L’ULTIMA PAROLA sulla bonifica
di Bagnoli sarà della Corte costituzionale.
Ieri la Quarta Sezione del Consiglio di
Stato ha emesso la sua sentenza sulla legittimità
degli interventi previsti dallo
“Sblocca Italia” sull’area inquinata delle ex
acciaierie di Napoli. Da un lato, i giudici hanno
stabilito che è stato legittimo commissariare
Bagnoli per avviare la bonifica, ma
allo stesso tempo esistono dubbi di legittimità
costituzionale sulla rigenerazione
urbana e sul ruolo che dovrà avere il Comune.
Una notizia accolta con soddisfazione
da Palazzo San Giacomo, nonostante siano
state respinte le critiche mosse dal Comune
di Luigi De Magistris contro i provvedimenti
della Presidenza del Consiglio dei
Ministri. Ma il Comune esulta anche perché
il Consiglio di Stato ha rimesso alla Consulta
la questione di costituzionalità sull’ar ticolo
33 del decreto, nella parte in cui è previsto
l'esproprio dei terreni (ora di proprietà
della società pubblica Bagnoli Futura in liquidazione)
in favore di Invitalia, l’azienda
incaricata dal governo di procedere alla bonifica.
L’intervento adesso ha bisogno del
via libera della Corte
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