CLIMA, GREENPEACE: IL NOSTRO È UN MINISTERO “CONTRO” L’AMBIENTE
21 Ottobre 2008
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Roma, Italia — Greenpeace trova appropriate le parole usate questa mattina dal Presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy, e rivolte principalmente al Governo italiano: "Abbandonare il pacchetto di misure per ridurre le emissioni inquinanti sarebbe drammatico e irresponsabile". Nonostante gli interventi del Presidente Napolitano, la presa di posizione della Commissione Europea e ora della Presidenza di turno, infatti, il Governo presieduto da Silvio Berlusconi continua nel tentativo di far naufragare il pacchetto europeo, minacciando di far allungare i tempi dell'accordo, per ottenere qualche "aiutino" a favore di qualche lobby industriale.
Se l'Italia avesse fatto grandi sforzi per ridurre le emissioni, sviluppare piani di efficienza energetica e le fonti rinnovabili, la richiesta potrebbe apparire legittima. "Invece il nostro Paese ha fatto ben poco e ancor meno hanno fatto i governi guidati da Berlusconi", dichiara Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia. "Anzi, il nostro paese ha già avuto degli sconti. Ricordiamo che l'Italia ha già completamente fallito l'obiettivo del protocollo di Kyoto. Quello che appare è il quadro di un esecutivo che si fa dettare la linea dalla Confindustria, come dimostra la coincidenza dei commenti e dei tempi tra il presidente dell'organizzazione degli industriali, Emma Marcegaglia, e il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo".
"È veramente paradossale che a tentare di sabotare l'accordo europeo sia il ministero dell'Ambiente", continua Onufrio, "quando a seguire il pacchetto clima-energia è stato il ministero dello Sviluppo economico, sin dai tempi del ministro Bersani". Il primo attacco sui costi - ricostruisce Greenpeace - è arrivato a settembre con un rapporto, assolutamente sballato, successivamente ritirato. "In seguito, sempre il ministero dell'Ambiente", spiega Onufrio, "ha usato valori specifici di uno scenario (al 2020) per gonfiare le stime dei costi e attaccare il pacchetto, continuando a insistere su cifre usate scorrettamente, nonostante le smentite della Commissione europea che ha elaborato i rapporti".
"Abbiamo dunque di fronte un caso davvero unico al mondo", aggiunge Onufrio: "Il ministero dell'Ambiente che manipola i dati per attaccare un accordo ambientale. Si tratta di un ministero 'contro l'Ambiente'". Secondo Greenpeace bisogna invece insistere e prendere una decisione entro la fine dell'anno. "Un rinvio nei tempi dell'accordo sarebbe gravissimo perché una posizione avanzata dell'Europa, sarà determinante per il futuro del Protocollo di Kyoto", conclude Onufrio: "È questo che ha capito il presidente Sarkozy, e che Berlusconi si rifiuta di vedere".
Contatti:Ufficio stampa Greenpeace, 06.68136061 int. 203-239Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne, 340 6404056Francesco Tedesco, responsabile campagna Energia e Clima, 3400856944Vittoria Iacovella, addetta stampa, 3483988615Andrea Pinchera, direttore Comunicazione e Fundraising, 3483988607
sabato 25 ottobre 2008
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