venerdì 5 maggio 2017

allegato I all'autorizzazione dell'impianto per rifiuti ECO X di Pomezia

http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/RIF_DD_B2232_21_04_2010_Allegato1.pdf
Allegato I CONDIZIONI E PRESCRIZIONI relative alla Determinazione n._____________del _____________ Gestore: ECO X S.r.l. P.IVA e C.F.: 06871211006 Sede legale e impianto: Via Pontina Vecchia Km 33.381 – Pomezia (RM) Durata: 10 (dieci) anni PREMESSA Per il rilascio della presente autorizzazione sono stati valutati i seguenti elaborati a firma dell’Ing. Nicola Giovanni Grillo, iscritto all’ordine degli ingegneri di Roma al numero 18592, salvo dove diversamente indicato: • descrizione dell’impianto e modalità di gestione dei rifiuti “RT1 – 1 marzo 2005”, • relazione geologica “RG – 1 marzo 2005; • tavola T0 “stato di fatto architettonico”; • tavola T1“gestione dei rifiuti”; • tavola “impianto di depurazione” Rev. 0 del 08/07/08, con coordinate geografiche pozzetti (Ciana S.r.l.); ed i seguenti documenti: • “preliminare di contratto di cessione di quote di S.r.l.”. • “autorizzazione allo scarico di acque reflue domestiche e acque di prima pioggia in corpo idrico superficiale”, rilasciata dalla Provincia di Roma Dip.IV “Servizi di Tutela Ambientale, serv.2 Tutela Acque, suolo e risorse idriche” con D.D. n.335 del 25/06/2007; • “autorizzazione alla modifica sostanziale che comporti variazioni qualitative e o quantitative delle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art. 15 lettera a) ed alla continuazione delle emissioni in atmosfera ai sensi del D.P.R. 203/88 dell’impianto sito in Pomezia (RM)…(omissis”), rilasciata dalla Provincia di Roma Dip.IV “Servizi di Tutela Ambientale, serv.03 Tutela Aria ed Energia” con D.D. n.346 del 12/10/2005; ed i seguenti elaborati recepiti con protocollo n. 197443 del 08/10/2009: • relazione; • allegati:  estratto documento valutazione dei rischi;relazione idrogeologica e tecnica per escavazione pozzo monitoraggio, a firma del Dott. Geol. Vittorio Stocchi, iscritto all’ordine dei geologi del Lazio A.P. n. 661, che integra la precedente relazione RG del 2005 ;  richiesta di nulla osta impatto acustico;  tabella codici CER / Operazioni di recupero e smaltimento / Quantitativi richiesti, che sostituisce l’elenco contenuto nella relazione tecnica RT1 del 2005;  elaborato grafico aggiornato del 30/09/2009 (appendice 1) relativo all’impianto di gestione rifiuti a firma dell’Ing. Nicola Giovanni Grillo, che integra il precedente elaborato T0 del 2005 e sostituisce il precedente elaborato T1 del 2005;  documentazione fotografica. 1 LOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO L’impianto è localizzato nel Comune di Pomezia, in Via Pontina Vecchia Km 33.381. Ubicazione catastale: il sito è distinto al catasto del Comune di Pomezia al foglio n.38 particelle n. 135,136,137,697 e 698. L’impianto è meglio descritto nella planimetria generale allegata in Appendice 1 al presente atto. 2 CONDIZIONI E LIMITI DI GESTIONE La società Eco X s.r.l. è autorizzata presso l’impianto in questione ad eseguire le seguenti operazioni di gestione nel rispetto delle quantità ivi descritte: Operazione Descrizione dell’attività da svolgere Tonn/anno NP P D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 D14 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13 8500 600(**) D13 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12 R13 Messa in riserva dei rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 41000 400(**) R12 (*) Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11 R5 Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche (inerti vetro, ecc) 6500 0 R4 Recupero dei metalli e dei composti metallici 8000 0 R3 Recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi 20000 0 (*) in mancanza di altro codice R appropriato, può comprendere le operazioni preliminari precedenti al recupero, incluso il pretrattamento come, tra l’altro, la cernita, la frammentazione, la compattazione, la pellettizzazione, l’essiccazione, la triturazione, il condizionamento, il ricondizionamento, la separazione, il raggruppamento prima di una delle operazioni indicate da R1 a R11. (**) le quantità relative a questi trattamenti sui rifiuti pericolosi non sono vincolanti; ciò che deve essere rispettato è comunque la somma dei quantitativi di rifiuti pericolosi gestiti in D15, D14, D13, R13, R12 che non può superare le 1000 tonnellate annue. La società Eco X s.r.l. è autorizzata presso l’impianto in questione a gestire i rifiuti elencati nella tabella riportata in appendice II, secondo le operazioni succitate e puntualmente riportate per ciascun codice CER, per un quantitativo massimo di 85.000 ton./anno (354 ton./g) di rifiuti non pericolosi e 1000 ton./anno (4 ton./g) di rifiuti pericolosi. 2.1 Capacità di stoccaggio istantaneo presso l’impianto La società potrà stoccare istantaneamente presso le aree a ciò dedicate un quantitativo di rifiuti pari a quanto qui di seguito rispetto riportato. Operazione Rifiuti pericolosi(ton) Rifiuti non pericolosi (ton) D15 150* 1600** R13 150* 1600** • *la quantità riportata rispetto a ciascuna operazione di gestione è indicativa. Comunque resta fermo il limite massimo di 300 tonnellate stoccabili istantaneamente. • ** la quantità riportata rispetto a ciascuna operazione di gestione è indicativa. Comunque resta fermo il limite massimo di 3200 tonnellate stoccabili istantaneamente. 3 MODALITÀ DI MESSA IN SICUREZZA, CHIUSURA DELL’IMPIANTO E RIPRISTINO DEL SITO La società, al termine dell’attività e/o qualora non intervenga il rinnovo, dovrà procedere alla messa in sicurezza e ripristino secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia. Dell’avvenuta messa in sicurezza dovrà essere data comunicazione alla Regione Lazio, all’A.R.P.A Lazio, Sez. di Roma, all’Amministrazione provinciale di Roma ed al Comune di Pomezia. 4 PRESCRIZIONI DA OSSERVARE IN FASE DI ESERCIZIO DELL'IMPIANTO Nello svolgimento dell’attività in autorizzazione la società Eco X S.r.l. dovrà, in particolare, avere cura di rispettare le seguenti prescrizioni: 1. monitorare a propria cura e spese, a partire dalla data di adozione del presente provvedimento, le acque interagenti con l’attività di gestione dei rifiuti e trasmettere i dati di tale monitoraggio all’Area 2A/12 – “Ufficio Idrografico e Mareografico Regionale” secondo le specifiche tecniche e le modalità definite dall’Area stessa;attrezzare a piezometro il pozzo già esistente situato nel seguente punto: coordinate UTM 33 (294675 est; 4614185 nord); 3. istallare un piezometro per il monitoraggio delle acque di falda nella posizione di seguito riportata: coordinate UTM 33 (294517 est; 4614149 nord) (a valle rispetto l’andamento della falda) entro 60 giorni dalla notifica del presente atto; 4. realizzare il nuovo pozzo attuando tutti gli accorgimenti necessari ad evitare il rischio di inquinamento della falda; 5. fornire, entro 60 giorni dalla notifica del presente atto, un piano di controllo delle acque di falda, che sarà oggetto di valutazione da parte dell’autorità competente. L’analisi dovrà considerare i valori rilevati nel pozzo a monte e confrontare gli stessi con quelli rilevati nel pozzo a valle, determinandone l’eventuale scostamento. In caso di scostamenti peggiorativi della qualità delle acque (cfr. TAB. B.3.2 allegato 1 dell’allegato alla Parte III del D. Lgs. 152/2006 – Definizione di buono stato chimico delle acque sotterranee ovvero TAB 2 allegato 5 al Titolo V della parte quarta del D.Lgs. 152/06), la Società dovrà darne comunicazione agli enti di controllo e al Comune territorialmente competente per l’attivazione delle procedure di legge; 6. fornire alla Regione, entro 180 giorni dalla notifica del presente atto, tutti gli elementi utili alla valutazione dei requisiti soggettivi del Direttore Tecnico dell’impianto che dovrà possedere i requisiti minimi previsti, per categoria e classe, dall’Albo Nazionale imprese gestione rifiuti; 7. comunicare alla Regione entro trenta giorni, qualora ciò avvenga, la variazione nella titolarità della gestione dell’impianto, di modifica del Legale Rappresentante e del Direttore Tecnico. Alla scadenza di ogni anno, la società dovrà presentare la documentazione attestante il permanere dei requisiti soggettivi previsti dalla legge; 8. fornire entro 60 giorni dalla notifica del presente atto, la perizia asseverata, rilasciata da un tecnico abilitato, attestante che l’impianto autorizzato è stato realizzato conformemente al progetto approvato e che lo stesso è stato adeguato alle prescrizioni riportate nell’autorizzazione. La stessa perizia dovrà attestare che l’impiantistica dell’insediamento è stata adeguata alla normativa vigente in materia di sicurezza; 9. esercire nel rispetto delle normative vigenti in materia di inquinamento acustico, atmosferico, idrico, ed in materia di sicurezza, di igiene e tutela dei lavoratori, di rischi di incidenti rilevanti e di prevenzione incendi. In particolare, dovrà effettuare l’aggiornamento del Documento Valutazione dei Rischi secondo quanto previsto dall’art. 29 co. 3 del D.Lgs. n. 81/08 e rinnovare, qualora scaduto, il Certificato Prevenzione Incendi presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma; 10. adottare, durante le operazioni di carico, scarico e stoccaggio delle diverse tipologie di rifiuti, tutte le necessarie misure di sicurezza atte ad evitare l’insorgere di qualsiasi pericolo di ordine igienico sanitario, ambientale, ed al propagarsi di cattivi odori emessi dai rifiuti biodegradabili; in particolare, circa questo ultimo aspetto, i codici 20 01 08, 20 03 02 e 20 03 99 dovranno essere gestiti solo con operazione R13 e per un arco di tempo massimo di 72 ore dal ricevimento, mediante l’utilizzo di contenitori a tenuta stagna dotati di sistema di chiusura automatica. La destinazione di tali rifiuti in uscita dall’impianto dovrà essere comunicata con cadenza trimestrale alla Regione Lazio; 11. accettare ogni singola partita di rifiuto previo espletamento delle procedure di omologa necessarie ad identificare la tipologia e le caratteristiche dei rifiuti nonché previa verifica della idoneità del processo produttivo interno a trattare gli stessi e, in caso si presentino anomalie rispetto all’omologa effettuata, respingere il conferimento. Dell’accaduto dovrà esserne data comunicazione alla Provincia di Roma e all’Arpa Lazio; 12. gestire le eventuali operazioni di raggruppamento previo accertamento preliminare e certificazione da parte del Tecnico responsabile dell'impianto, secondo le indicazioni contenute nelle Linee Guida e sulla scorta di adeguate verifiche sulla natura e compatibilità dei rifiuti e delle loro caratteristiche chimico-fisiche, certificate da tecnico competente. Il raggruppamento non deve dare origine a diluizione o declassamento dei rifiuti; 13. richiedere, qualora il CER non pericoloso attribuito al rifiuto presenti nell’elenco dei rifiuti di cui all’allegato alla parte IV del D.Lgs. 152/06, una corrispondente voce a specchio, certificazione analitica rilasciata da laboratori certificati UNI CEI EN ISO o equivalenti; 14. effettuare per i rifiuti prodotti la caratterizzazione di base, in ottemperanza a quanto previsto nella parte IV del D.Lgs.152/06, al primo conferimento a ditte esterne autorizzate che effettuano attività di recupero/smaltimento rifiuti; la stessa dovrà essere ripetuta con cadenza annuale e, comunque, ad ogni variazione significativa del processo che origina i rifiuti. Referti analitici e valutazioni scritte dovranno essere conservate per almeno 5 anni presso lo stabilimento; 15. attenersi per quanto concerne le m.p.s conseguenti al processo di trattamento a quanto riportato nell’articolo 181 bis del D. L.vo 152/2006 per la qualificazione in materia prima seconda del materiale metallico e non metallico recuperato. In ogni caso, detti prodotti dovranno essere accompagnati da apposita analisi merceologica attestante la conformità degli stessi alle normative di riferimento. In caso contrario, il materiale derivante dal processo di recupero dovrà essere considerato rifiuto e come tale avviato a recupero/smaltimento presso impianti appositamente autorizzati; 16. gestire i RAEE e gli accumulatori al piombo in conformità alla normativa vigente in materia. In particolare l’impianto dovrà essere dotato di un rilevatore di radioattività entro 180 gg a far data dalla notifica del presente provvedimento; 17. prevedere la presenza di sostanze adsorbenti, appositamente stoccate nella zona conferimento e stoccaggio e garantire la presenza di detersivi-sgrassanti; 18. contrassegnare le aree adibite alle operazioni di gestione dei rifiuti con tabelle, ben visibili per dimensioni e collocazione, indicanti le norme per il comportamento per la manipolazione dei rifiuti e per il contenimento dei rischi per la salute dell'uomo e per l'ambiente e riportanti i codici CER, lo stato fisico e la pericolosità dei rifiuti stoccati; 19. effettuare lo stoccaggio dei fusti o cisternette all'interno di strutture fisse, la sovrapposizione diretta non dovrà superare i tre piani; 20. raggruppare i contenitori per tipologie omogenee di rifiuti e disposti in maniera tale da consentire una facile ispezione, l'accertamento di eventuali perdite e la rapida rimozione di eventuali contenitori danneggiati; 21. stoccare i rifiuti da recuperare separatamente dai rifiuti derivanti dalle operazioni di recupero destinati allo smaltimento e da quelli destinati ad ulteriori operazioni di recupero da effettuarsi presso altri stabilimenti; 22. realizzare lo stoccaggio dei rifiuti in modo da non modificare le caratteristiche del rifiuto compromettendone il successivo recupero; 23. adottare tutte le cautele per impedire la formazione degli odori e la dispersione di aerosol e di polveri; nel caso di formazione di emissioni gassose e/o polveri l'impianto, deve essere fornito di idoneo sistema di captazione ed abbattimento delle stesse; 24. stoccare i rifiuti incompatibili, suscettibili di reagire pericolosamente tra loro, dando luogo alla formazione di prodotti esplosivi, infiammabili e/o tossici, ovvero allo sviluppo di notevoli quantità di calore, in modo che non possano venire a contatto tra loro; . esercire l’impianto nel suo complesso cercando di evitare la perdita accidentale o l’abbandono dei rifiuti anche in fase di movimentazione o trasporto; 26. sottoporre l’impianto nel complesso ad adeguate operazioni di controllo e di manutenzione, anche secondo quanto previsto dai manuali di manutenzione e uso predisposti dalla Società fornitrice; 27. non apportare modifiche all’impianto, fatta eccezione per le operazioni di ordinaria e straordinaria manutenzione, rispetto a quanto riportato nei progetti approvati. Le modifiche all’impianto, sia strutturali che gestionali, che comportano variante sostanziale allo stesso, dovranno essere autorizzate ai sensi dell’art. 15 comma 14 della L.R. 27/98; 28. consentire l’attività di controllo da parte degli Enti preposti. In particolare, la società dovrà fornire tutta l’assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all’impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione; 29. adeguarsi ad eventuali integrazioni e/o modificazioni normative in materia ambientale ed igienico sanitaria che dovessero subentrare successivamente all'adozione della presente autorizzazione; 30. procedere, a fine giornata, alla rimozione dei rifiuti e alla pulizia dalle aree di transito e comuni all’impianto al di fuori delle aree di stoccaggio; 31. comunicare, preventivamente, la cessazione di attività dell’impianto autorizzato con il presente provvedimento alla Regione Lazio ed agli altri Enti interessati. In tal caso, la società dovrà provvedere alla restituzione del provvedimento autorizzativo; 32. evitare qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva delle attività e il sito stesso deve essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale; 33. a far tempo dalla chiusura dell’impianto e fino all’avvenuta bonifica e ripristino dello stato dei luoghi, la società è responsabile per ogni evento dannoso che si dovesse eventualmente produrre, ai sensi della vigente legislazione civile e penale; 34. l’autorizzazione di ulteriori attività presso l’impianto ai sensi dell’art. 216, D.Lgs n. 152/06, dovrà acquisire preventivamente il nulla osta dell’Amministrazione regionale. Ferme restando le altre sanzioni previste dalla Legge, il mancato adempimento alle prescrizioni di cui sopra comporterà l'applicazione di quanto previsto dall'art. 210 comma 4 del D.Lgs. 152/06. L’adempimento delle prescrizioni sopra riportate non esonera la società dal rispetto delle normative vigenti regolanti le attività autorizzate anche se non puntualmente richiamate nel presente provvedimento. Ulteriori prescrizioni potranno essere impartite a seguito di comunicazione da parte degli Enti preposti ai controlli. Il Dirigente dell’Area Rifiuti (Dott. Riccardo Ascenzo) Il Direttore della Direzione regionale Energia, Rifiuti, Porti e Aeroporti (Dott. Luca Fegatelli)

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