lunedì 26 maggio 2008

il nucleare in risposta ad Alessia Tomasini, Il Territorio

Buongiorno Alessia, con piacere noto di essere ancora protagonista nella tua rubrica e ne approfitto per salutare la Gentile Redazione e gli attenti (e competenti) lettori de Il Territorio.
In questi anni, purtroppo, tanti sono stati gli incidenti nucleari e i conseguenti danni, alcuni noti altri meno.
Ne comincio ad elencare alcuni.
Riguardo all'incompetenza dell'industria nucleare, Greenpeace ha rivelato lo scorso 5 aprile che un incidente alla centrale Asco-I in Spagna (http://www.greenpeace.org/espana/news/greenpeace-y-ecologistas-en-ac-2) ha provocato la contaminazione radioattiva della popolazione che vive nell'area attorno alla centrale. Il gestore dell'impianto Iberdrola-Endesa – quest'ultima controllata da Enel al 67% - ha nascosto per quattro mesi l'accaduto.

Dopo che Greenpeace ha pubblicato i dettagli dell'incidente, l'agenzia di sicurezza nucleare spagnola ha ammesso che l'entità era superiore di cento volte a quanto dichiarato inizialmente, e che particelle radioattive si sono diffuse a chilometri dalla centrale. Greenpeace ha chiesto alla Commissione Europea di effettuare una verifica urgente sull'incidente.

In Francia, dopo solo tre mesi dall'inizio della costruzione a Flamaville dell'EPR - il reattore pressurizzato europeo simbolo del cosiddetto "rinascimento nucleare" - l'agenzia francese ASN ha scoperto una serie di problemi seri per quello che – secondo il costruttore Areva – dovrebbe essere il progetto nucleare più economico, sicuro e affidabile. La base di cemento è stata colata in modo non corretto, la lastra di cemento su cui dovrebbe poggiare il reattore presenta fratture, le barre in acciaio di rinforzo sono state posate in modo sbagliato, il contenitore di metallo è stato saldato da una società priva delle certificazioni richieste, e un quarto delle saldature sono inadeguate. Inoltre, i controlli di qualità sono inefficaci o inesistenti e il costruttore ha fallito nel riparare agli errori già segnalati e a migliorare le procedure.

Il rinascimento nucleare di oggi prepara le nuove Cernobyl del futuro
L'industria nucleare rimane impantanata in incidenti, bugie, insabbiamenti e incompetenza. Il nucleare rimane un esperimento fallito del Ventesimo secolo che non potrà in alcun modo soddisfare il fabbisogno futuro di energia o aiutare a contenere i cambiamenti climatici.

I governi che scelgono il nucleare non aumenteranno la propria indipendenza energetica, ma dipenderanno anzi dai pochi Paesi che hanno la tecnologia e il combustibile. Secondo Greenpeace solo con una "Rivoluzione Energetica" basata su efficienza e fonti rinnovabili riusciremo a tagliare le emissioni di gas a effetto serra del 50 per cento entro il 2050. Taglio necessario per evitare le conseguenze più catastrofiche dei cambiamenti climatici.

Dopo l'allarme lanciato sulla scarsa sicurezza delle centrali nucleari tedesche dal Ministro all'ambiente Sigmar Gabriel, gli incidenti ad una centrale Americana P-P-L Susquehanna in Pennsylvania, è avvenuto un incendio nella centrale giapponese di Fukui.
Periodicamente ritornano alla ribalta, invece, le centrali della provincia di Latina, per le quali si attendono notizie riguardo il loro futuro, la messa in sicurezza (anche nel senso della prevenzione di eventuali danneggiamenti) oltre allo smaltimento delle scorie radioattive, rimasto irrisolto dopo le proteste di Scanzano Jonico.
Intanto i verdi per la pace continuano la loro "campagna elettorale utile" diffondendo le possibilità offerte dall'energia rinnovabile e naturale dal solare, all'eolico, al fotovoltaico, al biodisel, alle biomasse.
Continua, purtroppo, l'aumento costante della bolletta energetica, adesso anche il nostro Governo nazionale si è accorto che l'aumento del costo dell'energia (dal +2,2% al 6% ogni 3 mesi) è superiore a quello Istat.
Latina 22 marzo 2006 Giorgio Libralato

da www.lanuovaecologia.it
NUCLEARE|

Fiamme in una centrale giapponese


centrale nucleare «Nessuna fuoriuscita radioattiva», per la direzione dell'impianto a 320 chilometri da Kyoto comunica. L'incendio è divampato nel dispositivo di smaltimento rifiuti. Due operai ricoverati in ospedale per aver inalato del fumo



Un incendio è scoppiato oggi in una centrale nucleare nella prefettura di Fukui, nel Giappone occidentale, a circa 320 chilometri da Kyoto. La direzione della centrale ha comunicato che non ci sono state fuoriuscite radioattive, riferisce l'agenzia di stampa Kyodo.

Un funzionario della prefettura di Fukui, citato da Kyodo, ha dichiarato che il fuoco sarebbe divampato nel dispositivo di smaltimento dei rifiuti collocato fra il reattore n.3 e quello n.4. Due persone sono state ricoverate in ospedale per aver inalato del fumo.

22 marzo 2006

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INCIDENTI|

Nucleare, evacuata centrale americana


centrale nucleare La centrale nucleare P-P-L Susquehanna in Pennsylvania è stata evacuata dopo un falso allarme antincendio. Si sospetta un malfunzionamento o un errore umano


La centrale nucleare P-P-L Susquehanna, nella Pennsylvania, è stata evacuata d'urgenza la scorsa notte, dopo che un allarme antincendio era scattato nel locale di controllo, situato a meno di cento metri dai due reattori nucleari dell'impianto. I controlli effettuati hanno però accertato che non c'era incendio e che non c'è mai stato alcun pericolo.

Un'inchiesta è stata avviata per stabilire perché l'allarme sia scattato: si sospetta un malfunzionamento tecnico o un errore umano, più che un atto di sabotaggio.

2 marzo 2006


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NUCLEARE|

Germania, insicure le centrali


Il ministro dell'Ambiente, Sigmar Gabriel: «Sicurezza carente in alcuni impianti». Fra gli esempi negativi i reattori di Biblis, in Assia, che non hanno una struttura per gestire l'emergenza / E Matteoli dice no al nucleare italiano


Dubbi sulla sicurezza delle centrali atomiche tedesche sono stati espressi sabato dal ministro tedesco dell'Ambiente, Sigmar Gabriel (Spd) secondo il quale potrebbe essere imminente una riforma dell'ente di sorveglianza nucleare. «La gestione della sicurezza presenta carenze rilevanti anche in alcuni impianti tedeschi» ha detto Gabriel in un'intervista al settimanale Der Spiegel della prossima settimana. «Finora si è sempre detto che abbiamo le centrali atomiche più sicure. Dal punto di vista della tecnologia, questo può valere ancora per gli impianti di più recente generazione. Ma sicuramente non vale per i vecchi».

Come esempio negativo il ministro ha menzionato i reattori di Biblis, in Assia (Germania centro-occidentale). «I reattori A e B di Biblis non hanno nemmeno una struttura d'emergenza protetta per pilotare da fuori l'impianto in caso di necessità» ha detto Gabriel. Gabriel ha annunciato una verifica della struttura della sorveglianza nucleare tedesca a livello federale e regionale da parte di esperti indipendenti.

In Germania anche all'interno del governo di grande coalizione è in corso un dibattito sull'opportunità di prolungare i tempi di attività delle 19 centrali nucleari, che secondo la decisione presa nel 2000 dal governo precedente a quello attuale, dovrebbero concludere la loro attività entro il 2019.


16 gennaio 2006


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Nella nostra provincia ricordo l'esperienza dell'avvocato Carlo Marcantonio Tibaldi di cui riporto:
"Nel 1953, la proposta di installare un reattore nucleare nella zona della Piana del Garigliano lo aveva coinvolto personalmente, in quanto sarebbe andata a collocarsi in prossimità dei suoi possedimenti terrieri. Da allora, dopo un accurato lavoro di documentazione sui terribili effetti retroattivi che un tale tipo di impianto avrebbe potuto generare, è nato il suo impegno per mobilitare la società civile contro la centrale, entrata in funzione nel 1964 e chiusa per un guasto nel 1978.

Nel 1985, dopo aver ricevuto uno scritto firmato da un tecnico dell’ENEA(Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente), che documentava il grave livello di contaminazione da Cesio-137 e da Cobalto-60 della zona circostante la centrale, ha pubblicato l’opuscolo "L’inquinamento da radionuclidi nelle acque del Lazio meridionale", nel quale denunciava insistentemente la contaminazione della flora e della fauna marina locale e l’incidenza preoccupante di malformazioni genetiche e di tumori nei residenti della zona. La sua attività di denuncia non si è mai fermata e gli è costata anche numerose querele, dalle quali è sempre uscito indenne.

Sullo sfondo persiste tuttora il problema increscioso dello smantellamento della centrale nucleare del Garigliano e di tutte le altre centrali presenti sul territorio nazionale.

In più ci restano i suoi moti di commozione, frequenti negli ultimi anni, per un’umanità che, se continuerà ad evitare di assumersi la responsabilità delle proprie decisioni, sarà "trascinata verso una catastrofe che non ha paragone", come l’avvocato soleva ripetere citando Einstein.

Per ulteriori approfondimenti si faccia riferimento a:

http://www.girodivite.it/La-Cernobyl-italiana-la-centrale.html

Grazie ancora dell'attenzione.
Saluti
Giorgio Libralato

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