Blitz della Guardia di Finanza sulla Nettunense
Maxi sequestro
di rifiuti tossici
e prodotti chimici http://www.latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/200f0405e1592cfb745d0671458ca708 RECIDIVO
IL CINQUANTENNE
DI ORIGINI ROMANE DENUNCIATO
DAI MILITARI DEL NUCLEO
TRIBUTARIO
DEL CAPOLUOGO RINVENUTI PRODOTTI CHIMICI, PNEUMATICI, TELONI E TUBI IN PLASTICA,
MATERIALI FERROSI DI VARIA NATURA, RECIPIENTI IN VETRO CONTENENTI
PRODOTTI CHIMICI AD ELEVATA TOSSICITÀ, FUSTI METALLICI, MANUFATTI
IN ETERNIT, E UNA VASCA IN CEMENTO DI 200 MQ COLMA DI RIFIUTI
L’azienda è in grado di raddoppiare i rifiuti da trattare, 409mila tonnellate l’anno
Rida, ampliamento possibile
Dalla Regione Lazio parere positivo alla Compatibilità ambientale
DI GIUSEPPE BIANCHI
L’ampliamento dell’atti -
vità della Rida Ambiente
di Aprilia ha ricevuto
la compatibilità ambientale
dalla Regione
Lazio.
L’azienda che si trova in via
Valcamonica aveva infatti
chiesto l’autorizzazione ad
aumentare le quantità che era
autorizzata a trattare fino ad
oggi. In merito ai rifiuti solidi
urbani e speciali non pericolosi
infatti, quelli destinati alla
bioessiccazione e trattati per
produrre Cdr, l’impianto secondo
i responsabili, può arrivare
a trattare 1.320 tonnellate
di rifiuti al giorno. Nell’arco
di un anno quindi il quantitativo
trattato dovrebbe essere
di 409.200 tonnellate, ben
235.600 tonnellate in più di
quelle trattate attualmente e
quindi autorizzate (che al termine
dei processi di essicazione
e considerando ad
esempio, il percolato che ne
deriverebbe e che sarebbe raccolto
secondo procedure adeguate,
scenderebbero a
347.820).
Forte aumento di produzione
poi dovrebbe anche riguardare
i reflui liquidi speciali non
pericolosi: oggi la Rida tratta
110 tonnellate al giorno, per
un totale di 40mila ogni anno,
ma si prevede possa essere in
grado di trattare 480 tonnellate
ogni ventiquattro ore, per
un totale di 175.200 l’anno.
Gli aumenti in questione non
deriverebbero da un cambiamento
del processo produttivo
o da un adeguamento delle
tecnologie di trattamento impiegate,
ma dal massimo
sfruttamento della potenzialità
dello stesso impianto, nato
per trattare quantità maggiori
di prodotto. Per poter trattare
questa mole di rifiuti però, la
stessa azienda ha chiesto l’au -
torizzazione a realizzare
un’area di 9.800 metri quadrati
dove stoccare ben 20mila
tonnellate di Cdr. La grandezza
di questa area di stoccaggio
è legata al fatto che deve essere
in grado di accogliere il 40
per cento delle tonnellate di
rifiuti che si dovranno accogliere
nel caso di sospensione
delle attività degli impianti di
lavorazione e di termovalorizzazione
alle prese, magari,
con attività di manutenzione e
quindi fermi.
Per ricevere l’ok e la compatibilità
ambientale la Rida ha
dovuto certificare, tra l’altro,
anche l’adeguatezza dell’area
pavimentata che accoglierà i
rifiuti: un’area su cui non ci
sarebbero zone critiche a rischio
di contaminazione, poiché,
si legge negli atti, «...è
stato installato un sistema di
protezione con HDPE certificato,
che copre tutta l ’area
delle biocelle, l ’area di accettazione
dei rifiuti urbani indifferenziati
e tutta l’area del
depuratore».
Questo atto, la compatibilità
ambientale, non è l’autorizza -
zione finale. Rida infatti ora
dovrà ottemperare ad una serie
di prescrizioni e garantire
altri standard di sicurezza. Ma
certo è un tassello importante
per l’ampliamento dell’attivi -
tà reso necessario dall’a umento
dei rifiuti da trattare
prima del conferimento finale
in discarica. Durante l’estate
appena trascorsa, quando
l’azienda si è ritrovata a trattare
i rifiuti del capoluogo e dei
comuni pontini che hanno superato
le quantità autorizzate,
è stato deciso di ridurre i giorni
di conferimento mettendo
in difficoltà serie le amministrazioni.
Questo aumento dovrebbe
scongiurare tali disagi,
ma potrebbe anche rappresentare
il primo tassello di un
piano che prevede il pretrattamento
di rifiuti provenienti
anche da altre città, Roma
compresa.
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