venerdì 16 maggio 2008

tra energia e democrazia, massimo 5%

Oggetto: tra energia e democrazia, massimo 5%
Quanto può essere l’energia rinnovabile in Italia?
Massimo il 5%.
Come la democrazia?

www.edilportale.com Il Governo ripropone l’energia nucleare
Tra le priorità, incentivi alle rinnovabili, anche se 'possono produrre al massimo il 5% dell'energia necessaria'
di Rossella Calabrese

16/05/2008 - Dopo la fiducia della Camera, ottenuta il 13 maggio scorso, il nuovo Governo ha ricevuto l’ok anche dal Senato e si appresta quindi a riunirsi nel primo Consiglio dei ministri che si terrà la prossima settimana a Napoli.

Nel suo discorso alla Camera, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato i primi provvedimenti del nuovo Governo, tra cui l’abolizione dell’Ici sulla prima casa, definendo quest’ultima “bene primario intorno al quale prendono radici l’identità familiare, la capacità lavorativa e la stessa identità sociale stabile dei cittadini” e sostenendo quindi che “la tassazione sulla prima casa va definitivamente cancellata”.

Berlusconi ha poi illustrato una serie di misure finalizzate all’esigenza primaria del Paese, cioè quella della crescita: “crescere – ha affermato – “significa rinnovare il paesaggio delle nostre infrastrutture” e “aprire e modernizzare la mentalità con cui affrontiamo i problemi della salute, del benessere, della battaglia per una seria e non retorica tutela dell’ambiente”.

Nel corso dell’intervento al Senato ha poi aggiunto che lo straordinario patrimonio naturale-paesaggistico dell’Italia è da tutelare e da valorizzare, ma che non esiste contrapposizione tra sviluppo e salvaguardia ambientale; stop deciso, quindi, alla politica dei no. Ha ricordato che l'Italia è scesa dal terzo al dodicesimo posto in Europa per lunghezza della rete autostradale e che i dati sono ancora meno confortanti per quanto riguarda le ferrovie e i treni ad alta velocità e ancora peggio per le metropolitane.

Chi si oppone all'innovazione - ha concluso - finisce fatalmente con il provocare non soltanto un danno economico ma anche all'ambiente, citando come esempio la questione dei trafori alpini che porta sempre più merci a passare sui TIR negli ormai congestionati trafori esistenti, con una caduta verticale della sicurezza delle strade e con un incremento dell'inquinamento dell'ambiente.

D'altra parte, pochi giorni fa il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, aveva annunciato che si occuperà subito del rifinanziamento delle grandi opere e della scelta del progetto per la Tav Torino-Lione.

In tema di lavoro, Berlusconi ha espresso la necessità di “rivalutare il lavoro, renderlo più sicuro e qualificato” per mettere fine alle morti bianche.

Per quanto riguarda l’energia, al Senato Berlusconi ha ricordato che l’Italia è l’unico Paese europeo che non ha produzione di energia con il sistema nucleare, e che per questo ha i costi energetici più alti del 30-35% rispetto agli altri Paesi. Il nucleare è oggi, per il Governo, una "scelta indispensabile, con tutte le cautele dovute, non soltanto per garantire l'energia necessaria al nostro futuro, ma anche per tutelare meglio l'ambiente in cui viviamo".

Ma le priorità del Governo sono gli incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all'uso efficiente di energia, alle fonti rinnovabili, dal solare al geotermico, dall'eolico alle biomasse e ai rifiuti urbani, “pur sapendo tuttavia che nel mondo non possono che arrivare a produrre, come massimo, intorno al 5% dell'energia necessaria”. Quindi ha definito il nucleare una scelta indispensabile, “per garantire l'energia necessaria al nostro futuro, ma anche per tutelare meglio l'ambiente”.

Le questioni energetiche occuperanno anche il nuovo Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che dovrà affrontare le numerose infrazioni Ue relative all’ambiente e gli impegni di Kyoto.

Non è mancato il riferimento alla "Casta”: il Presidente del Consiglio ha annunciato di voler “colpire i corporativismi e le chiusure difensive che in passato hanno tutelato soltanto i bisogni castali di un sistema assistenziale e dirigista che non ha fiducia nella libertà e nell’autonomia della società”.

Quest'ultimo messaggio potrebbe essere interpretato come un riferimento agli Ordini professionali, oggetto da anni di una riforma sempre rimandata, e sui quali sta per concludersi un'indagine conoscitiva dell'Antitrust (leggi tutto).

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