venerdì 1 novembre 2013

Aprilia maxi sequestro di rifiuti tossici e prodotti chimici

Blitz della Guardia di Finanza sulla Nettunense
Maxi sequestro
di rifiuti tossici
e prodotti chimici http://www.latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/200f0405e1592cfb745d0671458ca708 RECIDIVO
IL CINQUANTENNE
DI ORIGINI ROMANE DENUNCIATO
DAI MILITARI DEL NUCLEO
TRIBUTARIO
DEL CAPOLUOGO RINVENUTI PRODOTTI CHIMICI, PNEUMATICI, TELONI E TUBI IN PLASTICA,
MATERIALI FERROSI DI VARIA NATURA, RECIPIENTI IN VETRO CONTENENTI
PRODOTTI CHIMICI AD ELEVATA TOSSICITÀ, FUSTI METALLICI, MANUFATTI
IN ETERNIT, E UNA VASCA IN CEMENTO DI 200 MQ COLMA DI RIFIUTI L’azienda è in grado di raddoppiare i rifiuti da trattare, 409mila tonnellate l’anno Rida, ampliamento possibile Dalla Regione Lazio parere positivo alla Compatibilità ambientale DI GIUSEPPE BIANCHI L’ampliamento dell’atti - vità della Rida Ambiente di Aprilia ha ricevuto la compatibilità ambientale dalla Regione Lazio. L’azienda che si trova in via Valcamonica aveva infatti chiesto l’autorizzazione ad aumentare le quantità che era autorizzata a trattare fino ad oggi. In merito ai rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi infatti, quelli destinati alla bioessiccazione e trattati per produrre Cdr, l’impianto secondo i responsabili, può arrivare a trattare 1.320 tonnellate di rifiuti al giorno. Nell’arco di un anno quindi il quantitativo trattato dovrebbe essere di 409.200 tonnellate, ben 235.600 tonnellate in più di quelle trattate attualmente e quindi autorizzate (che al termine dei processi di essicazione e considerando ad esempio, il percolato che ne deriverebbe e che sarebbe raccolto secondo procedure adeguate, scenderebbero a 347.820). Forte aumento di produzione poi dovrebbe anche riguardare i reflui liquidi speciali non pericolosi: oggi la Rida tratta 110 tonnellate al giorno, per un totale di 40mila ogni anno, ma si prevede possa essere in grado di trattare 480 tonnellate ogni ventiquattro ore, per un totale di 175.200 l’anno. Gli aumenti in questione non deriverebbero da un cambiamento del processo produttivo o da un adeguamento delle tecnologie di trattamento impiegate, ma dal massimo sfruttamento della potenzialità dello stesso impianto, nato per trattare quantità maggiori di prodotto. Per poter trattare questa mole di rifiuti però, la stessa azienda ha chiesto l’au - torizzazione a realizzare un’area di 9.800 metri quadrati dove stoccare ben 20mila tonnellate di Cdr. La grandezza di questa area di stoccaggio è legata al fatto che deve essere in grado di accogliere il 40 per cento delle tonnellate di rifiuti che si dovranno accogliere nel caso di sospensione delle attività degli impianti di lavorazione e di termovalorizzazione alle prese, magari, con attività di manutenzione e quindi fermi. Per ricevere l’ok e la compatibilità ambientale la Rida ha dovuto certificare, tra l’altro, anche l’adeguatezza dell’area pavimentata che accoglierà i rifiuti: un’area su cui non ci sarebbero zone critiche a rischio di contaminazione, poiché, si legge negli atti, «...è stato installato un sistema di protezione con HDPE certificato, che copre tutta l ’area delle biocelle, l ’area di accettazione dei rifiuti urbani indifferenziati e tutta l’area del depuratore». Questo atto, la compatibilità ambientale, non è l’autorizza - zione finale. Rida infatti ora dovrà ottemperare ad una serie di prescrizioni e garantire altri standard di sicurezza. Ma certo è un tassello importante per l’ampliamento dell’attivi - tà reso necessario dall’a umento dei rifiuti da trattare prima del conferimento finale in discarica. Durante l’estate appena trascorsa, quando l’azienda si è ritrovata a trattare i rifiuti del capoluogo e dei comuni pontini che hanno superato le quantità autorizzate, è stato deciso di ridurre i giorni di conferimento mettendo in difficoltà serie le amministrazioni. Questo aumento dovrebbe scongiurare tali disagi, ma potrebbe anche rappresentare il primo tassello di un piano che prevede il pretrattamento di rifiuti provenienti anche da altre città, Roma compresa.

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