venerdì 26 ottobre 2012

arsenico nell'acqua i verdi attaccano provincia e Ato

Arsenico nell'acqua, i Verdi attaccano:
«Provincia e Ato hanno perso due anni»


LATINA - «La provincia e l'Ato 4 hanno perso altri 2 anni. Anziché obbligare il gestore del servizio di erogazione dell'acqua nel pubblico acquedotto per salvaguardare la salute pubblica, lo hanno fiancheggiato con costose e inutili battaglie legalicontro i cittadini e contro alcuni comuni. Anche la Regione Lazio anziché svolgere il controllo dovuto e i
necessari interventi per mancata attuazione degli obblighi contrattuali ha le sue responsabilità. Infatti lo studio sui tumori e sull'aumento di mortalità in provincia di Latina causati dall'eccessiva presenza di
arsenico era noto da aprile ma la Regione non lo ha mai diffuso». Lo dichiarano in una nota il portavoce
dei Verdi di Latina, Giorgio Libralato e Nando Bonessio presidente regionale dei Verdi.
«Non è bastata - aggiungono - la denuncia dei verdi di 2 anni fa a far ravvedere gli enti di controllo (Asl,
Provincia e Regione) per prevenire degli effetti che erano già noti. Anzi più volte la Asl ha nascosto i dati,
molto preoccupanti, con centinaia di analisi in provincia di Latina con percentuali di arsenico uguali a superiori a 10g/L limite previsto dalla legge per i quali le aziende alimentari avrebbero dovuto provvedere a reidratazione e ricostituzione alimenti a consumo da parte dei bambini inferiori a 3
anni di età e l'acqua non poteva essere utilizzata dalle imprese alimentari. La Asl avrebbe dovuto
trasmettere tali esami ai Comuni e i Sindaci emettere apposita ordinanza. Ma purtroppo non abbiamo
notizia che questo sia avvenuto. Non possono più giocare con la salute e la vita delle persone».

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