sabato 15 marzo 2008

no acqualatina nessuno può decidere sulla nostra testa

http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20080315&ediz=05_LATINA&npag=43&file=E_2505.xml&type=STANDARD
Sabato 15 Marzo 2008 Una lunga relazione sullo stato della situazione del servizio idrico integrato a Bassiano dal momento del passaggio ad Acqualatina. Un tempismo perfetto. Nel giorno in cui inizia, proprio a Bassiano, la tre giorni per l’acqua pubblica il gestore invia il quadro della situazione al presidente della Regione, Piero Marrazzo, a quello dell’Ato 4 Armando Cusani e a una serie di interessati alla vicenda. L’amministratore delegato, Silvano Morandi, sottolinea «lo stato di completo deterioramento in cui si trovano gli impianti». Ne conseguono rischi «per la potabilità dell’acqua» e «di inquinamento ambientale» oltre a una serie di inadempienze relative alla messa a norma e alla sicurezza. «Ho ricevuto tutto - dice il sindaco Vincenzo Avvisati aprendo il dibattito - mi chiedono di fare un’ordinanza ma io aspetto di avere dati certi». L’auditorium del Municipio è pressoché pieno, ci sono i protagonisti delle battaglie contro Acqualatina, da Roberto Lessio di Legambiente ad Alberto De Monaco del comitato di Aprilia, da Angelo Carcasole dell’Adiconsum all’avvocato Carlo Bassoli che rappresenta i movimenti. Prima del via è lui che rilegge le carte con il consigliere provinciale Domenico Guidi che il 28 presenterà il libro “Acqua”: la cronistoria di quanto accaduto in provincia, insieme ai documenti presentati da lui. «Qualcuno mi spieghi - dice - perché si è dato corso a una società senza che i consigli comunali approvassero nulla». E’ Alberto De Monaco ad affondare il dito nella piaga: «Per noi Bassiano è un punto di riferimento, dall’inizio abbiamo cercato di capire perché eravate così agguerriti. Avevate ragione, ma oggi non saremmo qui se non avessimo creato il problema di Aprilia e non si fosse messa in piedi una rete di cittadini che vogliono smascherare il sistema di illegalità che si nasconde dietro l’Ato 4 e Acqualatina». La conclusione a padre Alex Zanotelli, il missionario che si batte per l’acqua pubblica: «Queste giornate servono anzitutto a rinnovare la speranza, quindi a rilanciare con forza il movimento. In questi tre anni - dice - abbiamo ottenuto delle cose belle ma i problemi arrivano adesso. Da qui in avanti dovremo affrontare una lotta durissima, si addensano sempre più nubi sull’acqua e sulla sua privatizzazione, non dobbiamo mollare».
Oggi l’appuntamento è a Roma, domani alle 14 manifestazione pubblica in piazza ad Aprilia.


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Sabato 15 Marzo 2008
di GIOVANNI DEL GIACCIO

Chi entra in Comune è accolto dallo striscione “no Acqualatina”. Un altro campeggia nell’auditorium dove ha inizio, un po’ in sordina per la verità, la tre giorni sull’acqua pubblica. Lo striscione sta lì da quando il commissario è arrivato a Bassiano a prendere possesso degli impianti «e non lo togliamo mica - spiega il sindaco Vincenzo Avvisati - anzi stiamo preparando un ricorso contro gli atti del commissario». E’ la battaglia di un piccolo Comune che insieme ad altri, c’è ad esempio il sindaco di Anghiari, piccolo centro in provincia di Arezzo, vuole affermare un principio: nessuno può decidere sulla nostra testa. E così, tra una denuncia e un ricorso, le richieste di chiarimenti spedite a destra e manca, qualche risposta arriva. E che risposta. La Banca d’Italia ha ricevuto l’esposto spedito proprio sul mutuo contratto da Acqualatina con la Depfa bank. Vale a dire sull’operazione da 120 milioni di euro che ufficialmente non dovrebbe avere ripercussioni sui Comuni ma che in realtà rischia di vedere prendere “in pegno” le loro azioni da parte dell’istituto di credito. Ebbene la Banca d’Italia informa che «si è provveduto a invitare l’intermediario a fornire chiarimenti sulla vicenda segnalata». Altro che una letterina con la quale, rispondendo alle sollecitazioni sempre del sindaco di Bassiano, la Depfa aveva addirittura tessuto le lodi di Acqualatina. No, adesso dovrà «rendere una adeguata e sollecita risposta» al Comune «trasmettendone copia a questo istituto». La Banca d’Italia, quindi, svolge la sua azione di vigilanza sull’operazione. Che nell’Ambito territoriale ottimale (Ato) 4 è di 120 milioni di euro ma che si sta “replicando” in diverse parti d’Italia. Ovunque in qualche modo per la parte privata sia presente in maggioranza il gruppo Veolia, quello che ha oltre il 90% di Idrolatina, società che rappresenta il 49% di Acqualatina. Un controllo, quindi, destinato con tutta probabilità a estendersi. D’altro canto: «Questo istituto svolge sulla documentazione acquisita gli approfondimenti ritenuti utili per i profili di vigilanza». Nella lettera spedita al sindaco Avvisati, inoltre, la Banca d’Italia ricorda che il Comune se lo riterrà opportuno «potrà rivolgersi all’autorità giudiziaria per la tutela degli interessi che ritenga lesi a opera dell’intermediario». Ipotesi che non è escluso venga seguita dal piccolo Comune diventato praticamente portabandiera del movimento che - come ricorda il tema della tre giorni - intende “Ripubblicizzare l’acqua, ricostruire la democrazia locale”.

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