domenica 26 maggio 2013
discarica di Borgo Montello inquinamento inarrestabile - i timori per l'impatto sulla salute e sulle falde già compromesse
Adesso è necessario 'intervento dell'Arpa - la richiesta dei cittadini indagine epidemiologica prima di ampliare la discarica. Eccezioni anche sulla realizzazione dei nuovi impianti
I timori per l’impatto sulla salute e sulle falde già compromesse. «Ora intervento dell’A rp a »
Inquinamento inarrestabile
La richiesta dei cittadini: indagine epidemiologica prima di ampliare la discarica C’E’ una preoccupazione
più grande di quella di
non riuscire (ancora) ad
organizzare una seria raccolta differenziata nella
provincia che pure investe
otto milioni di euro l’anno
con l’intento dichiarato di
potenziarla. Ed è il timore
che sia tardi per recuperare i danni ambientali già causati dalla discarica di
Montello, nonché quelli
che potranno derivare da
un suo inevitabile ampliamento e dalla costruzione
di ben due impianti di
trattamento dei rifiuti solidi urbani. Ora i cittadini
della zona chiedono un
intervento degli enti locali
che possa limitare gli effetti su ambiente e salute
dei nuovi invasi e anche
degli impianti in fase di
realizzazione (uno già appaltato). Fino ad oggi il
solo Comune di Latina,
che è anche il più esposto
per via della servitù delle
due discariche, ha adottato una delibera che preve de la perimetrazione degli
invasi. I cittadini della zona chiedono di più. Insieme ai Verdi, che in un
documento invitano soprattutto la Regione Lazio
a non procedere al rilascio
di ulteriori autorizzazioni
all’esercizio delle discariche «non conformi alla
normativa vigente in materia, in particolare in relazione al conferimento
dei rifiuti solidi urbani tal
quali, ossia senza il pre
trattamento imposto da
sei anni dalla Commissione Europea». Ma soprattutto si chiede di «non
procedere a nessuna nuova autorizzazione fino al
completamento dell’inda -
gine epidemiologica sulla
popolazione che ha subito
gli effetti nocivi della discarica» e di «non autorizzare impianti di qualsiasi genere al di sopra
della necessità del territorio provinciale, considerato che il conferimento
in discarica nei prossimianni dovrà avvenire solo
per la parte residuale del
65% di raccolta differenziata». In
realtà la rete
di impianti
già autorizzata è sin da
ora capace di
ga ra nti re
un’offerta di
t ra tt a me nt o
che è pari
quasi al doppio delle esigenze attuali
del territorio.
Ed è una situazione dalla quale difficilmente si
riuscirà a tornare indietro. Per capire: la capacità degli
impianti autorizzati è
pari a
580mila tonnellate di rifiuti all’anno
quando la
« do m an da »
adesso è pari
a 337mila
to nne lla te
annue ed è destinata a
scendere perché oggi la
raccolta differenziata è
ferma a poco più del 20%
e deve arrivare al 65%.http://www.latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/0ab3a1bb122e828c3076ca479a4a034c
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