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Se Bertinotti rovina la festa in Lombardia
| | 23 marzo 2008
Forse non ci sarà pareggio al Senato. Secondo la nuova simulazione Cise pubblicata in questa pagina Berlusconi potrebbe ottenere in questo ramo del Parlamento circa 167 seggi (160 dalle Regioni a premio, 2 in Trentino, uno in Molise e 4 dall'estero). Non sono tanti. La maggioranza è 158. Ma sono sufficienti a governare, quanto meno in condizioni normali. In ogni caso sono più di quelli che aveva Prodi. Ma non è detto che vada così. Quel che invece è certo, come si vede dalla mappa del voto, è che il Senato del 2008 sarà molto diverso da quello del 2006. Grazie alla scelta dei due maggiori contendenti di non fare coalizioni "pigliatutto" ci saranno molti meno partiti. Certamente non saranno più di sei, ma i gruppi parlamentari saranno addirittura solo tre: Pd, Pdl, Lega. Avremo un Senato meno frammentato del Bundestag tedesco perché la Sinistra Arcobaleno con 7 seggi e l'Udc con 4 non riusciranno a fare un gruppo parlamentare proprio. Eppure, se le cose per Berlusconi non girano per il verso giusto, anche in un Senato a tre la maggioranza del centro-destra non è sicura.
Il fatto è che l'esito del voto in questa Camera dipende da una complicata costellazione di fattori. Bastano piccole modifiche nella combinazione di questi fattori perché l'esito cambi. Questa simulazione permette di capire meglio il perché. In base a questi dati Pdl e alleati ottengono i 167 seggi stimati vincendo in 11 regioni su 17. In tre di queste regioni (Liguria, Abruzzo e Sardegna) il distacco tra Pdl e Pd è inferiore a 2 punti percentuali. Sono regioni decisamente in bilico. L'altra è la Calabria dove il distacco a favore del Pd è solo di 0,6 punti. Impossibile prevedere l'esito in queste condizioni. La perdita della Liguria sarebbe particolarmente costosa per Berlusconi perché significherebbe perdere probabilmente tre seggi. Lasciando tutto il resto immutato questo solo cambiamento farebbe scendere la sua maggioranza a 164 seggi, 6 seggi sopra la soglia critica di 158.
Questo è uno dei fattori di incertezza. Ma la partita non si gioca solo nelle regioni in bilico. Se così fosse il sistema non sarebbe "caotico" come in realtà è. Prendiamo il caso della Lombardia che non è assolutamente una delle regioni incerte visto che il Pd non ha alcuna chance di vincere. Eppure la solidità della maggioranza di Berlusconi potrebbe comunque dipendere da come andranno le cose in questa regione. Come abbiamo fatto notare in un precedente articolo (si veda Il Sole-24 Ore del 2 marzo) per avere una maggioranza sicura al Senato Berlusconi deve stravincere nelle sue regioni e deve perdere bene nelle altre. La simulazione Cise dà a Pdl-Lega 30 seggi sui 47 in Lombardia. La quota premio sono 26 seggi. Questo vuol dire che nei 167 seggi totali stimati ci sono 4 seggi oltre il premio in Lombardia ( e uno in più in Veneto). Ma questo risultato eccezionale è dovuto al fatto che Sinistra Arcobaleno e Udc vengono entrambe date sotto la soglia dell'8% in questa regione e quindi senza seggi. Nel 2006 la soglia corrispondeva a circa 470mila voti. Come si vede nella tabella la Sinistra arriva a 396mila e l'Udc a 308mila. Se una sola o entrambe queste liste superassero la soglia dell'8% il surplus di seggi per il Cavaliere in Lombardia si ridurrebbe e così la sua maggioranza a livello nazionale. Stesso discorso si può fare in Veneto dove il seggio in più per il Pdl potrebbe sparire se l'Udc superasse qui la soglia. In Emilia, una regione dove il Pdl difficilmente vincerà il premio, il fatto che la Sinistra Arcobaleno superi la soglia o meno farà una differenza di due seggi per il Cavaliere. Nella simulazione Cise con la Sinistra sotto la soglia Pdl-Lega prendono 9 seggi, ma con la Sinistra sopra l'8% i seggi per Berlusconi diventano 7. In sintesi, Sinistra Arcobaleno e Udc giocheranno un ruolo rilevante in queste elezioni. Da qui i ripetuti appelli berlusconiani al voto utile che per essere veramente utile al Cavaliere deve essere tale che i simpatizzanti di Bertinotti votino Veltroni e quelli di Casini votino Pdl.
Nella lotteria del Senato il Lazio merita una trattazione a parte perché alla fine la partita decisiva questa volta si svolgerà forse proprio qui. Se le cose vanno come nella simulazione, Pdl e alleati prenderebbero 15 seggi, ma in questo caso la procedura che abbiamo utilizzato sicuramente sottostima i voti al partito di Storace. Difficile prevedere se la Destra arriverà a prendere qui i circa 260mila voti che le consentirebbero di superare la soglia. Ma il punto importante è in realtà un altro. Se Pdl e alleati perdessero in questa regione 200mila o più voti rispetto a quelli indicati in tabella, non importa se a favore di Storace o di Casini o di entrambi, potrebbero non vincere il premio. In questo caso invece di incassare 15 seggi ne potrebbero prendere un massimo di 10 se solo uno dei piccoli partiti supera la soglia e un minimo di 6 se la superano tutti e tre (Sinistra, Udc e Destra). Questo vuol dire che nel Lazio Berlusconi potrebbe perdere dai 5 ai 9 seggi. Nella peggiore delle ipotesi questa regione da sola potrebbe decretare la sconfitta del Cavaliere al Senato. In conclusione, solo la sera del 14 aprile si saprà l'esito della lotteria. D'altronde, se non fosse così, che lotteria sarebbe?
martedì 25 marzo 2008
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