombolillo affermava che se non viene garantito un guadagno almeno pari allo stato di fatto sarà difficile concludere o prospettare accordi.
La ditta ribadiva la disponibilità a concordare il progetto con le realtà locali, comune, associazioni dei cittadini, di categoria, parti sociali, politiche che finora non è avvenuta certo non per colpa della società proponente.
Libralato evidenziava, nei documenti datata settembre 2008, inviati all’amministrazione comunale nel mese di dicembre per esprimere un parere nella conferenza dei servizi dati ancora non aggiornati, già censurati nella conferenza dei servizi del 30 agosto 2007 da parte dell’amministrazione provinciale.
Tali dati riguardano:
il documento “relazione tecnica su modelli e dati meteo climatici” a pag. 1 il punto 1. inquadramento meteorologico fa riferimento agli anni 1995, 1996, 1997, 2000 e 2001 e alla centralina a circa 24 km a nord ovest dell’area dove sorgerà la centrale.
Con tutti i conseguenti :
- temperatura;
- direzione del vento;
- velocità del vento;
- radiazione solare totale.
- Stabilità atmosferica.
Se i dati e la “relazione tecnica su modelli e dati meteo climatici” per i motivi sopra detti anche le “2. identificazione degli scenari e delle azioni di impatto”, sono di conseguenza, per quelli non ammessi dalla conferenza dei servizi del 30/08/07 e da rifare completamente.
Per gli stessi motivi anche lo “3. studio sull’emissione di polveri” non è valido ed è da rapportare alle nuove indagini da effettuare sul posto.
Il punto “3.4 sintesi fonti emissive” continuano ripetere l’errore per l’inadeguatezza della “relazione tecnica su modelli e dati meteo climatici”.
Grazie ai ripetuti incontri del tavolo tecnico comunale, del notevole lavoro di squadra, all’impegno, ricerche, conoscenza suggerimenti del sindaco Eligio Tombolillo, dell’assessore all’ambiente Valterino Battisti, dell’ufficio tecnico comunale, della rete dei cittadini, Paolo Cima, Luigi Veca, Alessandro Cocchieri e di Giorgio Libralato è stato ottenuto un primo importante risultato a tutela dei diritti dell’amministrazione comunale e soprattutto dei cittadini di Pontinia.
Anche se coscienti che è stato solo il primo tassello di chi si prepara a resistere con la forza e il coraggio della conoscenza del proprio territorio e dei concittadini.
Pontinia 27 gennaio 2009 Ecologia e territorio
Legge 7 agosto 1990, n. 241
Nuove norme sul procedimento amministrativo
Art. 14 (Conferenza di servizi)
Art. 14-quater (Effetti del dissenso espresso nella conferenza di servizi)
3. Se il motivato dissenso è espresso da un'amministrazione preposta alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità, la decisione è rimessa dall'amministrazione procedente, entro dieci giorni: a) al Consiglio dei ministri, in caso di dissenso tra amministrazioni statali; b) alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, di seguito denominata "Conferenza Stato-regioni", in caso di dissenso tra un'amministrazione statale e una regionale o tra più amministrazioni regionali; c) alla Conferenza unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, in caso di dissenso tra un'amministrazione statale o regionale e un ente locale o tra più enti locali. Verificata la completezza della documentazione inviata ai fini istruttori, la decisione è assunta entro trenta giorni, salvo che il Presidente del Consiglio dei ministri, della Conferenza Stato-regioni o della Conferenza unificata, valutata la complessità dell'istruttoria, decida di prorogare tale termine per un ulteriore periodo non superiore a sessanta giorni.
(comma così sostituito dall'articolo 11, comma 1, lettera b), legge n. 15 del 2005)

Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281
"Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato - citta' ed autonomie locali"

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 202 del 30 agosto 1997
(Rettifica G.U. n. 217 del 17 settembre 1997)

Art. 8.
Conferenza Stato - citta' ed autonomie locali e Conferenza unificata
1. La Conferenza Stato - citta' ed autonomie locali e' unificata per le materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province, dei comuni e delle comunita' montane, con la Conferenza Stato - regioni.
2. La Conferenza Stato - citta' ed autonomie locali e' presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, dal Ministro dell'interno o dal Ministro per gli affari regionali; ne fanno parte altresi' il Ministro del tesoro e del bilancio e della programmazione economica, il Ministro delle finanze, il Ministro dei lavori pubblici, il Ministro della sanita', il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni d'Italia - ANCI, il presidente dell'Unione province d'Italia - UPI ed il presidente dell'Unione nazionale comuni, comunita' ed enti montani - UNCEM. Ne fanno parte inoltre quattordici sindaci designati dall'ANCI e sei presidenti di provincia designati dall'UPI. Dei quattordici sindaci designati dall'ANCI cinque rappresentano le citta' individuate dall'articolo 17 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Alle riunioni possono essere invitati altri membri del Governo, nonche' rappresentanti di amministrazioni statali, locali o di enti pubblici.
3. La Conferenza Stato - citta' ed autonomie locali e' convocata almeno ogni tre mesi, e comunque in tutti i casi il presidente ne ravvisi la necessita' o qualora ne faccia richiesta il presidente dell'ANCI, dell'UPI o dell'UNCEM.
4. La Conferenza unificata di cui al comma 1 e' convocata dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Le sedute sono presiedute dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, su sua delega, dal Ministro per gli affari regionali o, se tale incarico non e' conferito, dal Ministro dell'interno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un antico proverbio latino recita: CICERO PRO DOMO SUA. L'Ing. Giancarlo Cicerone lo conosce bene!
PC

giorgio libralato ha detto...

siamo solo ad una fase contro queste aziende che vengono da Milano o da chissà dove e che non hanno capito granchè del nostro territorio