giovedì 20 marzo 2008

clima, c’è bisogno del coordinamento della provincia

Mentre l’amministrazione provinciale di Latina sembra attraversare la prima crisi di governo dopo 4 anni per motivi elettorali c’è bisogno di coordinamento sul clima.
L’amministrazione provinciale di Latina in carica ha ancora 1 anno davanti per dimostrare che sul fronte dei rifiuti farà qualcosa che significhi almeno raggiungere gli obiettivi minimi di legge, è ancora molto indietro su tutta una serie di programmazione e gestione del territorio.
Sull’acqua il caso è diventato prima nazionale e poi internazionale per via di migliaia di contestazioni che hanno originato addirittura una delle poche proposte di legge di iniziativa popolare.
Proprio delll’acqua il 22 marzo ci sarà la giornata mondiale che speriamo serva a ispirare gli amministratori provinciali cambiando una gestione che, appunto, in base alle contestazione appare non gradita.
Le amministrazioni locali, come spiegherà la ferenza Europea sul Clima che si svolgera' dal 2 al 4 aprile a Rovigo, su iniziativa di quella Provincia e dell'Iclei, associazione internazionale di governi locali per lo sviluppo sostenibile, sono fondamentali. ''Grandi obiettivi come quelli di Kyoto sono raggiungibili solo se si traducono in comportamenti quotidiani a livello locale - ha rilevato Massimo Rossi dell'Upi (Unione Province d' Italia), presentando l'iniziativa - e per questo sono cruciali le azioni convergenti dei Comuni, coordinati dalle Province''. . Basti pensare che, e' stato ricordato, un km percorso in auto produce 200 grammi di emissioni, ma in Italia solo il 4% della mobilita' si compie in bicicletta, contro il 27% dell'Olanda. Il 20% delle emissioni di Co2 in Italia deriva dai sistemi locali, chiamando in causa proprio le politiche territoriali su questioni che vanno dalla mobilita' ai consumi energetici e ai riscaldamenti domestici. Un 20% che corrisponde anche alla quota di riduzione delle emissioni entro il 2020 confermato come obiettivo nei giorni scorsi a Bruxelles.
Quindi speriamo che quest’ultimo anno sarà impiegato per lasciare un buon ricordo sui cittadini e soprattutto dare un contributo decisivo nella salvaguardia, tutela, programmazione, territoriale e ambientale.
Anche allontanando progetti sbagliati e dannosi per il territorio, centrali elettriche e inceneritori, ma anche puntare sul trasporto pubblico, sulla rotaia, la differenziata spinta, sulla gestione pubblica dell’acqua.
Pontinia 20 marzo 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

CLIMA: RIDUZIONE GLOBALE CO2 PASSA ANCHE PER GOVERNI LOCALI
(ANSA) - ROMA, 18 MAR - Il 20% delle emissioni di Co2 in Italia deriva dai sistemi locali, chiamando in causa proprio le politiche territoriali su questioni che vanno dalla mobilita' ai consumi energetici e ai riscaldamenti domestici. Un 20% che corrisponde anche alla quota di riduzione delle emissioni entro il 2020 confermato come obiettivo nei giorni scorsi a Bruxelles. Si gioca su queste cifre la rilevanza della Conferenza Europea sul Clima che si svolgera' dal 2 al 4 aprile a Rovigo, su iniziativa di quella Provincia e dell'Iclei, associazione internazionale di governi locali per lo sviluppo sostenibile. ''Grandi obiettivi come quelli di Kyoto sono raggiungibili solo se si traducono in comportamenti quotidiani a livello locale - ha rilevato Massimo Rossi dell'Upi (Unione Province d' Italia), presentando l'iniziativa - e per questo sono cruciali le azioni convergenti dei Comuni, coordinati dalle Province''. Proprio le buone pratiche avviate in campo internazionale saranno tema del confronto a Rovigo, centrato non solo su come mitigare i cambiamenti climatici, ma anche sulle azioni territoriali coordinate di adattamento a quelli gia' avvenuti. Un tema quest'ultimo - ha rilevato Marike van Staden dell'Iclei (Local Government for Sustainibility) - entrato di recente nel dibattito. Ed e' importante, ha aggiunto, che ad esserne coinvolti non siano soltanto grandi citta' come Roma e Milano, ma anche i centri medio-piccoli come Rovigo. Ma Stoccolma ''ha gia' ridotto le emissioni del 25% - ha ricordato van Staden - con l'obiettivo di azzerarle del tutto entro il 2020-2030''. In Italia intanto e' ancora il numero 20 a tornare. ''Quel 20% di emissioni da noi corrispondono a 20 tonnellate di Co2 - ha notato Emilio D'Alessio, del Coordinamento nazionale Agende 21 Locali - e il ruolo degli enti locali e' essenziale anche nel comunicare alla gente gli effetti dei comportamenti''. Basti pensare che, e' stato ricordato, un km percorso in auto produce 200 grammi di emissioni, ma in Italia solo il 4% della mobilita' si compie in bicicletta, contro il 27% dell'Olanda. Mentre i ritardi italiani sugli obiettivi di Kyoto del 2012 - ha aggiunto D'Alessio - si traducono in 2,5 miliardi di euro che il Paese dovra' trasferire a quelli che di emissioni ne producono meno, quando sarebbe molto piu' utile versarne una parte alle Province per azioni virtuose locali. Ma nella direzione delle buone pratiche si e' gia' mossa proprio la Provincia di Rovigo, ha evidenziato il suo presidente Federico Saccardin, anche alla luce delle ''contraddizioni'' del territorio. Tanto da candidarsi appunto come sede della Conferenza, da cui usciranno specifiche linee guida per le politiche locali. L'incontro, cui partecipano circa 30 Paesi, e' sostenuto anche da Intelligent Energy Europe, ministero dell'Ambiente, Regione Veneto e Anci. (ANSA). BOR
18/03/2008 14:57
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