lunedì 8 ottobre 2012

cronologia discarica di Borgo Montello


Discarica di Borgo Montello
Cronologia

Anni ’70 e ’80 - Le origini, la gestione PRO.CHI., l’arrivo della Guastella Impianti
  1. La discarica inizia la sua attività l’11 agosto del 1971. Il comune affida la gestione ai proprietari del terreno con il contratto numero 36389. I proprietari erano Umberto Chini e Andrea Proietto (società PRO.CHI srl).
  2. Il contratto viene rinnovato fino al 31 dicembre 1982.
  3. Nel 1982 entra in vigore il DPR 915/82, che poneva una serie di vincoli alla gestione della discarica. I proprietari del terreno decidono di non rinnovare il contratto con il comune di Latina. L’ultimo contratto noto è il Rep. n.51142 del 03.09.1982.
  4. Il comune di Latina emana un provvedimento di esproprio della discarica, gestendola in proprio fino al luglio del 1986 (ordinanza n. 104 del 30.06.1983).
  5. Dall’agosto del 1986 la prima discarica - corrispondente all’attuale sito S0 - risulta dismessa.
  6. L’estensione del sito S0 è pari ad una superficie di 4 ettari, con un volume stimato di rifiuti di 400 mila metri cubi (dati studio Enea).
  7. Con l’entrata in vigore del D.P.R. 10.09.1982, n.915 (pubblicato sulla G.U. del 15.12.1982), Umberto Chini e Andrea Proietto, qualificandosi esercenti attività di smaltimento dei rifiuti e avvalendosi del regime transitorio di cui all’art. 31 del D.P.R. n. 915/1982, non rinnovavano più il contratto con il Comune di Latina ma richiesero ed ottennero dalla Regione Lazio l’autorizzazione a continuare la gestione della discarica controllata dei rifiuti solidi urbani e speciali del Comune di Latina (dell’originaria superficie di circa 5 ettari), con ampliamento fino all’estensione di 42 ettari circa (Deliberazione Giunta Regionale Lazio n. 5225 del 27.09.1983). In forza di questo provvedimento, la PRO.CHI. s.r.l., iniziò un’attività di discarica autonoma. Presidente della Regione Lazio all’epoca era Bruno Landi (mandato: 24 marzo 1983 - 18 aprile 1984). Il primo invaso di discarica, identificato con l’acronimo S1, venne realizzato dalla Società PRO.CHI. nell’anno 1983 senza alcuna barriera di protezione della falda.
  8. Nel 1983 la PRO.CHI. avvia la coltivazione del sito S1.
  9. La PRO.CHI ottenne ulteriori autorizzazioni anche dall’Amministrazione Provinciale di Latina (Deliberazioni Giunta Provinciale n. 190 del 3.02.1987, n. 512/1988 e n. 882/1988), allora competente per delega regionale, nonostante la contrarietà espressa dal Comune di Latina formalizzata anche con ricorsi giurisdizionali che, al contempo fu costretto a ricorrere alla adozione di provvedimenti di requisizione dell’area di discarica, per garantire la continuità del servizio di smaltimento dei rifiuti. Presidente della Regione Lazio all’epoca era Bruno Landi (mandato: 17 maggio 1987 - 27 luglio 1990).
  10. Nel 1988 la PRO.CHI. cede l’impresa alla Guastella Impianti di Roma.
  11. Nell’aprile 1989 venne avviato l’ampliamento denominato S2 (fonte Ecoambiente).
  12. Il 30 ottobre 1989 si costituisce la Ecotecna Trattamento rifiuti srl.
    1990-1992 - La gestione del gruppo Acqua, la Ecotecna, i rifiuti industriali
    1. Nel marzo 1990 viene avviata la coltivazione dell’invaso S3, attivo fino al febbraio 1991.
    2. Il 31 dicembre 1990 la Guastella Impianti viene incorporata dalla Ecomont 1.
    3. Nel 1990 si costituisce il consorzio Ciseco costituito dalle società chimiche Bristol, Recordati e Sigma Tau per realizzare un centro di smaltimento di rifiuti industriali a Borgo Montello. Il consorzio possiede nella zona 17 ettari di terreno adiacente la discarica di Borgo Montello. Il progetto aveva ottenuto un finanziamento di 57 miliardi di lire da parte del ministero dell'Ambiente 2.
    4. 18 settembre 1990. Il CdA del gruppo Acqua (fratelli Pisante) approva una fidejussione a favore di Ecotecna srl, partecipata al 51% (il restante 49% fa capo dalla Guastella Impianti), a favore della Banca Commerciale di Latina. Importo della fideiussione 1,8 miliardi di lire 3.
    5. Nel novembre del 1990 la Procura di Latina avvia un’indagine (la prima di cui si ha notizia) sulla discarica di Borgo Montello 4 per “violazione della normativa in materia di impianti, di accumulo e smaltimento di rifiuti”.
    6. Il 20 novembre 1990 la giunta regionale del Lazio (presidente Rodolfo Gigli) approva il “piano di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti industriali”. Uno degli impianti viene localizzato a Latina, a Borgo Montello.
    7. Il 30 maggio 1991 un gruppo di industrie farmaceutiche presenta il progetto per l’impianto di incenerimento di rifiuti industriali a Borgo Montello, durante il convegno “Ambiente, territorio, industria chimica” 5.
    8. Il 21 ottobre 1991 il Cda del Gruppo Acqua approva la cessione del 51% di Ind.eco alla BFI Italia srl, per la somma di 1,505 miliardi di lire.
    1 Quest’ultima società, che originariamente si chiamava SO.RE.G.IN (Società Realizzazioni Gestioni Industriali), era stata costitutita da un operaio e un commercialista (capitale sociale 20 milioni) presso lo studio di un notaio di Roma: questo studio notarile si trova nello stesso palazzo dove abita il palermitano su indicato che, insieme ad altri prestanome, nell’ottobre 1989, sempre presso lo stesso Notaio, costituisce la società "Ecotecna Trattamento Rifiuti", la quale dopo poco tempo verrà incaricata di gestire la discarica per rifiuti industriali. (dossier Legambiente)
    2 Ansa, 24 novembre 1990
    3 Fonte: verbali Cda gruppo Acqua (atti inchieste giudiziarie)
    4 ANSA, 13 novembre 1990: La Procura della Repubblica presso la pretura circondariale di Latina ha avviato un' indagine sulla discarica di Borgo Montello. Si tratta di una verifica con sopralluoghi di natura tecnica affidata ad esperti in urbanistica e chimica i quali dovranno accertare eventuali responsabilita' penali per violazione della normativa in materia di impianti, di accumulo e smaltimento di rifiuti. Al di la' delle verifiche sul rispetto delle norme e il trattamento dei rifiuti da parte della societa' ''Guastella'', titolare dell'impianto, l'inchiesta viene indirizzata ad accertare la legittimita' degli atti amministrativi che sono stati adottati finora in relazione soprattutto alla realizzazione dell' impianto di smaltimento dei rifiuti previsto dal piano regionale
    triennale. La discarica di Borgo Montello e' interessata anche da un progetto di industrie, il Ciseco, per lo smaltimento dei rifiuti tossici. In un comunicato, la Procura afferma che i tempi necessari per tutte le verifiche sono di due mesi.
    5 ANSA, 30 maggio 1991: Le industrie farmaceutiche scendono in campo per smaltire i propri rifiuti. E' il caso di alcune ditte farmaceutiche che si sono impegnate in un progetto che prevede la realizzazione di un impianto in grado di recuperare il 90% degli scarti di lavorazione e di mercato (carta, cartone, vetro, plastica, alluminio), e termodistruggere il restante 10 per cento, con un investimento complessivo di 32 miliardi di lire.
    I tempi di realizzazione dell'impianto, presentato oggi nel corso del convegno "Ambiente, territorio , industria chimica", sono di 15 mesi, ed esso verra' localizzato a Borgo Montello (Latina) in un terreno di 15 ettari.
    In Italia i rifiuti dell'industria farmaceutica finiscono per l'80 per cento in discarica, mentre il 20 per cento viene smaltito o nell' unico impianto italiano abilitato alla termodistruzione di questi rifiuti, in Lombardia, oppure inviato all' estero, soprattutto in Francia e in Germania.
    ''L'impianto di termodistruzione - ha detto Pietro Annesi, direttore della Sigma Tau - sara' in grado di distruggere 20.000 tonnellate di rifiuti e recuperarne 100.000, oltre a produrre energia elettrica che verra' venduta ai comuni vicini o all'Enel''.
    1. Con l’Ordinanza n. 575 del 04/11/1991, più volte reiterata, il Presidente della Giunta Regionale del Lazio pro tempore, autorizza la messa in esercizio della discarica S4 (IND.ECO.) per complessivi 100.000 mc.
    2. Il 31 gennaio 1992 il sindaco di Latina Redi firma un’ordinanza vietando ai comuni di Velletri, Anzio e Nettuno il conferimento dei rifiuti nella discarica di Borgo Montello.
    3. Il presidente della giunta regionale Rodolfo Gigli firma un ordinanza il 10 febbraio del 1992 autorizzando lo sversamento dei rifiuti dei comuni di Velletri, Anzio e Nettuno.
    4. L’11 marzo del 1992 il Tar conferma la decisione della giunta regionale.
    5. Il 30 marzo 1992 il Cda del gruppo Acqua approva la cessione alla Emas srl “dei progetti relativi a nuove iniziative nel Settore dei Rifiuti Industriali di cui alcuni già sviluppati con offerta alla Pubblica Amministrazione”. Il cantiere di Borgo Montello viene valutato 238 miliardi di lire (offerta presentata) 1
    6. 8 luglio 1992. Il presidente della regione Lazio, Rodolfo Gigli, firma due ordinanze con le quali proroga l'autorizzazione ai comuni di Anzio e Nettuno, a scaricare i propri rifiuti solidi urbani nella discarica di Borgo Montello.
    7. 28 agosto 1992. Ulteriore proroga per Nettuno, fino al 15 settembre.
    8. Il 26 ottobre 1992 il Cda del gruppo Acqua approva la cessione alla SERVIZI INDUSTRIALI S.R.L. della partecipazione INDECO S.R.L., Latina, posseduta al 25,5% del capitale sociale di L. 20.000.000 interamente versato al valore/prezzo della partecipazione dell'ordine di L. 2,000 milioni oltre al trasferimento dell'intero credito per finanziamento verso IND.ECO. S.R.L. dell'importo di L. 3.500 milioni 2.
      1993 - La gestione del Gruppo Grossi/BFI -
    1. 4 febbraio 1993. Il presidente della giunta regionale Giorgio Pasetto proroga i termini per il funzionamento della discarica 2B di Borgo Montello, dove vengono conferiti i rifiuti industriali “non tossici e non nocivi”. L’ordinanza era stata proposta dall’assessore all’ambiente Antonio Delle Fratte.
    2. 21 aprile 1993. La giunta regionale (presidente Pasetto) conferma nuovamente l’autorizzazione al conferimento di rifiuti a Borgo Montello per i comuni di Velletri, Anzio e Nettuno.
    3. 23 marzo 1994, chiude la discarica Cavedil di Pomezia. La Regione autorizza i comuni di Anzio, Ardea, Lariano, Nettuno, Pomezia e Velletri a scaricare a Borgo Montello. Il sindaco di Latina Ajmone Finestra si oppone alla decisione della Regione, diffidando i comuni dall’utilizzo dell’impianto.
    4. Il Comune di Latina, aderendo all’iniziativa dell’ENEA e dell’UNICHIM sulla effettuazione di uno studio comparativo su alcuni siti di discarica situati nel territorio nazionale, nell’anno 1995 decide di avviare un programma di indagine per la caratterizzazione della discarica S0, avvalendosi della collaborazione di Enea, Unichim, Ambiente spa 1 e del Centro Comune di Ricerca. Il rapporto finale è presentato il 16 maggio 1996.
    5. 11 dicembre 1995. La provincia di Latina e Replastica organizzano il convegno sull’incenerimento di rifiuti.
    6. 18 luglio 1996. Nuovo convegno a Roma sugli inceneritori, con la partecipazione del sindaco Ajmone Finestra, che ha definito Latina “città pilota”.
    7. 10 gennaio 1997. La polizia provinciale sequestra i siti S1, S2 ed S3, gestiti dalla Ecomont, società fallita.
    8. Conseguentemente la Regione Lazio con Ordinanza del 17/01/1997 n.1 dispose alla Società Indeco S.r.l., che coltivava l’invaso limitrofo S4, di attivarsi per mettere in sicurezza gli abbancamenti. Tale ordinanza ha fatto seguito al sopralluogo effettuato il 10/01/1997 dalla Provincia di Latina con il quale si segnalava la fuoriuscita di percolato
    1 Nello studio per la ricerca delle anomalie magnetiche firmato da GM Barichello non è riportata la società Ambiente spa.

    1 Fonte: verbali Cda gruppo Acqua (atti inchieste giudiziarie)
    2 Fonte: verbali Cda gruppo Acqua (atti inchieste giudiziarie)
    1. dalle discariche dismesse ed al diniego, da parte del curatore fallimentare della società ECOMONT dott. Ganelli, di dare esecuzione all’ordinanza n.5 del 11/01/1997 del Sindaco di Latina Sen. Ajmone Finestra, in cui si prescriveva l’attivazione di interventi di messa in sicurezza delle vasche di raccolta del percolato. L’ordinanza regionale prescriveva, con successiva adozione della procedura di esecuzione in danno nei confronti della ditta fallita, alla società INDECO S.r.l. di intervenire nel più breve tempo possibile presso le discariche denominate S0 e S3. (fonte: dal sito di ecoambiente Latina)
    2. 4 febbraio 1998. L’assessore regionale all’ambiente Giovanni Hermanin autorizza l’apertura di un nuovo invaso a Borgo Montello (S5?).
    3. 19 febbraio 1998. Il sindaco Ajmone Finestra ordina il blocco dei lavori per la realizzazione del sito S5.
    4. 31 marzo 1998. Accordo tra Regione Lazio (assessore Giovanni Hermanin), Provincia (presidente Paride Martella) e comune di Latina (sindaco Ajmone Finestra) per ampliare volumetria a Borgo Montello. Si autorizza lo sversamento nel sito 2B (ex vasca per i rifiuti industriali) e la realizzazione di una nuova vasca per 150 mila metri cubi 1.
    5. 15 aprile 1998. Il Gip di Latina dispone il dissequestro del cantiere del sito S5 che era stato sequestrato dai vigili urbani di Latina.
    6. Il 4 agosto del 1998 Latina Ambiente acquisisce il controllo della società Ecoambiente, con il 51% delle quote. L’area risultava di proprietà della società Capitolina srl, che concedeva in affitto per 18 anni la discarica ad Ecoambiente.
    7. 6 agosto 1998. Su esposto di Indeco la Procura di Latina apre un’inchiesta sull’ipotesi che l’interesse del comune nella società Latina Ambiente possa essere la motivazione per il sequestro di S5. L’ipotesi di reato è di “abuso d’ufficio”.
    8. Agosto 2000. Ecoambiente inizia i lavori di bonifica dei siti S1, S2 e S3. Il 6 agosto la giunta regionale esprime parere favorevole.
    9. Agosto 2002. Colari (gruppo Cerroni) presenta un progetto per un inceneritore a Borgo Montello. Il sindaco Vincenzo Zaccheo si oppone.
    10. 8 agosto 2002. Con determina della Direzione Regionale Ambiente e Protezione Civile, la Ecoambiente viene autorizzata all’esercizio della discarica per 5 anni.
    11. 1 febbraio 2005. La procura di Latina apre un’inchiesta per avvelenamento delle acque in seguito alle indagini della polizia provinciale e dell’Arpa.
    12. 14 febbraio 2008. Il consigliere regionale Fabrizio Cirilli invia all’assessore regionale all’ambiente Zaratti e al commissario Arpa Lazio Carruba lo studio dell’Enea del 1996, chiedendo una verifica del sito S0 per l’eventuale presenza di rifiuti tossici.
    13. 27 febbraio 2008. L’assessore regionale all’ambiente Filiberto Zaratti annuncia l’avvio di indagini dell’Arpa e dell’Ingv a Borgo Montello. “I primi risultati saranno disponibili tra circa quindici giorni e saranno prontamente comunicati”, dichiara all’Ansa.
    14. Tra giugno e luglio 2009, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia unitamente ad ARPA Lazio e su disposizione dell'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio esegue i nuovi rilievi geofisici nell’area in esame, che confermano la presenza di tre anomalie magnetiche dovute alla esistenza di diversi oggetti ferromagnetici a diverse profondità nel sito S0.
    15. 14 ottobre 2009. Il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo chiede all’Arpa una verifica di tutta l’area della discarica, con particolare attenzione ai siti S1, S2 e S3.
    1 ANSA, 31 marzo 1998: E' stato raggiunto l' accordo tra il comune di Latina e la Regione Lazio per l' emergenza rifiuti legata all' esaurimento dell' attuale vasca di conferimento a Borgo Montello. Il protocollo di intesa predisposto prevede l'utilizzo della vasca denominata ''B 2'' gia' pronta e a suo tempo utilizzata per i rifiuti speciali, mentre l'autorizzazione per la nuova vasca da 800 mila metri cubi originariamente prevista dalla Regione, e' stata ridotta a 150 mila metri cubi.
    Si e' parlato anche del pagamento da parte dei comuni della servitu' all' amministrazione di Latina per il quale la Regione indurra' gli enti che utilizzano la discarica a regolarizzare la propria posizione. Il comune di Latina vanta un credito di circa tre miliardi.
    Nell' incontro, che si e' svolto nella sede della Regione, e' stato deciso che la societa' mista ''Latina ambiente'' della quale il comune detiene la maggioranza delle azioni, presentera' nei prossimi giorni un progetto per la bonifica delle aree dismesse, la realizzazione di un impianto di compostaggio propedeutico alla costruzione del termovalorizzatore. Attraverso questo si potranno produrre energia elettrica, acqua calda e gas a vantaggio delle popolazioni locali. Il sito sara' individuato e scelto dal consiglio comunale sulla base di studi compiuti dall'Enea. 

    si ringraziano Andrea Palladino e il settimanale Il Punto

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