sabato 25 maggio 2013
Bonelli verdi la procura di Taranto sull'Ilva è un esempio nazionale serve un pool
Angelo Bonelli (Verdi) “Quella procura è un esempio Ma serve un pool di Salvatore Cannavò Il fatto quotidiano Angelo Bonelli, oltre a essere il presidente nazionale dei Verdi è anche consigliere comunale a Taranto dove si era candidato, ottenendo il 15%, per fare il sindaco. All’Ilva e ai vertici locali, compreso Vendola, non ha mai fatto sconti e la richiesta di un sequestro preventivo l’aveva fatta lo scorso novembre. Ora propone di andare ancora avanti, di fare di Taranto un esempio per la magistratura italiana facendo della tutela dell’ambiente un principio costituzionale fino alla riforma dello stesso Codice penale. È soddisfatto di questo provvedimento? La magistratura, naturalmente, agisce in piena autonomia, ma questa decisione mi dà ragione a posteriori. Il mio esposto alla Guardia di Finanza è del 30 novembre 2012 quando era evidente che nella vicenda Ilva non c’erano risorse né per risanare l’inquinamento né per l’occupazione. Il decreto, poi, ha una portata storica. Perché parla di svolta storica? Perché per la prima volta si fa un sequestro di queste proporzioni. Non era mai accaduto prima. E poi ci sono sei milioni di italiani che vivono in aree “Sin”, cioè in Siti di importanza nazionale da bonificare. Penso a Priolo, Gela, Marghera, Brescia, Brindisi. Se anche in quelle zone ci saranno procure che seguiranno l’esempio di Taranto il principio che chi inquina deve pagare finalmente troverebbe piena applicazione. Taranto come modello nazionale? Le procure possono fare quello che purtroppo non fa la politica: ad esempio inserire in Costituzione la protezione ambientale e riformare il codice penale. Ma la questione ambientale non rappresenta solo un danno al territorio, nasconde enormi profitti. La costituzione di pool di magistrati sui reati ambientali è decisiva. Taranto parla di un sistema-Italia, vivo e vegeto. Ci sono zone in cui il “bubbone” non è ancora scoppiato e in cui va fatto scoppiare.
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