AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: attuazione programma elettorale città dei bambini e delle bambine
Si chiede di dare attuazione al programma elettorale, della lista Tombolillo, nella parte relativa all’argomento “città dei bambini e delle bambine” anche partecipando all’iniziativa:
Ecosistema bambino 2009
Legambiente invita tutti i comuni italiani a partecipare ad Ecosistema bambino 2009: basta presentare i progetti che l'amministrazione dedica a favore dei bambini, per la loro formazione culturale, ambientale, sociale. I dati raccolti saranno il palcoscenico per le buone pratiche dedicate all'infanzia nel nostro Paese, la cassa di risonanza per tutti i Comuni che hanno scommesso in attività finalizzate alla partecipazione dei ragazzi per un ambiente migliore.
Ringraziando per l’attenzione si inviano distinti saluti.
Pontinia 12 gennaio 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
http://www.legambientescuolaformazione.it/news.php?id=177 News
ECOSISTEMA BAMBINO 2009
Vetrina delle buone pratiche dei Comuni che hanno promosso attività finalizzate alla partecipazione, sensibilizzazione e informazione dei ragazzi
PERCHÉ SI CAMBIA
Dopo dieci anni di attività Ecosistema Bambino si trasforma in luogo di scambio e confronto, per dare visibilità alle idee e ai progetti, per fare rete in maniera agile e costruttiva nella piena convinzione che solo la sinergia e il dialogo tra i soggetti educativi possano elevare il livello di qualità culturale del nostro Paese.
Gli ultimi anni hanno visto le politiche per l’infanzia passare in secondo piano nelle priorità del Paese. Sono finiti gli anni d’oro di Agenda 21, del trattato di Lisbona, della legge 285 e delle Città amiche delle bambine e dei bambini. Legambiente per anni ha monitorato l’attenzione dei capoluoghi di provincia verso gli strumenti di partecipazione e cittadinanza rivolti ai giovanissimi con l’obiettivo di mantenere un livello minimo di confronto e discussione sui temi della formazione alla cittadinanza attiva e sul bambino “protagonista” nel territorio.
Sotto la lente c’è stato finora l’utilizzo dei fondi della legge 285 che per una decina di anni hanno consentito una buona riflessione e progettazione iniziale che si è tuttavia tradotta più nella quantità che nella qualità delle iniziative proposte.
Ad ogni modo è stato possibile, per oltre un decennio, dare evidenza alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e, contestualmente, istituzioni, Enti Locali e associazioni hanno potuto lavorare sulla complessità del pianeta infanzia senza limitare gli interventi, sociali-culturali-educativi, al concetto di servizio.
Le scelte governative degli ultimi anni si sono rivolte ad altro, facendo cadere nel dimenticatoio semplici concetti che rendevano, comunque, meno invisibile il mondo dei giovanissimi. Non si parla più di città a misura di bambino, concetto spesso abusato nella comunicazione ma che è servito da faro per molti amministratori. I tavoli di confronto tra esperti di educazione sono tornati ad essere monotematici relegando nel proprio ristretto ambito chi si occupa di questo o quel settore.
Associazioni ed enti che lavorano sui temi dell’infanzia sono costretti alla sopravvivenza e alla ricerca, spesso vana, della visibilità per il proprio lavoro. Rimane l’impegno di amministrazioni, Comuni-Province-Regioni, che non hanno smesso di progettare e proporre iniziative pur con la difficoltà di trasformare il tutto in un percorso politico radicato nel territorio e nella cultura dei cittadini.
Considerando la situazione politica e sociale attuale (crisi finanziarie, percezione di insicurezza sociale, scarsa fiducia nel futuro), crediamo sia indispensabile modificare lo strumento Ecosistema Bambino: non più una classifica dei virtuosi ma una vetrina delle buone pratiche per dimostrare che alcune scelte possono essere fatte a prescindere da bandi, concorsi e finanziamenti straordinari ma, semplicemente, per il bene del Paese. Investire sui bambini e sui giovani dovrebbe essere l’assicurazione per il futuro di ogni società. Formazione ed educazione dei cittadini sono l’unico
antidoto reale e concreto ai fenomeni dell’isolamento e del disagio sociale. Le politiche per i più giovani devono passare attraverso le scelte sulla mobilità e sull’urbanistica, sull’agevolazione dell’accesso alla cultura, sulla disponibilità di luoghi di incontro e confronto, di spazi e tempi da autogestire tra coetanei e non.
Scarica il documento allegato: ECOSISTEMA_BAMBINO_2009.pdf http://www.legambientescuolaformazione.it/news.php?id=177
giovedì 15 gennaio 2009
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