venerdì 26 maggio 2017

Emissioni, in Europa 35 milioni di veicoli oltre il limite

Diffuso a Bruxelles il clamoroso dossier della Ong ambientalista Transport&Evironment. Si tratta dell'80% delle auto Euro 5 e 6 vendute tra il 2011 e il 2015 che su strada superano i livelli previsti di Nox. 4 milioni circolano in Italia. In  Europa circolano circa 35 milioni di veicoli che su strada superano i limiti di emissione previsti dalle normative europee. L'ong ambientalista Transport&Evironment lo denuncia in un nuovo, clamoroso, dossier diffuso in queste ore a Bruxelles. Nel settembre 2016 T&E ha analizzato tutti i test condotti dalle autorità nazionali di omologazione e anche quelli realizzati da organizzazioni indipendenti: "Il risultato - è scritto nel dossier - è che circa l'80 per cento dei veicoli euro 5 ed euro 6 venduti in Europa tra il 2011 e il 2015 eccede i limiti di Nox almeno tre volte il limite previsto". Questo significa che nel 2015 circolavano 29 milioni di veicoli oltre i limiti. Nel 2016, calcola l'associazione, se ne sono aggiunti altri 6 milioni. Il fatto è che le emissioni su strada dei motori diesel sono molto superiori a quelle verificate dai test in laboratorio e dunque la quasi totalità delle auto nuove supera nella realtà le soglie stabilite dai regolamenti europei. Questo significa che oggi circolano in Germania 6,5 milioni di auto che inquinano più del dovuto, in Inghilterra sono oltre 5 milioni, in Italia 4 milioni e in Spagna 2,3 milioni. T&E calcola che la conseguenza di questo eccesso di emissioni di Nox sia un aumento della mortalità in Europa: "L'ossido di azoto - si legge nel dossier - provoca ogni anno 70 mila morti premature nel Continente. L'incremento di auto con emissioni oltre la soglia ha aumentato di 7.000 unità questa cifra". La colpa, dice l'associazione, è quella della scarsa credibilità dei test condotti oggi dai singoli stati: "Ogni regolatore nazionale - dice T&E - tende a chiudere gli occhi sui costruttori del suo Paese". E ricorda che l'ultima occasione per modificare la situazione "è nelle mani degli stati membri che devono trovare un accordo sulle nuove regole di omologazione al Consiglio di competitività del 29 maggio prossimo". 

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