Latina Oggi, Giovedì 18 Ottobre 2012
L’attacco del comitato spontaneo di lotta contro la società che gestisce
il servizio idrico
«Il fallimento di Acqualatina»
Altri disagi per la torbidità delle sorgenti. Il fenomeno dopo la
siccità estiva
CONTINUANO i disagi nel sud pontino a causa della torbidità dell’acqua.
Dai rubinetti delle case il prezioso liquido esce di colore marrone. Una
situazione già nota al territorio e che si ripresenta puntualmente dopo
ogni pioggia. Ed è di nuovo polemica. Questa volta con una ragione in
più. I cittadini sono appena usciti dalla crisi idrica di questa estate,
quando l’acqua dai rubinetti non usciva proprio, per la siccità delle
sorgenti. Immediata la reazione del Comitato spontaneo di lotta contro
Acqualatina di Formia, sul piede di guerra anche per i disservizi
registratesi ieri nelle località Scacciagallina, Balzorile, Pientime e
nelle zone di via Padre Martino, via Sciarra, via De Gasperi, via
Spaventola, via Madonna di Ponza e il tratto di via Rotabile dal ponte
della ferrovia al cimitero a causa dei lavori di manutenzione della rete
idrica. «Com'è prevedibile i disagi sono stati numerosi. Ma il fenomeno
dell’acqua sporca e non potabile, non è recente. Va avanti da anni e
ogni volta Acqualatina ha una spiegazione pronta: o ci sono stati dei
lavori alle condotte, o ci sono state piogge torrenziali oppure non ci
sono state proprio alcuna spiegazione da dare. Acqua che continuiamo a
pagare noi, cittadini. Oltre al danno la beffa». Dito puntato contro i
governi cittadini: «Crediamo che le amministrazioni dei comuni del sud
pontino, come minimo dovrebbe addebitare ad Acqualatina il costo dei
disagi a cui vanno incontro i cittadini, se proprio non hanno il
coraggio di mandarli a casa. Non è possibile che l’ente gestore ci
faccia pagare le bollette per l’acqua potabile che potabile non è. E che
adesso le nostre comunità debbano pagare nuovamente per non avere a
disposizione un bene primario come l’acqua. Ma la cosa più grave è che
dalle istituzioni non giunge nessun messaggio di speranza, anzi sembra
che tutte si siano coalizzati ai nostri danni, facendo finta di non
vedere quello che sta succedendo. Ci aspettiamo le solite accuse di
essere dei populisti, perché a chi ci comanda, termine mai come in
questo caso di sincera attualità, è normale che dopo le forti piogge
l'acqua che esce dai nostri rubinetti sia marrone, oppure che la nostra
città sia continuamente soggetta ad interruzioni del flusso idrico per
malfunzionamenti che Acqulatina non riesce stranamente a prevenire,
nonostante il salasso economico che ci costringe a subire ogni due mesi.
Probabilmente lor signori sono abituati a bere champagne, come si legge
dalla cronache dei giornali nazionali e locali». Ed ancora. «Non solo i
due referendum del 12 e 13 giugno 2011 rimangano lettera morta, come se
la volontà popolare non contasse nulla, ma anzi di più. Siamo al
cospetto di una gestione dell'amministrazione pubblica che ci lascia
fortemente amareggiati, perché se Acqualatina può fare dal 2002 ad oggi
il bello ed il cattivo tempo lo si deve a chi questo atteggiamento non
solo lo ha tollerato, ma lo ha anche favorito. In questa situazione a
fare la figura del moderno Ponzio Pilato è il prefetto di Latina che più
volte sollecitato ad intervenire per tutelare i diritti dei cittadini,
ha preferito trincerarsi dietro un colpevole silenzio». Da qui l’invito
ai cittadini affinché rifiutino di pagare le bollette per il servizio
idrico non potendo utilizzare l’acqua per fini domestici. «Un guanto di
sfida da lanciare contro chi come il presidente del consiglio comunale
di Formia, ed ex consigliere di amministrazione di Acqualatina, continua
a difendere il suo ex-datore di lavoro. L'ultima occasione è stata la
votazione con la quale il consiglio comunale ha dato parere favorevole
alla nuova convenzione per la gestione del servizio idrico integrato,
cioè continuare a regalare la nostra acqua ad Acqualatina».
M. D. M.
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