Crescono le rinnovabili nel Lazio con tassi d’incremento a due cifre. Ne abbiamo parlato con l’Assessore all’Ambiente e cooperazione tra i popoli della regione Lazio, Filiberto Zaratti intervista di Rosella Sansone http://www.filibertozaratti.it/Home/intervista.php?c=282&m=3&l=it
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La Regione Lazio e le energie rinnovabili in cifre: a quanto ammonta la potenza totale delle rinnovabili nel Lazio, ad oggi, e di quanto è stata incrementata rispetto agli anni precedenti l'amministrazione Marrazzo? Qual è l’impegno economico della Regione per portare avanti i programmi a sostegno delle energie pulite e previsioni di spesa per i prossimi anni?
Sul fronte delle applicazioni concrete delle rinnovabili, abbiamo voluto promuovere, attraverso installazioni nelle scuole, nei parchi, nelle università e nelle abitazioni dei cittadini, l’utilizzo concreto e nei fatti delle energie verdi. In tre anni con le nostre iniziative abbiamo coinvolto 114 comuni, 12 comunità montane, 12 Parchi e Aree Protette, 50 mila studenti universitari, 148 scuole e 2.520 classi elementari e medie. Sul fronte delle emissioni di gas serra la potenza totale autorizzata di rinnovabili nel Lazio, che oggi è di 130 MW, con un incremento del 130.000 % (era di un solo megawatt nel 2005) rispetto agli anni precedenti, cosa che permette di evitare l’emissione di ben 360.000 tonnellate di CO2/anno nell’atmosfera, contribuendo così nella nostra Regione al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto. Entro il 2010 ci poniamo l’obiettivo di arrivare 500 MW di rinnovabili installate. Lo sforzo economico per realizzare questo piano non è stato indifferente. La cifra totale impegnata dalla Regione è di 164 milioni di euro – dei quali 118 di Fondi strutturali europei (74 sulle rinnovabili e 44 per lo sviluppo e ricerca sulle rinnovabili) e 46 di fondi regionali – ma il valore di questo investimento è ancora maggiore. I 15 milioni di euro a disposizione del fondo di rotazione, un sistema di microcredito che ha come finalità l’accesso alle rinnovabili da parte dei cittadini e della piccola e media impresa, agiranno da moltiplicatore finanziario innescando un ulteriore circolo virtuoso per lo sviluppo delle rinnovabili.
Su quale fonte energetica pulita punta il Lazio e perchè? Che rapporto c'è tra l'Assessorato all'ambiente e i Centri di ricerca universitari?
Supportiamo la ricerca applicata in tre settori che riteniamo strategici come il fotovoltaico organico (6 M€), la mobilità sostenibile (1,5M€) e l’idrogeno (9 M€) ci aspettiamo da quest’investimento una ricaduta sia in termini tecnologici, sia dal punto di vista della creazione d’impresa, con una conseguente creazione di posti di lavoro stabili e altamente qualificati. Vogliamo seguire la strada tracciata dalla Germania dove con uno sviluppo delle rinnovabili si è arrivati a toccare i 250 mila posti di lavoro nelle industrie verdi, superando il numero degli addetti del comparto automobilistico. E i risultati stanno arrivando. I progetti presentati al bando di Industria 2015, vedono i tre poli in ruolo attivo di catalizzatori di investimenti. I privati hanno deciso d’investire, proprio in questi giorni, 10 M€ con il polo solare organico, 62 M€ con quello della mobilità sostenibile e 18 M€ con il polo idrogeno, per un totale di 90 M€. .
L'Unione Europea ha fissato target precisi e ambiziosi di incremento dell'efficienza energetica e aumento delle rinnovabili. come contribuisce la regione Lazio al loro raggiungimento?
La Regione si è dotata di un nuovo Piano Energetico Regionale (Per) si apre una nuova stagione per l’energia nel Lazio. Il Per del Lazio, infatti, incorpora, e siamo tra primi in Italia, gli obiettivi europei sull’efficienza energetica, sulle rinnovabili e sulla riduzione dei gas serra che così sono entrati nelle politiche energetiche della Regione. Stabilizzare i consumi, aumentare la produzione da rinnovabili, ridurre la CO2 favorire ricerca e sviluppo e incrementare l’attività delle aziende in materia di rinnovabili ed efficienza, sono gli obiettivi strategici che la Regione si pone con il nuovo Per. Nello specifico vogliamo portare l’incidenza nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sulla richiesta al 20% (in linea con l’obiettivo nazionale), ridurre, efficientando tutto il sistema, i consumi finali d’energia del 24% rispetto al 2004, sostituire il 10% dei combustibili per autotrazione con biocombustibili, e ridurre le emissioni di gas serra del 25%. L’opera di efficientamento non riguarderà solo i consumi d’elettricità negli usi finali ma anche la produzione. Il nuovo Piano, infatti, prevede un incremento della produzione elettrica al 2020 senza aumentare la potenza installata, ma ammodernando gli impianti obsoleti”. La produzione elettrica da rinnovabili, al 2020, arriverà a 2.500 MWe. Si tratta di un obbiettivo credibile, poiché già con le nuove autorizzazioni dei giorni scorsi sono stati avviati impianti per 130 MW e il piano, inoltre prevede che al 2020 siano installati pannelli solari termici per 1,6 milioni di metri quadrati. Per quanto riguarda i consumi energetici è possibile stabilizzarli riducendo i consumi del 28% utilizzando le tecnologie attuali sia nel settore civile, sia in quello dei trasporti. Sul fronte delle emissioni abbiamo previsto riduzioni della CO2 di 12 milioni di tonnellate al 2020 con una diminuzione del 25%: cinque punti oltre gli obbiettivi europei. Lo sviluppo di metodologie e tecniche innovative applicate al mondo dell’energia, però, non ha solo risvolti positivi sul fronte ambientale. Il Per, infatti, stima un incremento dell’occupazione al 2020 di 18.000 addetti nel settore dell’efficienza e delle rinnovabili, dei quali 8.000 saranno di elevata qualificazione e ci aspettiamo dall’attività dei Poli di ricerca un incremento dei brevetti nelle tecnologie sostenibili.
sabato 11 ottobre 2008
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2 commenti:
TERMOVALORIZZATORE A MAZZOCCHIO?
LATINA, 11 Ott - Il tema dei rifiuti, all’ordine del giorno dell’assise provinciale, era fissato in tempi ancora non sospetti. Quando l’operazione della Provincia per chiudere il ciclo dei rifiuti non sembrava così vicina né così studiata nei dettagli. Invece, la brusca accelerazione al processo annunciato dal presidente Cusani prima dell’estate è arrivata, scritta già nero su bianco in una delibera di Giunta approvata in commissione bilancio che prevede una variazione di bilancio di 700.000 euro per l’acquisto dei terreni su cui realizzare l’impiantistica necessaria al ciclo integrato di smaltimento dei rifiuti, con ricorso al progetto di finanza. In altre parole, la Provincia prepara il campo per il suo piano rifiuti. E’ l’atto preliminare al bando di gara che Cusani lancia ai privati per chiudere il ciclo in ambito provinciale, un’operazione il cui tetto massimo è stimato sui 270 milioni di euro. Così, arrivano anche tre opzioni per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione: MONTELLO, MAZZOCCHIO (PONTINIA), in ultima istanza DOGANELLA, fermo restando che l’ipotesi verosimile resta sempre la prima. Ma mentre già si discute di siti idonei, la questione non sfiora neanche l’aula del consiglio provinciale. E dopo l’ennesimo rinvio del tema in data da destinarsi, voluto ieri con forza dalla maggioranza, l’intero Pd si schiera per dare battaglia. Il capogruppo Domenico Guidi, i consiglieri Sandro Bartolomeo, Mario Cassoni, Vincenzo Recchia, i segretari Loreto Bevilacqua e Giorgio De Marchis e il consigliere regionale Domenico Di Resta avanzano le loro proposte e sono pronti perfino a strizzare l’occhio all’idea del sindaco Zaccheo, «neppure interpellato – precisa l’opposizione – dal presidente Cusani». Le linee proposte indicano la chiusura di Montello, la nomina di un commissario ad acta per la bonifica, la costruzione di impianti di cdr e compost, l’utilizzo dell’impianto di San Vittore per il sud pontino e “l’eventuale realizzazione di un termovalorizzatore di nuova generazione e di piccole dimensioni da realizzare in zona industriale per servire l’area nord”. “Una linea di buonsenso – spiegano dal Pd – che riduce i costi altrimenti eccessivi e distribuiti su tutta la popolazione della provincia”.
(FONTE: Il Messaggero Latina)
LIBRALATO, MA SE SONO PROPRIO QUELLI DEL PD A CHIEDERE IL TERMOVALORIZZATORE MI SPIEGHI DOVE ANDIAMO A PARARE?????
PC
Chi ha visto report dello scorso anno quando è stato intervistato il dirigente italiano di una nota ditta che realizza ed installa inceneritori si ricorderà che lo stesso dichiarava che fino al 2006 (governo di destra) pagava (elencando importi e partiti) FI e AN, dopo i DS. Non dimentichiamo che proprio nel PD vi sono i maggiori sostenitori di inceneritori e turbogas.
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